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L’attivazione popolare in Sardegna contro la speculazione energetica si diffonde

Il tema della speculazione energetica e dello sfruttamento dei territori in nome di una falsa transizione ecologica è ciò che contraddistingue le numerose e diffuse mobilitazioni che sono avvenute in Sardegna negli ultimi tempi.

Assemblee popolari, iniziative nei paesi, manifestazioni, presidi, proposte di leggi di iniziativa popolare che puntano al coinvolgimento delle amministrazioni affinché non diano autorizzazione a individuare aree idonee nei loro Comuni, sono alcuni esempi di ciò che sta accadendo in Sardegna. In particolare quest’estate la cosiddetta “rivolta degli ulivi” contro il progetto del Tyrrhenian Link, infrastruttura che consiste in un elettrodotto sottomarino di Terna che vuole collegare la Sicilia con la Sardegna attraverso un doppio cavo sottomarino, creando un nuovo corridoio elettrico al centro del Mediterraneo, è diventata molto conosciuta per le forme e le pratiche adottate da chi si è mobilitato per opporsi all’esproprio di terreni e alla distruzione di interi campi di ulivi. Il coordinamento Gallura contro la speculazione eolica e fotovoltaica in Sardegna sottolinea l’importante partecipazione popolare alle iniziative a difesa del proprio territorio, un’attivazione rinata che viene spiegata attraverso cause più profonde e che riguardano una storia di colonizzazione interna e di territori destinati a essere zone di sacrificio.

Si prospettano nuove iniziative e mobilitazioni per l’autunno delle quali abbiamo parlato con Maria Grazia del coordinamento Gallura

da Radio Blackout

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pubblicato il in Crisi Climaticadi redazioneTag correlati:

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