NoTav: migliaia di persone colpevoli di resistere
Solo il 14 novembre scorso è stata infatti formulata la richiesta per i 4 notav, di 9 anni e 6 mesi, per un atto di sabotaggio, cioè aver incendiato un compressore. Il Tribunale di Torino si troverà a sentenziare sulla richiesta della Procura a dicembre, mentre la Corte di Cassazione ha già espresso qualche mese fa le sue considerazioni a riguardo: non si può parlare di atto di terrorismo. Per lo stesso episodio inoltre si trovano in carcere altre tre persone in attesa di giudizio.
Ma oggi in piazza ancora una volta vi erano giovani, anziani e bambini, per ribadire la solidarietà nei confronti di chi viene criminalizzato per resistere e per chiederne a gran voce la liberazione. Un corteo variegato quindi, partito dal centro e che si è poi concluso nel quartiere centrale di Porta Palazzo. Durante il percorso, numerosi sono stati gli interventi, mentre sono stati srotolati alcuni striscioni in una delle case occupate in zona Porta Palazzo, dove viveva Chiara, una dei 4 arrestati.
Anche in Val Susa oggi era prevista un’iniziativa in solidarietà con Chiara, Claudio, Mattia e Niccolò in contemporanea a quella di Torino. Centinaia di persone si sono ritrovate per una castagnata prevista in Clarea. La polizia ha però deciso di bloccare i notav a Giaglione, impedendo di fatto di accedere alla Clarea.
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