Armi, vola il mercato mondiale
Armarsi per prepararsi a nuove guerre, leggendone i dati, pare essere il principio diffuso degli Stati.
Secondo i dati dell’Istituto, il principale esportatore restano gli Stati Uniti con il 33% del mercato mondiale. Tra i “prodotti” più venduti compaiono aerei capaci di lanciare missili da crociera (cruise missiles, teoricamente armabili anche con testate nucleari, precisissimi e volanti a bassissima quota), supercaccia come F-35 o le nuove versioni dello F-15 advanced eagle, munizioni dell’ultima generazione, sistemi antiaerei e antimissile, tecniche di antiguerriglia e antiterrorismo.
A seguire la Russia col 23%, grazie alla modernizzazione messa in atto da Putin negli ultimi anni che vanta un’esportazione prevalentemente di caccia, cacciabombardieri e bombardieri. Segue poi la Cina che scende al 6,2%, Francia 6% e Germania in flessione col 5,6%.
Ma chi sono gli acquirenti?
L’India del premier nazionalista Narendra Modi risulta essere il primo importatore mondiale con il 13%. A seguire Arabia Saudita con l’8,2% e Quatar col 4,6% entrambe con un fortissimo aumento delle ordinazioni negli ultimi anni. Al quarto posto c’è la Cina al 4,5% e l’Algeria col 3,7%.
Tra le aziende più attive nella produzione ci sono le statunitensi Lockheed Martin e Boing con un fatturato rispettivo di 36,4 e 27,9 miliardi di dollari. Al terzo posto c’è la britannica BAE Systems con i suoi 25,5 miliardi di dollari di fatturato. La “nostra” italiana Finmeccanica-Leonardo la troviamo al nono posto tra le aziende più produttrici con un fatturato di soli armamenti di 9,3 miliardi.
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