Francia: lo sgombero di un cinema autogestito a Montpellier marca il debutto dell’era Macron
Dopo un ultimatum da parte dei giudici, e diverse provocazioni susseguitesi a partire da febbraio, ieri mattina il dispositivo repressivo messo in atto dalle forze dell’ordine ( si contano circa 15 furgoni della polizia in assetto antisommossa e persino l’utilizzo della BAC), dopo aver reso inagibile il perimetro attorno al quale si trovava il Royal, ha effettuato lo sgombero, caricando ed identificando anche i solidali che si erano radunati a Place de la Comèdie.
La prefettura dell’Heràult si è inoltre dimostrata fiera della rapidità dell’operazione, conclusasi alle 9,15 circa.
Che l’elezione di Macron non avrebbe in nessun modo costituito il minore dei mali, ma semplicemente una nuova controparte contro cui erigere sempre più solide barricate, era cosa ben nota. Nondimeno, il clima da Grosse Koalition post-elettorale nel paese d’oltralpe, inaugura la sua stagione sulla scia dell’ipersecuritarismo e dello stato di polizia come politica di attacco alle marginalità, agli insolventi e alle varie forme di organizzazione politica che si muovono dal basso, come d’altronde era stato per le ZAD in questi ultimi mesi.
Anche per le forme autogestionarie che si danno nelle città francesi, la continuità del movimento di piazza e la capacità di questo di intrecciarsi ai settori sociali in agitazione, potrà risultare essenziale di fronte all’ aut-aut che pare profilarsi in questo periodo post-elettorale.
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