Il Tribunale di Istanbul condanna all’ergastolo Pinar Selek
La vicenda giudiziaria che la vede coinvolta arriva da lontano, precisamente da quando, negli anni ’90, decise di indagare sul conflitto tra Turchia e Kurdistan e sulle possibili soluzioni; da allora ha già affrontato diversi processi e, nonostante le due assoluzioni, ha trascorso due anni e mezzo in carcere e continua ad essere nel mirino della repressione turca.
L’udienza di questa mattina era stata fissata dopo l’ennesimo rinvio a giudizio dello scorso 13 dicembre, conclusosi con una richiesta a 36 anni di detenzione; in occasione del processo di oggi numerosi osservatori internazionali erano stati chiamati a presenziare sotto il Tribunale, data la rilevanza che il caso di Pinar Selek ha raggiunto negli anni per l’accanimento giudiziario a cui è andata incontro e per l’inconsistenza delle accuse a suo carico.
Al momento della sentenza, che ha stabilito l’ergastolo per la donna con l’accusa di terrorismo, i sostenitori di Pinar presenti in aula sono esplosi in grida di rabbia contro l’ennesimo processo farsa consumatosi sulla pelle dell’attivista turca.
Pinar al momento si trova in esilio a Strasburgo.
Per approfondire la vicenda giudiziaria che ha coinvolto Pinar Selek rimandiamo all’appello di solidarietà diffuso nei giorni scorsi sul sito di Mfla.
Segnaliamo inoltre l‘intervista al giornalista Murat Cinar in merito alla vicenda di Pinar e a quella della morte delle tre militanti curde uccise a Parigi la scorsa settimana (intervista realizzata durante la mattinata informativa di Radio Blackout).
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