Lodi, diverse centinaia alla manifestazione NO GAS
Oggi diverse centinaia di persone hanno attraversato le strade di Lodi per rimarcare la propria ferrea opposizione alla realizzazione dell’impianto di stoccaggio gas metano della Ital Gas Storage a Cornegliano Laudense (paesino alle porte della città), impianto che prevede la costruzione di due gruppi (cluster) di 7 pozzi di perforazione (per un totale di 14 pozzi) uniti tra loro da due gasdotti che passeranno a poche centinaia di metri dal centro abitato con enormi rischi per la popolazione locale.
I rischi saranno legati all’inquinamento dell’aria durante le attività di costruzione e funzionamento dell’impianto e alla possibilità di incidente potenzialmente disastroso – infatti, come risulta dalla Delibera regionale del 13 Ottobre 2010, l’area di stoccaggio rientra nella normativa Seveso 2 concernente il controllo dei rischi da incidente rilevante che coinvolgano sostanze pericolose.
La pianura padana, inoltre, si presenta come un unico grande serbatoio di gas da Olmeneta a Misano di Gera D’Adda passando per i Comuni degli stoccaggi di Bordolano-Romanengo-Soncino e da Capriano del Colle a Cornegliano Laudense (Lodi) passando per Manerbio-Bordolano-Offanengo-Ripalta Cremasca e Ripalta Guerina. Come si vede in foto, questi impianti sono costruiti in prossimità di faglie tettoniche aumentando in questo modo il rischio di scosse sismiche.
Che garanzie si possono dare alle migliaia di cittadini sotto i quali viene iniettato gas alla pressione di 240 bar?
Inoltre Ital Gas Storage s.r.l., creatura di Alberto Bitetto, un passato in McKinsey e attualmente presidente della Whysol Investments, società di investimenti specializzata nelle infrastrutture energetiche e Amministratore Delegato della stessa Ital Gas Storage, è la scatola societaria usata dalla Whysol Investments per raccogliere i 700 milioni di euro stimati per la realizzazione del progetto.
Di fatto tutte le attività di progettazione e di ingegneria della Ital Gas Storage non riguardano l’Italia se non per la localizzazione dell’impianto di stoccaggio. Per l’engineering delle opere di superficie e sottosuolo sono al lavoro un team a Londra e uno a Parigi. Ed è già partita la gara internazionale per la scelta del contractor tra imprese impiantistiche dell’oil & gas.
Tornando al corteo di oggi bisogna sottolineare che Lodi, cittadina di 44mila abitanti, non vedeva una manifestazione politica da circa una decina di anni!
Le diverse centinaia di persone che hanno manifestato la propria contrarietà allo stoccaggio di gas nel proprio territorio hanno saputo incrinare l’apatia e la completa pacificazione volute e alimentate dalle istituzioni locali. Il comitato Ambiente e Salute nel lodigiano, affiancato dai comitati NO GASARAN di Sergano e dal movimento NO TRIV, ha attivato un corpo sociale poco abituato a mobilitarsi in difesa dei propri diritti e della propria terra, capitalizzando nella dimensione di piazza un lavoro di contro-informazione, volantinaggi e assemblee durati diversi anni.
Il buonissimo risultato di oggi, quindi, non può che essere l’inizio di un nuovo radicato percorso di lotta.
La partita è ancora lunga ed è tutta da giocare… nella consapevolezza che per difendere i territori in cui viviamo e il nostro diritto alla salute non esiste altra strada vincente che non sia la lotta popolare!
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