Modena, provocazioni della municipale all’occupazione di via Bonacorsa. DB libero subito!
Nel primo pomeriggio un comando della polizia municipale ha deciso che, in seguito a delle “segnalazioni” fatte dalla confinante Università, secondo le quali vi era preoccupazione per un fantomatico degrado posto in via Bonacorsa, urgeva eseguire un controllo. Va osservato come questa mattina su un “quotidiano” locale vi fosse un articolo dove si lamentava la presenza, in una via immediatamente vicina, di “tossici e spacciatori”, con un tono che invocava il leitmotiv di questo momento storico: più controlli e più sicurezza. Ciò a cui abbiamo assistito è un tentativo di mettere a tacere il dibattito che si sta sviluppando sulla legittimità ed il valore sociale delle occupazioni, attraverso una criminalizzazione gettata a mezzo stampa e praticata dalla polizia municipale.
Con un innovativo senso pratico e con modalità tutte da chiarire, i solerti agenti hanno iniziato a chiedere documenti a chiunque vedessero all’interno, spaventando le famiglie presenti con un comportamento arrogante e riprovevole. Solo l’arrivo dei compagn* ha evitato che questo atto, esplicitamente intimidatorio, proseguisse.
Fin da subito i toni sono stati accesi ma confinati all’uso costruttivo della discussione, cosa che ha evidentemente infastidito, a tal punto che sono arrivate le prime spinte e i primi schiaffi.
Di fronte all’incredulità dei residenti, stanchi più per la mala-amministrazione della politica che, al contrario, di un’occupazione abitativa a cui più volte il quartiere stesso ha manifestato solidarietà, due compagni sono stati posti in stato di fermo. Nel pomeriggio un compagno è stato rilasciato, mentre l’altro rimane in stato di fermo in vista del processo per direttissima di oggi.
La mossa politica dell’amministrazione locale di quest’oggi va posta all’interno di una strategia nazionale che punta ad intimidire e soggiogare chi della battaglia per i propri diritti ha fatto uno strumento politico quotidiano. A maggior ragione se consideriamo come l’operazione odierna si collochi a poca distanza temporale dalla manifestazione meticcia antifascista e antirazzista di sabato, che ha visto gli abitanti della palazzina in prima fila con i loro figli a riprendersi un pezzo della propria dignità.
Se con questo gesto pensano di intimidire una collettività, la quale grazie ai momenti comuni e al rapporto con il quartiere è riuscita a creare una relazione viva e pulsante con una componente sociale che ha deciso di dire basta alle ingiustizie sociali e alla subalternità, si sbagliano di grosso.
Esprimiamo la massima vicinanza al nostro compagno! Le lotte non si processano! La casa è un diritto! DB Libero Liber* tutti!
Collettivo Guernica
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