InfoAut
Immagine di copertina per il post

Obama e la morte di Re Abdullah: stima e amicizia benedette dal boia

L’Arabia Saudita è uno dei più affidabili alleati dell’Occidente nella polveriera medio-orientale. Negli anni ’70 era il fidatissimo alleato in campo petrolifero e finanziario degli Usa tanto che la famiglia saudita agiva all’interno dell’Opec per rompere l’unità dei produttori di petrolio e favorire l’alleato americano. Così come ha acquistato, grazie alla profonda liquidità disponibile con l’esportazione di petrolio a basso costo di estrazione, miliardi di dollari di debito americano. Per questo i media tacciono sulle violazioni dei diritti umani da parte del regime di Riyad e per questo oggi Obama ha definito Re Abdullah, in occasione della sua scomparsa a 91 anni, “Un uomo che ha contribuito alla ricerca della pace”. Come potete vedere su Repubblica, testata su posizioni filoNato ortodosse, l’Arabia Saudita è sempre trattata con i guanti bianchi nonostante rappresenti una delle punte più spietate e arretrate dal punto di vista sociale, culturale e dei diritti. Ma lo è anche dal punto di vista religioso, rappresentando il wahabismo una delle interpretazioni più conservatrici dell’Islam. Di seguito una nostra vecchia traduzione che presentammo almeno due anni fa per dimostrare come i media occidentali trattano i concetti di diritto, libertà, repressione, benessere non certo sulla base di valori universali o contestualizzando un processo storico e sociale, ma solo ed esclusivamente sulla base delle alleanze strategiche e geopolitiche dettate da Usa e Nato. Per questo vedremo sempre rappresentato un Iran minaccioso, arretrato e pericoloso in cui andare ad indagare su diritti e fatti interni e un’Arabia Saudita mansueta, conciliante dove mai nessuno andrà a ficcare il naso sulla politica interna e nelle sue leggi medioevali. Redazione – 23 gennaio 2015

***

L’ospite di stasera è… il boia!

L’allucinante realtà della pena di morte in Arabia Saudita: 82 decapitazioni nel 2011

La traduzione che segue è tratta da un’intervista a uno dei più noti boia dell’Arabia Saudita, Abdallah Al Bishi, andata in onda sulla rete LBC. La si può vedere (in arabo e sottotitoli in inglese) al link http://www.youtube.com/watch?v=UxmBp23W6nc da 4’06” in poi [ndt.]

Conduttrice: Operano in regioni diverse. Qualche volta Abdallah Al Bishi viene chiamato in altre regioni per portare a termine un’esecuzione. Parleremo con lui di questo, e dei giovani boia che ha addestrato.

(Arriva Abdallah Al Bishi).

Conduttore: Taglia anche le mani, o fa solo decapitazioni?

Al Bishi: Sì, sì, eseguo la punizione di tagliare le mani ai ladri, così come quella di tagliare una mano e una gamba su lati opposti, com’è scritto nel Corano.

Conduttrice: Abdallah, quando esegue la punizione di tagliare degli arti, anestetizza la persona condannata, o si fa senza anestesia come le decapitazioni?

Al Bishi: Nel caso del taglio di una mano, o di una mano e una gamba, si fa con la sola anestesia locale.

Conduttrice: Ma una persona che viene decapitata non viene assolutamente anestetizzata, vero?

Al Bishi: No, non è assolutamente anestetizzata.

Conduttore: Abu Badr, ricorda la prima volta che ha portato a termine un’esecuzione? Ricorda quel giorno?

Al Bishi: Sì, ricordo quel giorno. Fui sorpreso quando i funzionari competenti mi chiesero di eseguire una delle punizioni di Allah. Quando arrivai, mi dissero che ci sarebbe stata un’esecuzione e io dissi “non c’è problema”. Presi la spada che apparteneva a mio padre, possa riposare in pace…

Conduttore: Quanti anni aveva allora?

Al Bishi: Avevo… Ero già un uomo.

Conduttore: Lei è un uomo ad ogni età, su questo non c’è dubbio, ma quanti anni aveva allora?

Al Bishi: Non ricordo esattamente. 32, 35… Ho cominciato nel 1412 (1991-’92).

Conduttore: Che esperienza fu per lei, considerando che era la prima volta? Come si sentì?

Al Bishi: Tutti siamo un po’ preoccupati quando si inizia un nuovo lavoro. Si ha paura di sbagliare.

Conduttrice: Abdallah, qual è stata la sua decapitazione più difficile? Ha mai decapitato qualcuno che conosceva?

Al Bishi: Sì, sì, ho decapitato molte persone che erano miei amici, ma chiunque commette un crimine deve portarne il peso.

Conduttore: Un telespettatore di Riyad ha chiamato per chiedere se lei giustizia sia uomini che donne. Ha mai giustiziato delle donne, e prova qualcosa di diverso se giustizia una donna o un uomo?

Al Bishi: Un’esecuzione è un’esecuzione. La differenza è che talvolta, quando si giustizia un uomo, questi non riesce a controllarsi e stare seduto o in piedi dritto in modo che il lavoro possa essere fatto.

Conduttore: E per le donne prova più compassione che per gli uomini? Sappiamo che lei esegue solamente la sentenza, ma cosa prova?

Al Bishi: Se provassi compassione per la persona che devo giustiziare, questa soffrirebbe. Se il cuore è compassionevole la mano sbaglia.

Psicologo: Quando lei giustizia più di tre o quattro persone alla volta, ne risente in qualche modo? La mia seconda domanda è: ha bisogno di una pausa tra le esecuzioni? Ne risente o no?

Al Bishi: No, che Allah sia lodato, niente di tutto questo. Tre, quattro, cinque o sei… Niente di tutto questo. È del tutto normale. Un’esecuzione è un’esecuzione, e se la persona sta dritta… Se la persona sta dritta rende il nostro lavoro molto più facile.

Conduttrice: Abdallah, abbiamo letto che una volta lei stava giustiziando diverse persone e la spada si è rotta. È vero? Ci racconti questa storia per favore.

Al Bishi: Fu l’impugnatura che si staccò, non fu la lama.

Conduttore: Lei sta addestrando il maggiore dei suoi figli, Badr, o uno dei suoi fratelli a fare lo stesso lavoro in futuro, soprattutto visto che lei ha ereditato questa professione da suo padre?

Al Bishi: Che Allah sia lodato, Badr sta per assumere questo incarico a Riyad.

Nello Gradirà

Tratto da Senza Soste cartaceo

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Culturedi redazioneTag correlati:

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Culture

Difendiamo Franco Costabile e la sua poetica dallo sciacallaggio politico!

Caroselli, feste, litigate e sciacallaggi. Sono quest’ultime le condizioni in cui la città di Lamezia si è trovata ad “onorare” il centenario della nascita del grande poeta sambiasino Franco Costabile.

Immagine di copertina per il post
Culture

Lo Stato razziale e l’autonomia dei movimenti decoloniali

Riproponiamo questa intervista pubblicata originariamente su Machina in vista dell’incontro di presentazione del libro “Maranza di tutto il mondo unitevi. Per un’alleanza dei barbari nelle periferie” di Houria Bouteldja, tradotto in italiano da DeriveApprodi, che si terrà presso l’Università di Torino.

Immagine di copertina per il post
Culture

La bianca scienza. Spunti per affrontare l’eredità coloniale della scienza

E’ uscito da qualche mese La bianca scienza. Spunti per affrontare l’eredità coloniale della scienza, di Marco Boscolo (Eris Edizioni). Ne proponiamo un estratto da Le Parole e le Cose.

Immagine di copertina per il post
Culture

Hillbilly highway

J.D. Vance, Elegia americana, Garzanti, Milano 2024 (prima edizione italiana 2017). di Sandro Moiso, da Carmilla «Nonna, Dio ci ama?» Lei ha abbassato la testa, mi ha abbracciato e si è messa a piangere. (J.D. Vance – Elegia americana) Qualsiasi cosa si pensi del candidato vicepresidente repubblicano, è cosa certa che il suo testo qui recensito non potrebbe […]

Immagine di copertina per il post
Culture

Kamo, Lenin e il “partito dell’insurrezione”

Emilio Quadrelli, L’altro bolscevismo. Lenin, l’uomo di Kamo, DeriveApprodi, Bologna 2024

Immagine di copertina per il post
Culture

Prefazione di Premières Secousses, il libro di Soulèvements de la Terre

Abbiamo tradotto la prefazione del libro dei Soulèvements de la Terre dal titolo Premières Secousses, uscito ad aprile per le edizioni La Fabrique.

Immagine di copertina per il post
Culture

Festa di Radio Onda d’Urto – Il programma

Da mercoledì 7 a sabato 24 agosto 2024 in via Serenissima a Brescia 18 serate di concerti, dibattiti, djset, presentazioni di libri, enogastronomia, spazio per bambine-i…

Immagine di copertina per il post
Culture

Marx: scomodo e attuale, anche nella vecchiaia

Marcello Musto, professore di Sociologia presso la York University di Toronto, può essere considerato tra i maggiori, se non il maggiore tra gli stessi, studiosi contemporanei di Karl Marx.

Immagine di copertina per il post
Culture

Immaginari di crisi. Da Mad Max a Furiosa

Per quanto diversi siano i film della saga, ad accomunarli è certamente la messa in scena di un “immaginario di crisi” variato nei diversi episodi in base al cambiare dei tempi, dei motivi, delle modalità e degli sguardi con cui si guarda con inquietudine al presente ed al futuro più prossimo.

Immagine di copertina per il post
Culture

Le monde est à nous

Rap e seconde generazioni: dare voce ai senza voce

Immagine di copertina per il post
Confluenza

Difendere i territori, riappropriarsi del potere decisionale, immaginare un’altra gestione del “verde”: una sfida cittadina e non solo

Si conclude il Festival (r)Esistenze Verdi promosso dal Comitato Salviamo gli Alberi di corso Belgio di Torino. Vorremmo restituire e condividere alcuni spunti emersi nei dibattiti, come prospettiva per una sfida cittadina e in generale collettiva.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Kurdistan: attacco ad Ankara, bombardamenti turchi, colloqui con Ocalan

Giovedì, dopo la notizia di un riuscito attacco della guerriglia (rivendicato venerdì mattina) curda del PKK contro la principale industria di ingegneria bellica turca ad Ankara, l’aviazione di Erdogan ha scatenato sanguinosi raid aerei sulla Siria del Nord e sul nord dell’Iraq, dove il PKK sta infliggendo dure perdite all’esercito turco.

Immagine di copertina per il post
Confluenza

La violenza dell’argine

Pubblichiamo in questa sezione la Seconda puntata della Terza Stagione di Radura – un viaggio nei conflitti dell’hinterland italiano, perché viene approfondito il tema dell’acqua, dei fiumi e degli argini e soprattutto la tendenza che si individua lungo tutto l’arco alpino di artificializzazione dei bacini idrici.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Cuba: blackout ed embargo

Cuba attraversa la sua maggiore crisi energetica, con la pratica totalità dell’isola e con 10 su 11 milioni di abitanti privati di elettricità.

Immagine di copertina per il post
Editoriali

Gli Stati Uniti verso le elezioni: guerre e guerra civile

Manca poco più di una settimana alle elezioni negli Stati Uniti e nonostante i pronostici regna l’incertezza.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

KCK: agiremo secondo il processo sviluppato da Rêber Apo

“Il nostro movimento, con tutte le sue componenti, agirà secondo il processo che il Rêber Apo svilupperà”, ha dichiarato la co-presidenza della KCK, sottolineando che per questo devono essere stabilite le condizioni di salute, sicurezza e lavoro del leader.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Lettera di Anan Yaeesh dal carcere di Terni

Lettera di Anan dal carcere di Terni. E’ stata scritta il 24 settembre. Il 10 novembre si terrà un presidio sotto il carcere di Terni, dalle 14 alle 18

Immagine di copertina per il post
Confluenza

Camminata dal parco della Pellerina all’area della ex ThyssenKrupp/Ilva: uno specchio distorto

Diamo spazio a questo dettagliato articolo che racconta la passeggiata al parco della Pellerina di qualche tempo fa, scritto e pubblicato da Un altro piano per Torino.