InfoAut
Immagine di copertina per il post

Oregon:milizia armata bianca occupa edificio federale

Gli allevatori-paramilitari erano in piazza, armati fino ai denti, a favore di alcuni di loro, da anni in causa con il governo dell’Oregon per la gestione delle terre delle riserve naturali nel sudest dello Stato.

Oggi, lunedì, due allevatori, torneranno in carcere perché riconosciuti colpevoli di aver incendiato parti della riserva naturale. I due allevatori nel 2001 e nel 2006 avevano dato alle fiamme, sulla US Bureau of Land Management, vicino a Diamond, in Oregon, aree verdi che il governo affitta come pascolo. Per il loro reato sono già stati in carcere alcuni mesi, ma un giudice ha stabilito che la pena scontata è troppo breve per la legge federale e ha ordinato ai due di tornare dietro le sbarre per quattro anni.

Contro la condanna, i manifestanti armati hanno preso possesso di un edificio federale nel sud-est dell’Oregon, il Malheur National Wildlife Refuge, rifugio della fauna selvatica. A guidarli Ammon Bundy, figlio di Cliven Bundy, proprietario di un allevamento del Nevada e attivista dell’ultradestra locale impegnato in un altro scontro con le autorità federali, sempre sulle terre di pascolo. Con lui anche due suoi fratelli. 

Lo stesso Bundy ha sostenuto: “Stiamo pensando di stare qui per anni, siamo preparati e armati. Questa non è una decisione che abbiamo preso all’ultimo minuto”. Il leader della protesta ha anche dichiarato che “il popolo ha subito abusi già troppo a lungo”. E ancora: “Siamo in una situazione in cui, se non facciamo qualcosa, se non prendiamo una posizione decisa, non saremo più in grado di farlo”.

L’occupazione, manu militari, di un edificio federale negli Usa, sarebbe normalmente una notizia di primissimo piano. In realtà la reazione è stata, per ora, più che blanda, sia da parte delle autorità, locali e federali, che dei media mainstream statunitensi.

I canali all news stanno seguendo in maniera quantomeno “distratta” quando sta accadendo, a differenza – invece – di altre proteste (stavolta disarmate), come quelle dei movimenti Black lives matter e prima ancora Occupy, immediatamente represse – e criminalizzate – dai media. Proprio i movimenti, sui social media, attraverso l’hashtag #oregonunderattack, hanno evidenziato la strumentalità del mainstream Usa.

Cosa succede in Oregon, e quali sono le motivazioni dietro alla latente “simpatia” mostrata per le milizie bianche in un Paese, gli Usa, già entrati nella maratona delle elezioni presidenziali del prossimo novembre?

Lo abbiamo chiesto a Marina Catucci, giornalista e documentarista italiana che vive a New York:

{mp3remote}http://www.radiondadurto.org/wp-content/uploads/2016/01/marina-catucci-Oregon-paramilitari.mp3{/mp3remote}

 

da radiondadurto

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Culturedi redazioneTag correlati:

edificio federalemilizie biancheoccupaoregon

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Culture

Dario Paccino: dall’imbroglio ecologico.. alla crisi climatica

Recensione di Louis Perez, pubblicato su La Bottega Del Barbieri

«Oggi diciamo che “l’ecologia senza lotta di classe è giardinaggio” ma se questo è possibile lo si deve anche al lavoro di chi – come Dario Paccino – e come il gruppo che diede vita alla rivista Rosso Vivo aveva già letto presente e futuro».

Immagine di copertina per il post
Culture

Sostieni Radio Blackout 105.250 fm – Torino

Ultimi giorni della campagna di autofinanziamento per Radio Blackout: sosteniamo le esperienze di controinformazione, sosteniamo l’informazione libera.

Immagine di copertina per il post
Culture

Aldo dice 8×5. L’innovazione non porta nuovi diritti

“Rage against the machine? Automazione, lavoro, resistenze”, il numero 65 di «Zapruder» è in distribuzione da qualche giorno.

Immagine di copertina per il post
Culture

Abolire il turismo

Indipendentemente da dove arriveremo, non è possibile che sia più facile immaginare la fine del capitalismo che la fine del turismo. Il presente testo è la traduzione di un articolo di Miguel Gómez Garrido, Javier Correa Román e María Llinare Galustian (Escuela de las Periferias, La Villana de Vallekas) su El Salto il 21/11/2024 Spain […]

Immagine di copertina per il post
Culture

György Lukács, un’eresia ortodossa / 2 — Affinità elettive

Se decliniamo, infatti, il tema della alienazione dentro l’ambito coloniale avremo la netta sensazione di come le argomentazioni lukácsiane abbiano ben poco di datato, e ancor meno di erudito, ma colgano esattamente la questione essenziale di un’epoca. di Emilio Quadrelli, da Carmilla Qui la prima parte Ciò apre qualcosa di più che un semplice ponte tra Lukács e […]

Immagine di copertina per il post
Culture

György Lukács, un’eresia ortodossa / 1 — L’attualità dell’inattuale

[Inizia oggi la pubblicazione di un lungo saggio di Emilio Quadrelli che il medesimo avrebbe volentieri visto pubblicato su Carmilla. Un modo per ricordare e valorizzare lo strenuo lavoro di rielaborazione teorica condotta da un militante instancabile, ricercatore appassionato e grande collaboratore e amico della nostra testata – Sandro Moiso] di Emilio Quadrelli, da Carmilla […]

Immagine di copertina per il post
Culture

Difendiamo Franco Costabile e la sua poetica dallo sciacallaggio politico!

Caroselli, feste, litigate e sciacallaggi. Sono quest’ultime le condizioni in cui la città di Lamezia si è trovata ad “onorare” il centenario della nascita del grande poeta sambiasino Franco Costabile.

Immagine di copertina per il post
Culture

Lo Stato razziale e l’autonomia dei movimenti decoloniali

Riproponiamo questa intervista pubblicata originariamente su Machina in vista dell’incontro di presentazione del libro “Maranza di tutto il mondo unitevi. Per un’alleanza dei barbari nelle periferie” di Houria Bouteldja, tradotto in italiano da DeriveApprodi, che si terrà presso l’Università di Torino.

Immagine di copertina per il post
Culture

La bianca scienza. Spunti per affrontare l’eredità coloniale della scienza

E’ uscito da qualche mese La bianca scienza. Spunti per affrontare l’eredità coloniale della scienza, di Marco Boscolo (Eris Edizioni). Ne proponiamo un estratto da Le Parole e le Cose.

Immagine di copertina per il post
Culture

Hillbilly highway

J.D. Vance, Elegia americana, Garzanti, Milano 2024 (prima edizione italiana 2017). di Sandro Moiso, da Carmilla «Nonna, Dio ci ama?» Lei ha abbassato la testa, mi ha abbracciato e si è messa a piangere. (J.D. Vance – Elegia americana) Qualsiasi cosa si pensi del candidato vicepresidente repubblicano, è cosa certa che il suo testo qui recensito non potrebbe […]