Per il PD di Renzi la “serenità” è una testa spaccata
Così non deve sorprendere che nella giornata di ieri, nel corso delle violente operazioni di sgombero del Condominio Sociale Occupato di via Mario de Maria a Bologna, piccoli cloni renziani come la neo-assessora alla casa Virginia Gieri parlino, dopo aver dichiarato di “non conoscere la strategia di operazione della polizia”, di occupanti “usciti serenamente”.
Non solo la mattinata bolognese è stata costellata da minacce e intimidazioni da parte della celere ai cronisti, fisicamente impossibilitati a documentare gli eventi da vicino (anche se non è mancato chi ha sgomitato fino all’ultimo per accaparrarsi l’osso rancido mollato dal banchetto della questura: “sembra di vedere bambini usati come scudi umani…”); non solo l’estrema resistenza degli occupanti ed il corteo selvaggio dei solidali hanno comunicato un’atmosfera nel quartiere Bolognina non esattamente da Mulino Bianco; ma c’è chi effettivamente è rimasto intossicato dai gas al peperoncino, raggiunto dagli agenti dopo l’abbattimento da parte di questi di un muro interno (in un edificio il cui sgombero è stato caldeggiato da taluni media per presunti dissesti strutturali) e finito in ospedale, con la testa aperta. Non è mancato il tentativo da parte degli agenti di insabbiare i propri misfatti sequestrando i telefoni cellulari degli occupanti e cancellando foto e video che li inchiodavano.
La realtà viene così ad essere contraddetta in modo assolutamente plateale e grottesco: una costante istituzionale degli ultimi tempi laddove nella vicina Piacenza, davanti all’uccisione dello scioperante Abdesselem, la locale procura si era sprecata a dichiarare che al momento della tragedia “non fosse in corso nessun picchetto”. Oppure che a Roma, durante la sua custodia nelle mani dello Stato, il povero Stefano Cucchi sia morto di “epilessia”.
Non possiamo a questo punto che augurare a nostra volta tanta serenità al PD nei mesi a venire; ed un grande NO sociale, dal basso e da più parti, che dia finalmente la sveglia a questo disastrato paese.
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