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«Resistenze in Cirenaica», una giornata memorabile

Questo non è un reportage della giornata di ieri, 27 settembre 2015. Quello arriverà appena ci saremo ripresi dal mix di fatica e meraviglia che l’esordio di «Resistenze in Cirenaica» ci ha pompato nelle arterie. Più che un reportage, sarà un web-documentario. Abbiamo testi, foto, video.

Mesi di lavoro sono stati più che ripagati. Boicottaggi e “pacchi” non sono serviti. Un noto Ente Nazionale che fornisce Energia Elettrica ci ha rifiutato all’ultimo momento l’allaccio temporaneo, per… ragioni inconfessate, anche se non è del tutto vero, perché un’operatrice del call center le ha confessate. Abbiamo dovuto trovare generatori a benzina. Poi un giornale locale ha fatto saltare un’intervista già realizzata, ma chissenefrega: nei confronti dell’Ente adiremo le vie che riterremo giuste, e delle interviste sui giornali si può tranquillamente fare a meno, abbiamo i nostri mezzi.

Se solo la settimana scorsa ci avessero detto che centinaia e centinaia di persone avrebbero affollato il rione Cirenaica per guardare insieme le targhe coi nomi delle vie e ascoltare qualcosa come dieci ore di storie, storie che collegano il colonialismo italiano in Africa con un attentato avvenuto a Tripoli due giorni fa, con le attuali politiche dell’ENI nel Delta del Niger e con la strage di Lampedusa del 3 ottobre 2013, storie che mettono insieme resistenza al colonialismo e guerra partigiana contro il nazifascismo in Europa, e ancora storie sullo sviluppo del rione, la sua edilizia popolare… Beh, ci avremmo creduto a fatica. E sì, ci aspettavamo tanta gente, ma non così tanta.

Se ci avessero detto che l’intitolazione dal basso di via Libia alla partigiana Vinka Kitarovic detta “Lina” (1926 – 2012) avrebbe suscitato lacrime di commozione e abbracci tra estranei ai bordi di un mega-capannello di quasi trecento persone, beh…

Se ci avessero detto che, prima ancora di sapere che avremmo cambiato il nome a via Libia, altre persone avrebbero cambiato il nome di via Edmondo de Amicis (*) intitolandola alla staffetta partigiana Tolmina Guazzaloca, nome di battaglia “Giuliana” (1916 – 2011)…

Se ci avessero detto che una folla stipata nel giardino pubblico «Lorenzo Giusti» avrebbe tributato un’ovazione alla memoria del combattente libico Omar al-Mukhtar…

Se ci avessero detto che alle dieci di sera, dopo un’intera giornata, a innalzare la targa all’anarchico Lorenzo Giusti saremmo stati ancora in più di cento…

Una giornata di gioia, memoria conflittuale, potenza. Davvero grazie a tutte e tutti, anche a nome delle associazioni «Spazi Aperti», «Atopie Sottili» e «Naufragi», del Vag61, di :Kai Zen: / Bhutan Clan (Bruno is the new Mr. Wolf), del centro di accoglienza Beltrame, di Eat The Rich, della Compagnia Fantasma, delle Brigate Sonore, del Coro R’esistente del Pratello, della band interamente composta di genitori delle scuole Longhena che ancora non ha nome e si firma Tricomi, Serpieri, Finetti & Wu Ming 1, dell’Istituto storico «Ferruccio Parri», di XM24, e perché no?, anche di Vanni Santoni che dice arrivo, arrivo, sto arrivando, adesso arrivo, e chi più ne ricorda più ne metta!

Qui proponiamo alcune foto scattate soprattutto da noi. Ne seguiranno altre, scattate da gente più brava 🙂 Per «Resistenze in Cirenaica» non è che l’inizio. Da ieri nasce un cantiere culturale permanente, che organizzerà serate, laboratori, workshop, campagne civiche. Perché di storie da raccontare ce ne sono tante. E il nome a via Libia, sia chiaro, vogliamo cambiarlo davvero. I “parzialmente ignoti” che ci hanno staccato i cartelli dovranno farsene una ragione.

A proposito, oggi compie 125 anni Ilio Barontini.

 

* prima di dire «Vabbe’, dai, in fondo De Amicis era solo uno scureggione…», meglio pensare alle tossine vittimiste e nazionaliste che ha contribuito a inculcare in generazioni di italiani, e soprattutto leggersi il suo sfogo contro gli ebrei poveri di Amsterdam analizzato da Furio Jesi nell’appendice a Cultura di destra (Nottetempo, Roma 2011, pp. 268 – 285). E in ogni caso, che c’entra lui in un rione dove tutte le altre vie hanno nomi di combattenti antifascisti?

 

Continua a leggere la cronaca della giornata con tweet e foto su Wumingfoundation

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