Sostenere il Celtic: coscienza di classe e identità politica.
da Sport Popolare – Abbiamo tradotto questo breve saggio sulle radici popolari del Celtic Glasgow e della sua tifoseria, un testo che conferma l’idea che lo sport possa essere popolare anche ai massimi livelli, e non ci si debba accontentare della nicchia o delle categorie inferiori. La fonte è TAL Fanzine, pubblicazione legata all’ala più radicale della tifoseria. Buona lettura!
Frank Devine è laureato in Storia Economica, Sociale e Politica all’Università di Strathclide e ha collaborato ai libri “Celtic Minded”. Questo articolo è la trascrizione del suo intervento nella serie di dibattiti storici organizzati dalla Fondazione Eredità Irlandese in Scozia.
Coscienza sociale, classe e identità politica
di Frank Devine
Introduzione
Questa presentazione non parla di giocatori, manager, dirigenti o allenatori del Celtic. L’obiettivo di questo documento sarà puntato sul tifoso del Celtic, sulla “Celtic Fandom”; nello specifico, voglio esaminare il fenomeno-Celtic nell’ovest della Scozia, in particolare nelle roccaforti-chiave del tifo di Greater Glasgow e Lanarkshire.
“Coscienza sociale, classe e identità politica” esaminerà la dimensione locale e globale del tifo per il Celtic, nonostante la duratura ostilità e antipatia che molti nel calcio scozzese hanno verso il club, in contraddizione rispetto a come il Celtic e i suoi tifosi sono visti al di fuori della Scozia.
La seconda parte esaminerà “La cultura celtica e l’ovest della Scozia” e la base popolare del tifo per il Celtic nelle storiche roccaforti del club, mettendo inoltre in luce l’importanza storica e contemporanea del club nella diaspora irlandese in giro per il mondo.
La terza parte si concentrerà sulla centralità dell’esperienza del “Match Day” per il tifo del Celtic e metterà in evidenza il motivo per cui il Celtic rimane per più di 90 minuti sul terreno di gioco per il suo enorme esercito di tifosi.
La quarta parte esaminerà la “Coscienza sociale e politica” del tifo e cosa renda la tifoseria del Celtic unica nel calcio scozzese e britannico, affermando che le peculiari dimensioni politiche, culturali, religiose e sociali sarebbero incomprensibili senza un giusto e opportuno riconoscimento delle radici etniche e culturali del nucleo portante della tifoseria del club a Greater Glasgow e in Lanarkshire.
Il tifo del Celtic in ogni caso non vive in una bolla, e i profondi cambiamenti nell’ordinamento politico scozzese si sono completamente riflessi nella tifoseria; anzi, si potrebbe affermare in modo convincente che il tifo è stato una chiave di volta di alcuni di questi cambiamenti nel corpo politico scozzese a livello di cultura popolare.
Coscienza sociale, classe e identità politica
A partire dal 1887/88 il Celtic Football Club è stato l’idolo sportivo della comunità operaia irlandese cattolica nell’ovest della Scozia. Oltre ad essere una società calcistica “tipica” o “standard”, il Celtic ha un intrinseco carattere politico che si rende evidente nelle basi sociali e culturali del suo tifo nella propria roccaforte storica – che sarebbe Greater Glasgow e le aree dell’ovest della Scozia dette Lanarkshire. In occasione della finale del secondo più grande torneo europeo giocata nel 2003 nella città spagnola di Siviglia, la tifoseria del Celtic ha dimostrato la sua grandezza con gli 80mila al seguito (di cui 45mila senza biglietto), giunti in Spagna da ogni parte del mondo e che hanno ricevuto il premio “Fair Play” dell’anno dell’UEFA e della FIFA sia per il loro eccezionale comportamento che per l’aver creato un vero carnevale intorno all’evento stesso. Nelle parole della FIFA, “per la loro condotta esemplare, leale e cordiale nella finale di Coppa UEFA a Siviglia”.
“Celtic Culture” e Scozia occidentale
Il Celtic ha un’enorme base di tifosi all’interno della diaspora irlandese. In ogni caso, il nucleo del tifo continua a risiedere nella Scozia occidentale, in particolare nelle aree di Greater Glasgow e del Lanarkshire. Bradley nel 1995 nel suo avanguardistico studio “Identità etnica e religiosa nella Scozia moderna: politica, cultura e calcio”, ha sottolineato che mentre ci sono centinaia di club di tifosi del Celtic disseminati nella diaspora irlandese, così come nella stessa Irlanda, ci sono anche 250 club a Glasgow e 125 in Lanarkshire composti da un minimo di 20 a un massimo di 100 persone.
Ciò non è sorprendente dal momento che il club fu fondato specificamente in funzione di questa comunità. Glasgow Hibernian, Duntocher Hibernian, Mossend Celtic, Carfin Shamrock, Garngad Hibernian, Possilpark Celtic, Govan Harp, Wifflet Shamrock, Coatbridge Hibernian, Columba, Dumbarton Harp, Blantyre Celtic e molte altre squadre è probabile che siano state le squadre del cuore di molti degli antenati delle decine di migliaia che oggi riempiono le gradinate del Celtic Park a Glasgow. Ad ogni modo, alla fine del diciannovesimo secolo la gran maggioranza dei tifosi di queste squadre, e delle altre squadre irlandesi che erano state formate all’interno delle comunità di immigrati in Scozia a quel tempo, aveva già iniziato a saldarsi attorno al Celtic Glasgow, la più solida e vincente tra tutte le squadre formate in quegli anni.
Nonostante che ormai sia passato ben più di un secolo dalla fondazione del Celtic, la cultura popolare che circonda il club resta una fondamentale manifestazione della mutua solidarietà e dell’identità tra gli scozzesi discendenti dalla classe operaia irlandese. Inoltre, è proprio questa cultura che rende il Celtic una squadra di calcio unica e una vera istituzione sociale. È una particolare manifestazione di appartenenza irlandese all’interno della diaspora sparsa in tutto il mondo, e come ci si potrebbe aspettare da gente che ricava le proprie eredità e origini dalla storia irlandese, il tifo è caratterizzato da uno spirito anti-autoritario che spesso viene visto con ostilità in Scozia.
Match Days
Al mattino della Partita i tifosi confluiscono in migliaia di case in ogni parte di Greater Glasgow e Lanarkshire. Impiegati di banca, disoccupati, operatori sociali, muratori, insegnanti, operai, agenti di assicurazioni, negozianti, impiegati d’ufficio, così come ogni sorta di lavoratori, si riuniscono sotto un’unica bandiera: una comunità si è costituita. La gran maggioranza dei tifosi del Celtic, inclusi coloro che siedono nei posti più costosi e nei box riservati, appartengono alla classe operaia o comunque non sono distanti di più di una generazione dallo stile di vita della classe operaia. In realtà, data la realtà dell’esperienza della diaspora irlandese sarebbe corretto affermare che la grande maggioranza dei tifosi del Celtic non sono mai stati a una partita del Celtic ma sono connessi da una spinta emotiva alla dimensione etnica del club.
Prima e dopo le partite i tifosi del Celtic si affollano in locali conosciuti a livello popolare come pub cattolici, irlandesi o celtici in tutta la Scozia occidentale. A tal proposito un sito internet – celticbars.com – sostiene che ci siano oltre 1700 di queste sedi in giro per il mondo in più di 70 diversi paesi, un numero sorprendente di bar che sostengono la squadra di calcio scozzese; in ogni caso tutti sappiamo che il Celtic è molto più di una semplice squadra di calcio. A Glasgow tra le sedi ufficiali che negli anni hanno attratto i tifosi del Celtic ci sono Bairds Bar, Traders Tavern, Waxy’s Dargle, The WeeMans, Rosie O’Kane’s, The Squirrel Bar, The Emerald Isle, The Hoops Bar, The Foggy Dew, Lynch’s/The Old Barns, Mulvey’s, The Tolbooth Bar, The Empire Bar/Costelloes, The Braemar Bar, The Caltonian, per lo più situati dentro o attorno alle roccaforti storiche del Celtic di Glasgow Cross, The Calton e The Gallowgate sono zeppi di migliaia di supporters del Celtic, molti dei quali hanno fatto il pellegrinaggio dall’Irlanda e da ancora più lontano, così come da altre parti della Scozia. Questi bar sono immediatamente riconoscibili per chiunque cammini attraverso il distretto di Galloway nella zona est di Glasgow così come molti altri posti. Alcuni hanno il tricolore irlandese che sventola dalla sede e altri sono dipinti col verde del Celtic e dell’Irlanda.
La stessa cosa è vera per quanto riguarda sedi ufficiali in altre parti di Glasgow, per esempio a The Gorbals, Govan, Govanhill, Blackhill e “The Garngad” così come in altre zone dell’area allargata di Glasgow incluse Clydebank, Paisley, Greenock, Dumbarton e Port Glasgow e sicuramente un buon numero di altre aree. Nel Lanarkshire i tifosi del Celtic erano soliti in passato, e continuano adesso, a riunirsi in un grande numero di club, pub e bar individuati come bar del Celtic. Questi includono, o includevano negli anni precedenti, locali come il Commercial Bar – adesso Priory Bar –, Finbars – adesso John Carrigans – e Mick Flynn’s a Blantyre, The Clock Bar e The Big Tree a Coatbridge, Franklyn’s Bar, McCormick’s Bar e Saints and Sinners a Bellshill, Tully’s Bar e la Railway Tavern a Motherwell. Altri supporter del Celtic si incontrano – o erano soliti incontrarsi – al Kelly’s Bar a Cleland, The Big Shop a Glenboig, l’Era Bar e il King Lud a Craignuek, Doherty’s, l’Auld Hoose e Hemingways Bar a Hamilton. Carrigan’s, The Hibernian Club, Carfin Vaults e McAuley’s Bar nella roccaforte del Celtic di Carfin, così come dozzine di altri pub e club in tutte le “heartlands” sono strapieni di tifosi. Per questo, ed è questa la parte più importante, la “Celtic Culture” va molto oltre i confini del Celtic Park e l’interno delle case e delle comunità del suo tifo storico. Senza dubbio ci si può immaginare questa comunità che si incontra nei bar di Sydney, Hong Kong, New York e Toronto, oltre a centinaia di altri posti sparsi in giro per il mondo. Il Celtic vive ben oltre l’atmosfera da “Febbre a 90°” di un sabato o domenica pomeriggio o di un mercoledì sera.
Alcuni dei bar frequentati dai tifosi hanno spesso una band di musica irlandese proveniente da Glasgow/Scozia occidentale che suona prima che i tifosi vadano alla partita – mentre altri bar avranno gruppi prenotati per il dopo-partita. Gruppi come “The Barney Pilgrims”, “Foggy Dew”, “Celtic Connection”, “Athenrye”, “The Shamrock Rebels”, “Galtimore”, “Charlie and the Bhoys”, “The Wakes” e “Shebeen”, allo stesso modo di artisti solisti come Patricia Ferns, Gary Og, Paddy Bonnar e Gerry McGregor sono tutti molto conosciuti all’interno di questa cultura che rende il Celtic assolutamente unico nel calcio scozzese e britannico. Gruppi folk dall’Irlanda, come i “Wolfe Tones”, gli “Young Wolfe Tones” – Spirit of Freedom, The Irish Brigade e Tuam sono regolarmente ospiti a Glasgow e in Scozia occidentale, e sono estremamente popolari nella tifoseria, tanto da essere presenze stabili negli eventi sociali dei tifosi del Celtic, nei balli annuali e in eventi come il “calciatore dell’anno”.
Questi gruppi suonano canzoni e ballate che sono state cantate per generazioni dai tifosi del Celtic; canzoni come “The Celtic Song”, “The Coronation Cup Song”, “The Ballad of Johnny Thompson” e “The Willie Maley Song”. I gruppi suonano anche un ampio repertorio di pezzi e ballate che parlano della situazione politica irlandese nella storia e oggi. “The Boys of The Old Brigade”, “Kevin Barry”, “Let the People Sing”, “The Foggy Dew”, “The Merry Ploughboy”, “The Broad Black Brimmer of the IRA” e “Sean South of Garryowen”. Queste sono tutte ballate estremamente popolari che sono sinonimo di tifo per il Celtic. Canzoni come “Sean South of Garryowen” sono popolari nella tifoseria del Celtic fin dagli anni ’60 mentre “The Boys of the Old Brigade” viene cantata al Celtic Park dagli anni ’70.
Ma questa ricca tradizione di canzoni popolari affonda nel tempo molto oltre gli anni ’60. Di fatto questo canto collettivo di canzoni e ballate irlandesi è sempre stata una caratteristica fondamentale del tifo per il Celtic. The Man in the Know, un commentatore molto empatico e fazioso al 100% del giornale della comunità irlandese cattolica di quel tempo a Glasgow e in Scozia occidentale, The Glasgow Observer – che aveva 26 edizioni locali in Scozia – commentò negli anni ’20 riguardo ai tifosi del Celtic radunati per una partita all’Ibrox Stadium che: “I membri dei club di tifosi del Celtic sono esseri umani ragionevoli e coscienti, sono modelli di decoro e possiedono prove inconfutabili del loro comportamento irreprensibile…I tifosi del Celtic sono appassionati del canto e riguardo a ciò nessuno potrebbe ragionevolmente fare obiezioni. Sabato i ragazzi hanno cantato per la soddisfazione dei propri cuori. Ci hanno regalato così tanti cori emozionanti; Hail Glorious Saint Patrick, God Save Ireland, Slievenamon, Dear Little Shamrock, e Soldiers Song…Quando il gol di Cassidy ha reso la vittoria sicura, è stato splendido sentire le migliaia di persone ammassate all’estremità occidentale dell’ovale di Ibrox che cantavano in modo fragoroso On Erin’s Green Valleys”.
The Man in the Know era molto meno lusinghiero riguardo ai tifosi di squadre ormai scomparse della parte sud di Glasgow: “Sabato sulle gradinate di Dalmarnock era radunata una banda, migliaia di trogloditi molto sudici, compresi gli scarti e gli avanzi dei sobborghi più zozzi, avanzi di galera, nottambuli, nullafacenti, parassiti, vagabondi, tutti, o quasi tutti, ridotti allo stato di spaventapasseri dal loro insano vagabondaggio. Questo lacero esercito di malsani parassiti era abbondantemente fornito di pezze arancioni e blu…Praticamente senza sosta, la feccia vagabonda ha mantenuto uno stridente latrato del coro “Boyne Water”. Niente di così selvaggiamente ignorante è mai stato testimoniato, neanche nelle più selvagge esibizioni del fanatismo degli Orangisti di Glasgow.”
Prima delle partite gran parte dei tifosi sale a bordo dei pullman organizzati dalle centinaia di club di tifosi del Celtic. Originariamente conosciuti come “Brake Clubs”, furono inizialmente organizzati all’interno delle parrocchie cattoliche della Scozia occidentale. Tradizionalmente la parrocchia cattolica ha fornito le basi per l’evoluzione di molti club di supporters del Celtic nella Scozia occidentale e molto oltre. Tra queste “Garthamlock Emerald”, “Mossend Emerald”, “Commercial Bar No 1 Blantyre”, “Claddagh Blantyre”, “Bothwell Emerald”, “Bellshill and District”, “Bellshill Brigada”, “Starry Plough”, “Son of Donegal”, “East Kilbride Athenry”, “Tom Williams Port Glasgow”, “St Brendan’s Linwood”, “Easterhouse Emerald”, “Garngad Celtic”, “Linnvale Shamrock”, “Notre Dame Motherwell”, “Nine in a Row Motherwell”, “Che Guevara Kirkmichael”, “Whifflet Saint Mary’s”, “Phil Cole Coatbridge”, “Chapelhall Shamrock”, e “Saint Mungo’s Shamrock” (sebbene i pullman dei club di tifosi negli ultimi anni abbiano subito considerevoli difficoltà col crescente numero di tifosi che scelgono il trasporto privato per le partite).
Il fatto che si cantino e si suonino tutti insieme canzoni nate nelle sedi ufficiali, i pullman dei club di tifosi – il pullman dei tifosi del Celtic è stato spesso il veicolo – il gioco di parole è voluto – tramite il quale molti giovani tifosi sono stati aggregati nella “Celtic culture” ed educati alle canzoni e alle ballate del Celtic e dell’Irlanda – e chi si aggiunge col trasporto privato, generano un crescendo per cui migliaia di tifosi dalla Scozia, e da Irlanda, Inghilterra e oltre, riempiono le gradinate del Celtic Park. La mia argomentazione centrale è che tifare il Celtic Football Club generi un’enorme ondata di solidarietà collettiva tra i tifosi, e di conseguenza, che sia questo “sentimento” di comunità ad assicurare al Celtic FC la “passione di un popolo”.
Coscienza sociale e politica
Considerando l’attento sviluppo di una coscienza sociale all’interno dell’educazione cattolica in Scozia, le origini nazionali irlandesi della maggior parte del tifo del Celtic così come la storia di marginalità economica, sociale, religiosa e politica che ha caratterizzato molto l’esperienza degli Irlandesi in Scozia fino a tempi molto recenti, non è sorprendente il fatto che i tifosi del Celtic si siano a lungo identificati con il nazionalismo irlandese così come con la classe operaia e con valori e battaglie radicali.
Il tifo del Celtic (così come molti funzionari e giocatori del club) fu esplicito, non solo nell’opposizione alla detenzione dei prigionieri politici irlandesi negli anni ’90 dell’800, ma anche al coinvolgimento britannico nella Guerra Boera dei primi anni del ‘900. Tifosi, dirigenti e giocatori del Celtic supportarono anche la petizione per le scuole cattoliche all’inizio del ventesimo secolo. Nel 1926 i tifosi del Celtic contestarono un giocatore avversario accusato di aver fatto il crumiro durante lo sciopero generale dei ferrovieri di quell’anno. È coerente con una morale cristiana e cattolica, così come con un orientamento di sinistra e socialista, una visione del mondo fondata sull’interesse per gli altri, per questo le bandiere del Paese Basco e della Palestina (popoli anch’essi considerati “oppressi”) vengono viste sventolare in alcune occasioni dai tifosi del Celtic durante le partite. La coscienza politica e sociale di questa tifoseria è stata una caratteristica del club fin dalla sua fondazione. La “ribellione”, come si può intuire, è parte del DNA del tifo del Celtic.
La politicizzazione della tifoseria del Celtic è una delle cose che la contraddistingue in tutta la Scozia. In uno studio a largo raggio sugli orientamenti dei tifosi di calcio in Scozia nei primi anni ’90 un giornalista raccolse l’85% di sostegno per il Partito Laburista da parte dei tifosi del Celtic. Affronteremo fra un attimo l’attuale trasformazione degli orientamenti al voto dei tifosi del Celtic. Nel 2001 circa 10mila persone – nella più grande manifestazione pro-irlandese in Scozia dagli anni ’30 – la maggior parte dei quali, se non tutti, tifosi del Celtic – parteciparono ad una manifestazione a Glasgow per commemorare il 20esimo anniversario degli scioperi della fame dei prigionieri irlandesi dell’80-’81. Simili grandi numeri furono portati nelle strade di Glasgow per il 30esimo anniversario degli scioperi della fame nel 2011. Fino al giorno d’oggi i dintorni del Celtic Park il giorno della partita sono una vera area off-limits per gruppi di destra, razzisti e fascisti e i tifosi del Celtic sono stati in prima linea in numerosi tentativi di combattere la presenza in strada di questi gruppi a Glasgow e nel Lanarkshire, in particolare negli ultimi 20-30 anni. L’antifascista e filo-irlandese repubblicana TAL Fanzine è stata distribuita per decenni tra i tifosi del Celtic e resta popolare all’interno dell’ala sinistra più militante della base popolare del tifo. Ovviamente c’è un lato negativo per cui restano tifosi del Celtic che sono “settari”, proprio come ci sono persone di pelle nera che sono “razziste” sia in Africa, che negli USA, o in realtà in ognuno dei paesi che compongono il Regno Unito, o in Irlanda stessa. I tifosi del Celtic razzisti e settari non troveranno alcuna tolleranza da questa tribuna. Guardate solo quei tifosi del Celtic che manomettono il significato delle canzoni celtiche e irlandesi inserendoci parole offensive e ingiuriose, o gettando tra le rime slogan che distorcono completamente ciò che la canzone o la ballata sta cercando di comunicare. A mio modo di vedere, la grande maggioranza, così come lo zoccolo duro del tifo del Celtic, ha sempre respinto queste idee.
Anche a prescindere dalle loro origini nazionali e dal patrimonio culturale e religioso, potrebbe essere appropriato considerare i tifosi del Celtic come costituenti di un blocco etnico in considerazione delle loro vedute largamente simili su una serie di precise questioni politiche, sociali, culturali e religiose. Questa “Cultura del Celtic” unisce molte persone differenti che si ritrovano nella natura irlandese ed operaia della squadra e nelle sue tradizioni.
Considerazioni attuali
La Scozia, in particolare Glasgow e la Scozia occidentale, che è l’oggetto principale di questa presentazione, ha subito negli ultimi 12 mesi una fondamentale trasformazione politica, sociale, culturale e generazionale. Collegi elettorali dove i voti per il Partito Laburista avrebbero potuto essere pesati invece che contati, sono caduti in mano a un rinforzato Scottish National Party (SNP), che è stato alla fine sconfitto con un margine del 55% contro il 45% nel referendum sull’indipendenza scozzese dell’anno scorso. In ogni caso, in ciò il voto di settembre, in cui molte delle roccaforti del Partito Laburista, dove il nocciolo duro del voto cattolico di discendenza irlandese e tifoso del Celtic ha decisamente optato per l’opzione indipendentista, è stato seguito a maggio da ogni singolo seggio del Partito Laburista a Glasgow e nella Scozia Occidentale, dove è stato spazzato via dalla mappa politica nella trasformazione più grande degli ultimi decenni nella politica scozzese. Questa trasformazione è anche completamente riflessa in tutta la comunità “celtico-irlandese in Scozia” su internet, con un enorme slittamento dal Partito Laburista verso l’SNP e l’indipendentismo scozzese (questo nonostante il fatto che molti di coloro che hanno optato per l’indipendenza e l’SNP abbiano fermamente negato di essere nazionalisti). Ho parlato di questo con un pedagogista cattolico scozzese, un uomo che occupa una posizione di prestigio all’interno di uno dei maggiori licei cattolici di Glasgow. Ha affermato – in modo piuttosto acceso, devo dire – di non sostenere più il Celtic e che il tifo del Celtic, in modo particolare la parte più giovanile organizzata attorno alla Green Brigade e altri elementi di sinistra della tifoseria, è stato “indottrinato da inflitrati trotzkisti 40 e 50enni educati nelle università” che avrebbero scritto i comunicati della Green Brigade e degli altri gruppi “Ultrà” del Celtic al posto loro, e sarebbero determinati a distruggere la base del tifo del Celtic allo stesso modo in cui la Tendenza Militante aveva tentato di subentrare al Partito Laburista nei primi anni ’80. Ha anche affermato che la spina dorsale del voto per l’SNP sono stati 30enni e 40enni drogati, alcolizzati, proletari e disoccupati soprattutto maschi “che se ne fottono di tutto”, “inclini al ribellismo” e “di cultura cattolica”. È stato uno degli attacchi contro la classe operaia cattolica più dispregiativi e paternalisti a cui abbia mai assistito. In tutta risposta ho espresso il punto di vista per cui la sua analisi della classe operaia scozzese-irlandese è stata grossolanamente semplicistica e che un’intera comunità operaia non era mai stata etichettata in modo simile finché ha sostenuto il Partito Laburista Scozzese. Ho detto che avremmo dovuto riconoscere di essere in disaccordo e ho offerto la mia mano in segno di amicizia, che però è stata rifiutata perché “hai detto che la mia analisi era semplicistica”. La conversazione è finita lì.
Conclusione
La base della tifoseria del Celtic ha un attaccamento al club che ha caratteristiche politiche, culturali, etniche e religiose. In un popolare studio sugli Irlandesi in Scozia del 2003 Burrowes descrive cosa significhi il Celtic per decine di migliaia di persone e offre uno sguardo acuto nella cultura e nell’etica della comunità che ha costruito e sostenuto il Celtic:
Il Celtic FC è il loro più grande trionfo nella misura in cui mostra cosa una comunità svantaggiata e impoverita in un nuovo paese può raggiungere con la determinazione.
Il Celtic è una squadra di calcio speciale e i suoi tifosi costituiscono una componente unica, atipica e relativamente unita della società della Scozia occidentale. Il club è l’idolo sportivo della classe operaia di discendenza irlandese nata in Scozia. Fin dalla sua formazione nel 1887/88 il Celtic ha avuto la funzione di depositario dell’identità culturale, politica ed etnica per gli Irlandesi in Scozia.
da Sport Popolare – Traduzione a cura di Matthias Moretti
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