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Due anni di carcerazione domiciliare per Enrico, referente sindacale del SI Cobas di Modena

Carcerazione domiciliare di due anni per il referente del sindacato in lotta Si Cobas di Modena, Enrico Semprini, esponente anche della redazione di Radio Onda d’Urto Emilia Romagna. Tale disposizione riguarda una condanna collegata alle lotte No Tav e una per un’iniziativa antifascista a Modena.

A Enrico Semprini non è stato consentito di accedere a pene alternative alla detenzione domiciliare per altre denunce relative alla sua attività sindacale, con gli scioperi e le lotte svolte col sindacato di base al fianco di operai/e.

Enrico Semprini ai microfoni di Radio Onda d’UrtoAscolta o scarica

Di seguito il comunicato di solidarietà del SI Cobas Nazionale:

AL FIANCO DI ENRICO RISPONDERE COMPATTI CONTRO LA REPRESSIONE

In queste ore è arrivato un ordine di carcerazione domiciliare di due anni per il compagno di Modena, Enrico Semprini.

Tale ordine riguarderebbe una condanna collegata alle lotte No Tav ed alla partecipazione ad alcune iniziative di solidarietà.

Il compagno non ha ottenuto di espiare la pena utilizzando i servizi sociali a seguito delle denunce per gli scioperi e per l’attività svolta col nostro sindacato al fianco di operai/e.
Da anni rispondiamo colpo su colpo all’arsenale repressivo che Stato e padroni scagliano contro le lotte dentro e fuori i magazzini, che conduciamo senza tregua evidenziando l’escalation repressiva in atto.

In particolare da mesi avevamo indicato nel ddl 1660 poi divenuto Decreto Sicurezza uno strumento atto a colpire le lotte dei lavoratori e delle lavoratrici e dei movimenti. Ne abbiamo avuto la plastica rappresentazione lo scorso sabato alla manifestazione per la Palestina a Milano con l’attacco a freddo al corteo e oggi con la detenzione domiciliare di Enrico.

E’ la “legge-manganello” da Stato di polizia con la quale il governo vuole “regolare i conti” con le lotte operaie e tutte le realtà ed esperienze di lotta in corso utilizzando tutti gli strumenti giuridici necessari per stroncare sul nascere i futuri, inevitabili conflitti sociali.

La sempre più marcata tendenza alla guerra sul fronte esterno richiede sul fronte interno un contesto sociale pacificato, e a questo “lavorano” tutti gli apparati dello stato.

Solidarietà ad Enrico!!

S.I. COBAS NAZIONALE

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