InfoAut
Immagine di copertina per il post

No Tav, Extinction Rebellion, Ultima Generazione, come viene criminalizzato il dissenso

Mentre a Torino va avanti il processo ai danni di 28 No Tav, alcuni dei quali accusati di associazione delinquere,  e un gruppo di attivisti di Extinction Rebellion è stato denunciato ancora prima che si tenesse una manifestazione, a  Milano un giovane di 20 anni, Simone Ficicchia, attivista di Ultima Generazione, rischia la Sorveglianza Speciale per il solo fatto di desiderare un futuro vivibile in cui la Terra non sia vittima di sfruttamento e le sue risorse non vengano depredate dagli sporchi affari di un nucleo ristretto di assetati di profitto e devastazione.

Un violento accanimento su tutte e tutti quelli che vogliono semplicemente praticare la lotta al cambiamento climatico, tra i 17 obiettivi dell’Agenda 2030 firmata nel settembre 2015 dai governi dei 193 Paesi membri dell’ONU. Infatti, proprio il punto n.13 recita “Promuovere azioni, a tutti i livelli, per combattere il cambiamento climatico”.
Eppure per Simone la Questura di Pavia ha chiesto di applicare la Sorveglianza Speciale, una misura prettamente punitiva, ancora in vigore oggi, pur provenendo dall’allora ventennio, il Codice Rocco; e dice bene Simone quando afferma che “un 20enne studente non può essere un pericolo sociale – e ancora – mi sento attaccato non per quello che faccio ma per la persona”. Aggiungendo che la Sorveglianza Speciale “ha lo scopo di isolare la persona dal movimento, vengo punito e processato per il mio stile di vita”. Così, tra circa 25 giorni, il Tribunale di Milano deciderà se applicare o meno tale misura restrittiva, la stessa che solo all’inizio di quest’anno è terminata per la No Tav Eddi che, dopo due anni di Sorveglianza, è finalmente ritornata libera ad aprile 2022.

Un filo rosso si sta scatenando su tutte e tutti quelli che alzano la testa perché vogliono un pianeta davvero vivibile e in salute, dove l’ambiente venga tutelato e con esso avere cura dei territori, con dei servizi degni di chiamarsi tali. Ma a Torino il livello di morsa tra la Questura e la Procura continua nonostante tutto a stringere le sue maglie.
In questa città è ormai chiaro che è sufficiente prendere parte a qualche manifestazione per venire identificato in quanto “organizzatore” di tutto quello che può accadere o meno all’interno di una qualsiasi iniziativa politica; nel capoluogo piemontese è nella norma sprecare ingenti risorse economiche a tutti i livelli per costruire un impianto accusatorio contro attivisti e attiviste che, secondo agenti di polizia e pubblici ministeri, avrebbero manipolato le menti dei migliaia di No Tav che hanno dato vita negli anni a centinaia di iniziative, dalle più piccole a quelle in cui hanno partecipato più 70.000 persone.

A Torino ancora non basta. A Torino c’è chi vuole che il dissenso proprio non esista. E tutti quelli che provano a fare una qualsiasi cosa vengono perseguiti. Com’è successo ai giovani di Extinction Rebellion, denunciati ancora prima che cominciasse l’iniziativa nei pressi del punto in cui si sarebbe dovuta tenere l’azione dimostrativa, che non è mai esistita.
Le forze dell’ordine sono entrate fin dentro gli esercizi commerciali per denunciare gli attivisti che con sé avevano solamente dei volantini, della vernice lavabile e tre estintori. Anche Marco Grimaldi, Deputato di Alleanza Verdi Sinistra, è intervenuto depositando un’interrogazione parlamentare, che mette in luce proprio la non legittimità di “accusare qualcuno di aver svolto una manifestazione che non è mai avvenuta, così come non è legittimo considerare il presunto possesso di estintori come detenzione di armi e l’atteggiamento assunto dalla Questura di Torino nei confronti degli attivisti di «Extinction Rebellion» appare repressiva e intimidatoria nei confronti di chi sta cercando di sensibilizzare l’opinione pubblica sui temi ambientali”.

E’ evidente che a Torino vi sia una pericolosa criminalizzazione del dissenso con il solo e unico tentativo di intimorire e fare desitere chi lotta per un futuro che parla di un reale sviluppo ecosostenibile e di fermare tutte quelle azioni che sfruttano i territori e la vita di ognuno di noi. Sappiamo bene che le azioni che mettono in luce le contraddizioni che produce il sistema fanno paura a chi vuole mantenere invariati gli assetti di questa società che, nonostante i proclami politici e i grandi paroloni, non ha alcuna intenzione di modificare in meglio questo mondo. Il valore morale che spinge ognuno di noi ad agire per il bene di tutte e tutti è nettamente più alto di ogni sporco affare prodotto, invece, da chi guadagna sulla vita di tutte e tutti.

Ancora una volta ci viene richiesto di continuare a resistere e noi continueremo a non abbassare la testa perché siamo dalla parte della ragione.

Libertà per Simone! Libertà per chi difende l’ambiente e il futuro di tutte e tutti!

da notav.info

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Divise & Poteredi redazioneTag correlati:

EXTINTION REBELLIONno tavrepressioneULTIMA GENERAZIONE

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Val di Susa: si è svolto nel fine settimana il campeggio di lotta No Tav organizzato dagli studenti

Posto di fronte al cantiere che dovrebbe ospitare montagne di smarino proveniente dagli scavi del tunnel di base, a Traduerivi è nato il nuovo Presidio No Tav.

Immagine di copertina per il post
Culture

In uscita il manuale di magia No Tav!

È uscito il Manuale di magia No TAV!, firmato da Mariano Tomatis e Spokkio per Eris Edizioni (2025): al tempo stesso una guida illustrata, un piccolo libro di incanti e un fumetto resistente.

Immagine di copertina per il post
Culture

Alta Felicità 2025: tre giorni di lotta, cultura e partecipazione popolare!

Un’occasione in cui la musica, l’approfondimento politico e la convivialità si intrecciano per dare spazio a pratiche di resistenza, solidarietà e immaginare alternative concrete.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Campeggio di lotta No Tav

Dal 18 al 21 luglio ci troveremo in Val di Susa per un campeggio di lotta giovanile per ribadire la nostra opposizione trentennale a un progetto inutile e dannoso che oggi si va configurando sempre più nella sua brutalità.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Prosegue l’attacco al movimento No Tav: altre 10 condanne per chi resiste alla devastazione ambientale

Ieri, 14 luglio, il Tribunale di Torino ha emesso pesanti condanne che vanno dagli 11 mesi ai due anni, oltre alla richiesta di risarcimento per le parti civili e per la violazione della zona rossa, per dieci attivisti del movimento No TAV per la giornata di lotta del 24 luglio 2020.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Vicenza: in mille in strada per difendere i boschi dal TAV

Un migliaio di persone sabato 12 luglio hanno partecipato alla manifestazione per la difesa del bosco di Ca’ Alte e della città, dopo lo sgombero dell’area lungo l’argine avvenuto nei giorni precedenti. 

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Raccolta solidale per spese legali maxi-processo No Tav

Nel 2011 la popolazione valsusina fu in grado di costruire una mobilitazione territoriale e nazionale contro l’apertura del cantiere dell’alta velocità a Chiomonte.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Il TAV arriva nel cuore di Vicenza, ma la resistenza salva (per ora) il Bosco di Ca’ Alte

Alle prime luci dell’alba (di ieri ndr), un centinaio di poliziotti in assetto antisommossa hanno circondato il Bosco di Ca’ Alte.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Sotto sgombero i boschi liberati di Vicenza: partito il presidio permanente

Era il mese di maggio 2024 quando, moltissim* attivisti e attiviste, difesero strenuamente oltre 33 mila metri quadrati di aree boschive destinate a diventare due enormi piazzali di cemento a causa del progetto Tav che vede coinvolto il comune di Vicenza.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Sentenza Sovrano: lacrime amare per i nemici del movimento No Tav

Nella giornata di ieri è stata depositata la sentenza di primo grado del processo “Sovrano” che ha visto 16 militanti del Centro Sociale Askatasuna, del Movimento No Tav e dello Spazio Popolare Neruda accusati del reato di associazione a delinquere.