
San Didero: nella notte a fuoco il presidio dopo la grande giornata di lotta No Tav
Nella notte tra sabato e domenica, poche ore dopo la conclusione della grande giornata di mobilitazione che ha attraversato la Valsusa, un incendio ha colpito il presidio No Tav di San Didero, situato a pochissimi metri dal cantiere del futuro autoporto, militarizzato e costantemente sorvegliato dalle forze dell’ordine.
da notav.info
Le fiamme hanno distrutto completamente la struttura del presidio che da anni rappresenta un punto di riferimento della resistenza No Tav: un luogo di incontro, organizzazione e presenza costante sul territorio. Non sono stati invece coinvolti il tendone e il container che si trovano sul piazzale, quindi in una zona più illuminata. La tempistica e la vicinanza al cantiere non possono che far pensare a un atto deliberato e vigliacco, un evento che arriva proprio in seguito ad una giornata di lotta determinata e partecipata.
Durante la giornata di ieri, migliaia di No Tav sono partiti dal Presidio di Venaus con la marcia “contro i cantieri della devastazione” per ribadire ancora una volta il netto rifiuto alla grande opera inutile e dannosa, contestando l’occupazione militare, la devastazione ambientale e il dispendio di risorse pubbliche a beneficio di interessi privati di pochi. Una giornata che ha saputo unire determinazione e radicamento di una lotta collettiva per la difesa e la cura del proprio territorio.
Non si tratta solo di un atto vandalico, ma del deliberato tentativo di colpire il Movimento No Tav che resta un elemento attivo e radicato, capace di resistere e contrastare i progetti imposti su un territorio che qualcuno vorrebbe passivo e muto.
Non è andato a fuoco solo un presidio, ma anche l’ipocrisia di chi parla di legalità mentre militarizza la valle, di chi invoca il dialogo mentre reprime chi difende il territorio. Ma se pensavano di spegnere qualcosa, si sbagliano di grosso.
Il movimento No Tav non si lascia intimidire. Questo ennesimo attacco non fa che rafforzare la nostra convinzione e la nostra presenza. Il presidio sarà ricostruito, più forte e più bello di prima, con le mani e i cuori di chi non si arrende.
Avanti No Tav!





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