
Torino: riflessioni attorno “all’assalto squadrista alla sede della Stampa” e alla libertà di informazione
Il centro sociale Askatasuna di Torino è tornato al centro del dibattito politico nazionale dopo l’azione alla redazione de La Stampa del 28 novembre durante la manifestazione nel giorno dello sciopero generale indetto dal sindacalismo di base contro la finanziaria di guerra e il genocidio in Palestina.
Diverse centinaia di giovani sono usciti dallo spezzone di Torino per Gaza e hanno fatto irruzione nella sede del giornale. Bilancio, due scritte sui muri, letame lasciato davanti alla sede, qualche foglio di carta buttato per terra.
Poco dopo il CUA – Collettivo Universitario Autonomo vicino al centro sociale rivendicava di fatto l’azione sui social come ” sanzionamento alla sede della Stampa, versati chili di letame sui giornalisti complici. “La stampa di tutto il paese in questi giorni ha dipinto Mohamed Shahin come uno spaventoso terrorista, aderendo alle veline commissionate direttamente dalla Digos su volere del governo. Torino, che conosce Shahin meglio di chiunque altrə, sa bene distinguere la verità dalla prezzolata propaganda sionista. La verità la scrivono le milioni di persone che in tutta Italia hanno partecipato ai cortei che denunciano le complicità dei nostri politici con lo stato di Israele e l’industria bellica, sapendo che gli unici terroristi sono loro. Mohamed è uno di noi”. Il comunicato terminava con l’invito a partecipare alle 18 al presidio di Piazza Castello per Shahin partecipato da migliaia di persone.
Senza voler generalizzare l’azione è stata definita in maniera bipartisan come “assalto squadrista e attacco alla liberta’ di stampa”. Non sono mancati paragoni con l’assalto alla sede della Cgil da parte di Forza Nuova durante una manifestazione No Green Pass del 9 ottobre 2021 a Roma. Gli assalitori devastarono violentemente il piano terra della sede sindacale, destinato alla redazione della pubblicazione sindacale “Collettiva”. Vennero così distrutti vetri, mobili, computer. Altre testate hanno paragonato l’azione con l’assalto alla sede del giornale socialista Avanti! che avvenne a Milano il 15 aprile 1919. L’assalto si concluse con la devastazione della redazione e della tipografia e ci furono anche dei morti.
A livello locale l’azione e’ stata usata in maniera strumentale per mettere nel mirino il CS Askatasuna. Il centrodestra regionale parla di «base logistica» per i violenti, mentre il ministro Giuli, il 1 dicembre ha portato la sua solidarieta’ alla redazione della Stampa dichiarando a Torino “c’è un brutto clima, al limite dell’eversione”.
Sul cosiddetto “assalto squadrista e attacco alla liberta’ di stampa” abbiamo raccolto i pareri di Giorgio Cremaschi Pap e garante Askatasuna, Cibele della redazione Radio Blackout di Torino, Alice Ravinale Consigliera Regionale Capogruppo AVS Piemonte e Angelo D’Orsi Storico della Resistenza gia docente all’UniTo per 45 anni Ascolta o scarica
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