Finché stanno coi piedi davanti nessun problema
Sarà che bisogna affezionarsi poco alle grandi identità collettive, che vanno guardate con sospetto perché non è mica vero che abbracciano tutti. Tutt’al più anzi strozzano qualcuno. Poi finisce che a vestire i panni della repubblica antifascista o “del paese normale in cui certe cose non dovrebbero succedere” ti trovi a fianco chi a fianco non vorresti avere perché… perché poi in questo paese fin troppo normale il mondo da cui provieni è quello degli a-normali. È quel giudizio che grava sulla testa di ogni proletario ben prima di ogni sentenza.
Il presidente Pigliaru e Vice si preoccupano di come sia difficile applicare la legge Mancino. Insomma gli ipocriti di ogni categoria vogliono vederci chiaro sui funerali di quel repubblichino del prof. Todini che stava ancora annidato all’università di Sassari. Tutti i ferventi antifascisti, pure quelli sinceri, ci spiace, condividono questa opinione. Ma cosa ci sarà da chiarire… È tutto trasparente: i fascisti hanno onorato un loro morto. Che problema c’è a dirsi questa cosa? Dirselo negli occhi, con serenità, perché chi ha creduto mai che non esistessero più perché fuori-legge, i fascisti?
È chi ci ha fatto vestire quei panni troppo stretti delle sue istituzioni che è venuto a raccontarci questa storiella. È chi non ha mai dovuto fare i conti con i fascisti che ha creduto fossero un problema superato che ora riemerge come sbaglio della storia la quale, con la sua proverbiale ironia, risveglia le coscienze antifasciste proprio quando un fascista muore. Memorandum: in queste occasioni, quando un fascista muore, come nel caso del camerata Todino, bisogna essere contenti non preoccupati.
Va detto più brutalmente. A noi non urta la loro celebrazione, i funerali a Sassari, le braccia tese ad Acca Larentia. Non abbiamo da mettere le mani avanti. Non urta perché sentiamo che chiunque empatizza più con una fede non domata che con i valori dominanti. Non c’è partita tra la libertà e la legge, questa rincorrerà sempre la prima e la nostra parte non è quella della legge. Il problema è un altro. Il problema è prendersi la libertà di non volerceli avere in mezzo ai coglioni i fascisti da vivi, il problema è restare fedeli all’odio che portiamo loro senza pensare a dove sia il 113.
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