42 soldati dell’esercito turco sono stati uccisi in un’operazione di guerriglia rivoluzionaria nella regione di Metîna delle zone di difesa Medya nel nord dell’Iraq.
Torino città indebitata, svenduta, privatizzata, il filo conduttore di tutte le amministrazioni comunali che dalle Olimpiadi del 2006 a oggi si sono succedute e che non hanno mai invertito la tendenza.
Migliaia di cittadini in piazza per chiedere che l’ospedale di Barcellona Pozzo di Gotto (Messina) non venga chiuso.
Ieri pomeriggio una notizia, che ha nuovamente dell’incredibile, ha rimbalzato per tutta la Valsusa: il tribunale di Torino ha deciso di condannare Nicoletta a 8 mesi di reclusione in carcere.
Ieri pomeriggio una partecipata assemblea al Polo Carmignani (UniPi) convocata da Rise Up 4 Rojava Pisa ha decretato l’occupazione dell’università per protestare contro la guerra che la Turchia sta portando avanti in Rojava (Siria del nord est) e nelle montagne dell’Iraq.
La frana del 26 novembre a Ischia è stata ancora una volta trattata dalla cronaca come un disastro, così come dalle autorità politiche che dovrebbero essere competenti in materia di dissesto idrogeologico, infrastrutture e piani di gestione del rischio, è stata affrontata come un evento emergenziale da relegare all’urgenza del momento.
Ieri decine di persone, al grido Biji Rojava, hanno bloccato il banco check-in all’Areoporto di Napoli della Turkish Airlines, con uno striscione che riportava la dicitura ”Stop ErdogAn war, defend Rojava” in solidarietà alla resistenza della rivoluzione confederale.
Ripubblichiamo un articolo apparso sul bollettino “Dalla nostra parte” a proposito degli aumenti sul teleriscaldamento a Torino.
Un nuovo capitolo nelle cronache dell’assurdo della procura di Torino. Al centro delle ossessioni dei PM sabaudi ci sono, questa volta, un paio di iniziative portate avanti dai notav durante quest’estate. da notav.info La prima quando, in piena emergenza siccità, TELT aveva pensato bene fosse il momento di fare alcuni carotaggi nei dintorni di San […]
Che la riforma della sanità territoriale definita dal PNRR fosse a rischio di essere solo una operazione edilizia, lo sapevamo bene. E lo abbiamo più volte denunciato, parlando di rischio di “scatole vuote”.