Il lato oscuro della logistica: sfruttamento di migliaia di lavoratori e frode per 126 milioni di euro. Commissariati i colossi BRT e GEODIS
Sfruttamento sistematico di migliaia di lavoratori sottopagati e sottoposti a ritmi estenuanti e frode fiscale: la decisione del Tribunale di Milano arriva nei confronti di due colossi della logistica. E’ stata infatti disposta l’amministrazione giudiziaria per un anno per Brt (ex Bartolini) e Geodis, i due colossi del trasporto merci, entrambi controllati da due diversi gruppi francesi a capitale anche statale.
Le indagini svolte dal Nucleo di polizia economico-finanziaria di Milano, in un primo tempo, si sono concentrate “su un’articolata frode fiscale caratterizzata dall’utilizzo di fatture per operazioni giuridicamente inesistenti e dalla stipula di fittizi contratti di appalto” e che hanno già portato la Direzione distrettuale antimafia a disporre – lo scorso dicembre – sequestri preventivi per oltre 126 milioni di euro, tutti successivamente convalidati dal gip.
Ma non solo. La seconda parte dell’inchiesta l’attenzione si è incentrata sull’ampio e diffuso settore dei trasporti, “nell’ambito del quale è emerso un sistematico sfruttamento di diverse migliaia di lavoratori“, sottoponendoli a orari e ritmi di lavoro estenuanti, peraltro sottopagandoli, nonché li facevano transitare da una società all’altra, “di fatto privandoli delle previste forme di tutela assistenziale e previdenziale”. In Italia Brt (precedentemente Bartolini), tra le più importanti aziende specializzata nella gestione di spedizioni nazionali e internazionali e servizi di logistica, è presente con 203 filiali sul territorio, e i suoi automezzi sono riconoscibili dalla livrea di colore rosso.
L’intervista al giornalista dell’agenzia LaPresse Francesco Floris. Ascolta o Scarica.
Per chi conosce le vertenze lavorative del sindacato Si Cobas non è una novità: solo a fine 2022 il sindacato attivo nel mondo della logistica aveva portato avanti diversi picchetti fuori dai magazzini di Brt di Genova. Scioperi che chiedevano un aumento delle retribuzioni, il rientro di un addetto licenziato, il tempo pieno per chi opera da anni nell’impianto e la garanzia di ore contrattuali. I presidi dei lavoratori erano stati più volte caricati dalla Polizia. Ai nostri microfoni Aldo Milani del direttivo nazionale del sindacato Si Cobas. Ascolta o Scarica.
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