InfoAut
Immagine di copertina per il post

Acciaierie in rivolta

||||

IL 9 GENNAIO 1950 A MODENA, ROBERTO ROVATTI, EX PARTIGIANO, FU UCCISO IN UN FOSSO DA SEI CARABINIERI CON I CALCI DEL FUCILE.

INSIEME A LUI VENNERO UCCISI ALTRI CINQUE MANIFESTANTI CHE LOTTAVANO CONTRO IL LICENZIAMENTO DEGLI OPERAI ALLE FONDERIE RIUNITE.

Le Fonderie Riunite di Modena costituivano uno dei principali pilastri socioeconomici dell’area e garantivano il sostentamento economico a centinaia di famiglie.

Nel mese di dicembre del 1949 la direzione aziendale utilizzando come pretesto la scarsa produttività degli operai generata “dai continui stati di agitazione”, decise di chiudere gli stabilimenti per un mese. Poi venne stabilito che al momento della riapertura sarebbero stati reintegrati soltanto meno della metà dei dipendenti.

La mattina del 9 gennaio dopo una assemblea i lavoratori decisero di manifestare dirigendosi verso la fabbrica per provare a intavolare l’ennesima trattativa resa di fatto impossibile a causa dell’assenza dell’imprenditore Orsi. La reazione delle forze dell’ordine fu gravissima: iniziarono a sparare ad altezza uomo sia da terra, sia dalle terrazze della fabbrica uccidendo tre manifestanti.

L’ondata di violenza continuo anche nelle ore successive quando Roberto Rovatti, un ex partigiano, venne circondato da un gruppo di carabinieri, scaraventato dentro un fosso e infine massacrato con i calci del fucile.

Lo sciopero generale partì spontaneamente appena si diffuse la notizia del massacro. Un’automobile della camera del lavoro con l’altoparlante avvertiva i lavoratori di concentrarsi in Piazza Roma nel primo pomeriggio per un comizio sindacale. Intanto le forze armate continuarono a sparare sulla folla provocando altre due vittime entrambi giovanissime, in via Ciro Menotti.

Dalle testimonianze emerse poi in seguito, una delegazione si recò presso la questura per cercare di porre fine a quel massacro e il prefetto rispose dicendo testuali parole: «Ritirate immediatamente tutti i vostri dalle Fonderie. Qui succederà una strage. Abbiamo tanta forza da sterminarvi tutti».

A processo finiranno solo gli operai, mentre nessuno uomo dello stato pagherà per l’eccidio. Ai funerali delle vittime parteciparono circa 300000 persone.

 

Gianni Rodari dedicò alla vicenda una straziante poesia, “bambino di Modena.”

Perché in silenzio

bambino di Modena,

e il gioco di ieri

non hai continuato?

Non è più ieri:

ho visto la Celere

quando sui nostri babbi ha sparato.

Non è più ieri, non è più lo stesso:

ho visto, e so tante cose, adesso.

So che si muore una mattina

sui cancelli dell’officina,

e sulla macchina di chi muore

gli operai stendono il tricolore.

 

Fonte: Cannibali e Re

 

Guarda “09 gennaio 1950 L’eccidio delle fonderie riunite di Modena”:

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Storia di Classedi redazioneTag correlati:

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Confluenza

Il Collettivo Faggio incontra le lotte territoriali

Invitiamo a un importante appuntamento organizzato insieme al Collettivo Faggio che si organizza all’interno dell’Università di Agraria e Veterinaria a Torino.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

8 DICEMBRE 2024: MANIFESTAZIONE POPOLARE NO TAV – ORE 14 PIAZZA D’ARMI, SUSA

A quasi vent’anni dall’8 dicembre 2005, il Movimento No Tav attraverserà di nuovo le strade ed i sentieri della Valsusa che con determinazione e coraggio difende da tanto tempo. Con un occhio al passato, per custodire ciò che la lotta insegna, ed un occhio al presente, per rafforzare le ragioni e la pratica che da […]

Immagine di copertina per il post
Formazione

VALDITARA NON POTRÀ PATRIARCARE PER SEMPRE! DIMETTITI. VERSO E OLTRE IL 25 NOVEMBRE, PER UNA SCUOLA ED UN’UNIVERSITÀ TRANSFEMMINISTA

Riprendiamo il comunicato di ZAUM: Noi, student3 dei licei e delle università, non possiamo restare in silenzio di fronte alle gravissime dichiarazioni del Ministro “dell’Istruzione e del Merito” Giuseppe Valditara, rilasciate la settimana che precede il 25 novembre, giornata internazionale contro la violenza di genere. Affermazioni che riducono il patriarcato a una “questione ideologica”. Vogliamo […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

“Li hanno uccisi senza che muovessero un muscolo”: Esecuzioni sommarie, fame e sfollamenti forzati da parte dell’esercito israeliano nel Nord di Gaza

La squadra sul campo dell’Osservatorio Euro-Mediterraneo ha documentato strazianti episodi di uccisioni sommarie ed esecuzioni extragiudiziali di civili da parte di soldati israeliani, eseguite senza alcuna giustificazione. Fonte: English version Dell’Osservatorio Euro-Mediterraneo per i Diritti Umani – 17 novembre 2024Immagine di copertina: Il fumo si alza da un edificio residenziale dopo un attacco israeliano a Beit […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Nuova Zelanda: migliaia di indigeni Maori assediano il Parlamento

Dopo poco più di una settimana, la marcia lanciata dal popolo Maori in difesa dei propri diritti è arrivata a Wellington.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Il cambiamento climatico è una questione di classe/1

Alla fine, il cambiamento climatico ha un impatto su tutti.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Sardegna: sgomberato il presidio “La rivolta degli ulivi”

Sgombero di polizia in corso questa mattina a Selargius, nel Cagliaritano, del presidio permanente “La rivolta degli ulivi” sorto per contestare il cavidotto elettrico “Tyrrhenian Link” tra Sardegna e Sicilia. 

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Nessun bacino a Saint-Sauvan, uno sguardo sulla marcia popolare e contadina

Sabato 16 novembre 2024, nonostante il freddo e i blocchi stradali della gendarmeria, quasi 1.000 persone hanno manifestato a Saint Sauvant contro i mega bacini e a favore di un’equa condivisione dell’acqua, in risposta all’appello lanciato dai collettivi Bassines Non merci, A l’eau la Vonne e dalla Confédération Paysanne.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Basta armi a Israele: manifestazione regionale a Torino

Nella giornata di sabato 5000 persone provenienti da tutto il Piemonte si sono radunate a Torino per dare vita ad un ricco e partecipato corteo regionale.

Immagine di copertina per il post
Confluenza

Incontro a Imperia: contro il progetto di parco eolico simbolo concreto della speculazione energetica

Il Comitato di InterVento Popolare organizza una serata di confronto sul progetto di parco eolico “monti Moro e Guardiabella”, per unire i saperi e costruire una rete di realtà pronte a difendere i propri territori contro progetti inutili, dannosi e imposti dall’alto.