Ci sembra che lotte sociali e lotta contro la guerra non possano riprodursi come piani separati. E che non sia purtroppo sufficiente dire che le lotte sono già in sé stesse contrapposizione alla guerra.
Dopo l’occupazione di Beyoo, dopo l’oceanico corteo del 22 ottobre, questa mattina è stato occupato un edificio in Via Oberdan 16. Un intero palazzo in pieno centro, di tre piani inutilizzato da decenni, in comproprietà tra l’università e un privato.
Alcune considerazioni a caldo sulla manifestazione del 22 ottobre rivolte in primo luogo a compagn di Bologna. Per rilanciare un dibattito collettivo di cui ci pare ci sia urgenza.
Quello di sabato non è stato un punto d’arrivo, bensì un momento di un percorso iniziato la scorsa estate, che ha attraversato il global strike del 23 settembre e che già guarda al futuro.
Oltre trentamila persone convergono sul capoluogo emiliano e con un lungo corteo arrivano a bloccare la tangenziale e le autostrade. Si apre l’autunno nei movimenti nel giorno in cui il governo Meloni giura al Quirinale.
Il buco nero appresentato dal problema immobiliare a Bologna, di cui abbiamo già ampiamente parlato, non sembra voler cessare.
Un corteo a lungo atteso, che sarà il primo di massa dell’autunno e della fase post-elettorale, e che andrà direttamente ad occupare la tangenziale – ponendo sul piatto del dibattito e del conflitto sociale la questione climatica e del
modello di sviluppo.
Apprendiamo del decesso di Nino Dall’Olio già operaio della “Officina grandi riparazioni” di Bologna appartenente alla sottocoorte più a rischio quanto a livello di esposizione.
Riprendiamo il comunicato del CUA Bologna sulla tornata di denunce che sta notificando in queste ore la questura della città emiliana. SIAMO TUTTƏ ANTIFASCISTƏ! In queste ore, la questura di Bologna sta procedendo con la notifica di alcune denunce contro quel moto di rifiuto dell’odio fascista che qualche mese fa, spontaneamente, aveva visto compatta la […]
“E’ l’ora della convergenza, di sovrastare con le nostre voci unite ogni “Bla Bla nocivo”, per uscire dalla testimonianza e insorgere”. A partire da queste parole, lo scorso 26 marzo ci siamo trovate/i in decine di migliaia a Firenze per un grande corteo che ha attraversato la città. La siccità, lo scioglimento di ghiacciai secolari, le […]