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Bologna: occupato ad oltranza lo studentato Beyoo

In tantissimə questa sera ci siamo datə appuntamento per passare dalla parola ai fatti, per praticare quello cui per adesso abbiamo alluso, per contrastare quello che fino ad oggi abbiamo denunciato pubblicamente.

Da CUA Bologna

Il buco nero appresentato dal problema immobiliare a Bologna, di cui abbiamo già ampiamente parlato, non sembra voler cessare. Affitti alle stelle, borse di studio insufficienti, case fatiscenti, pochissimi annunci di stanze, padroni di casa strozzini, insufficienza delle infrastrutture pubbliche, e ultimo ma non ultimo: totale sottomissione al grande, splendido mondo dei privati.

Oggi, il monopolio di grandi multinazionali (o “fondazioni” come va di moda dire tra i salotti più “in”) quali The Social Hub (già The Student Hotel), Camplus, Beyoo sul tema dell’abitare è un qualcosa che appare quasi normale, scontato o peggio ancora richiesto. Ebbene sì, perché “lì dove il pubblico non arriva, per fortuna c’è zio Paperone a dare una mano! Eò, zio Paperone dovrà pur guadagnarci qualcosa da tanta gentilezza, oltre che la nostra più completa gratitudine”.

Queste sembrano le parole dell’amministrazione universitaria nel trattare quella wche dovrebbe essere una sua responsabilità e un suo problema da risolvere, ovvero la necessità di case per un livello così alto di iscritti all’ateneo.

La scorsa settimana abbiamo invaso simbolicamente l’atrio di Camplus, oggi occupiamo con determinazione Beyoo fino a quando le nostre condizioni non verranno rispettate:

•Pretendiamo l’apertura immediata e sul posto, ovvero dentro Beyoo occupato, di un tavolo di trattativa con il responsabile dello studentato di lusso in questione e il Rettore dell’Alma Mater

•Pretendiamo che da questo tavolo esca la garanzia scritta di adibire i piani ancora in costruzione di Beyoo a case gratuite per studenti e studentesse in emergenza abitativa, per tutte quelle idonee non assegnatarie degli studentati Er.Go

•Pretendiamo, in fine, che i prezzi complessivi di ogni stanza dello studentato siano notevolmente ridotti, perché crediamo sia uno sputo in faccia alla miseria far pagare 700 euro al mese per una stanza in piena crisi economica, con un aumento mai visto delle bollette: 200 euro devono bastare

NON SIAMO DISPOSTE A LASCIARE LO STABILE PRIMA CHE, IN ORDINE, QUESTE CONDIZIONI SIANO RISPETTATE NELLA LORO COMPLETEZZA: SENZA CHIACCHERE, PROMESSE O ATTESE.

IL NOSTRO ASSALTO ALLA RICCHEZZA INIZIA OGGI!

Vogliamo case belle! Vogliamo una vita bella!

RAGGIUNGETECI TUTTE SOTTO BEYOO IN PRESIDIO SOLIDALE!

OCCUPY BEYOO – GIORNO 2. NOI QUI SIAMO E QUI ABITIAMO!

Siamo ormai all’interno dello stabile in via Serlio da più di 15 ore, e finora nessun soggetto politico (quindi con possibilità di trattativa) né di UniBo né di Beyoo si è mai palesato.

La risposta appare snervantemente chiara: “fate un po’ come vi pare, tanto questione di ore e questo gioco vi stuferà”.

Crediamo sia inaccettabile essere trattate in maniera così infantile, e siamo pronte a dare un’amara delusione. Noi da qui non ce ne andiamo!

Ieri sera, al termine del partecipato aperitivo solidale, una grande assemblea di gestione ha avuto vita nell’atrio di Beyoo. Abbiamo deciso tutte insieme che se la risposta è essere ignorate, noi facciamo da sole: Da oggi Beyoo diventa a tutti gli effetti un posto conquistato dalla comunità precaria di questa città, di questa università. Questo pomeriggio sarà attivo uno sportello per l’emergenza abitativa con cui saremo il via alla distribuzione di tutte le camere del primo piano per chiunque ne avesse di bisogno.

Inoltre, le giornate di occupazione e convergenza di via Zamboni 38, con tutte le iniziative correlate, vengono immediatamente spostate dentro Beyoo.

Ecco il programma della giornata di oggi:

• ore 11:30 conferenza stampa davanti Beyoo

• ore 14:00 pranzo sociale

• dalle 15:00 in poi sportello per le case belle

• ore 17:00 assemblea pubblica sul problema abitativo a Bologna

• ore 19:00 tavola rotonda a cura di convergenx “Riproduzione sociale – razzismo, violenza patriarcale, scuola, ambiente, salute”

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