Tra tensioni millenaristiche, depressioni croniche e chiusura nel privato, l’epoca che stiamo vivendo a prima vista assomiglia ad un vicolo ceco. Eppure è lapalissiano a sempre più persone che il modo in cui si è organizzata la società umana negli ultimi secoli è insostenibile e dovrà per forza di cose mutare in una direzione o nell’altra.
La tesi del libro è molto semplice e chiara. Secondo gli autori, nel capitalismo contemporaneo è ravvisabile, dati alla mano, una “legge” di tendenza verso la centralizzazione del capitale, che inevitabilmente porta alla distruzione della democrazia e fomenta la guerra.
E’ una banalità confortante e molto spesso falsa quella che afferma che “il pallone è lo specchio del paese”. E però quanto sta succedendo in casa Juve, al di là della telenovela familiare, è indicativo dell’identità del capitalismo italiano (e probabilmente non solo).
Recentemente Fredric Jameson ha fatto una interessante puntualizzazione su quella che è probabilmente la più citata delle sue affermazioni: “quando ho detto che è più difficile immaginare la fine del capitalismo che la fine del mondo, non volevo certo intendere che fosse impossibile”.
Ciò che spicca nelle elezioni degli ultimi decenni è l’assenza di reali alternative al sistema attuale. Partiti senza una vera visione politica di lungo periodo non sembrano contrapporsi per visioni globali divergenti ma per correttivi anodini di un sistema che non regge più ma che viene unanimemente condiviso. Le logiche di mercato, non contestate da […]
Quale senso ha oggigiorno il lavoro salariato? Se la tendenza in Occidente è quella di un peso specifico sempre minore del lavoro salariato come componente fondamentale di riproduzione del capitale, come si mantiene la società dei consumi? La risposta non è semplice, l’analisi delle attuali tendenze del mercato del lavoro, inducono ad immaginare lo sviluppo […]
Il lavoro, nella sua essenza di processo trasformativo, non è una prerogativa dell’essere umano; macchine e animali possono svolgere molte mansioni, ma soprattutto le macchine le quali, in ragione dell’avanzamento tecnologico, tendono a sostituire il lavoro umano. Quindi il lavoro in sé, come fonte di profitto per chi lo utilizza, organizzandolo in un processo razionale, […]
Negli ultimi giorni sentiamo parlare molto delle conseguenze della guerra in Ucraina sull’approvvigionamento di combustibili fossili, in particolare sul gas, elemento al centro di molteplici strategie: di produzione, di alleanze geopolitiche, di politiche improntate alla “sostenibilità”. Così mentre le proposte di transizione ecologica vanno letteralmente in fumo con la proposta di riaprire le centrali a […]
Condividiamo questo interessante articolo di Nico Maccentelli da Carmilla sul nuovo (ed ennesimo?) innamoramento di alcuni ambienti verso la Cina di Xi Jinping. Ecco che l’eterna ricerca di un modello a cui affidarsi, di un blocco geopolitico a cui associarsi in quella che di fondo diventa l’ennesima lotta intrisa di idealismo tra bene e male […]
Alberto Magnaghi, a cura di, Quaderni del Territorio. Dalla città fabbrica alla città digitale (1976-1981), Derive Approdi, Roma, 2021, pp. 138 Di Jack Orlando per Carmilla Nella pratica dei movimenti sociali, come in realtà di quasi ogni fenomeno politico, la dimensione territoriale è una costante fondamentale in cui si dipana la prassi e si possono […]