Domani torneremo sotto il Tribunale in occasione della 2° udienza del processo per “associazione a delinquere”, ricordiamo che la prima udienza aveva visto l’entrata in scena di Ministero degli Interni e Presidenza del Consiglio dei Ministri come parte civile nel procedimento.
La fine dell’anno dà a molti la possibilità di esprimere buoni propositi per il futuro o per tracciare bilanci sul passato. Noi, invece, ne approfittiamo per fare un riepilogo di tutte le situazioni di restrizione della libertà personale che ci riguardano.
Da un pò non si sente più parlare di archiviazioni. Ricordate ARCHIVIATO, il documentario con cui denunciavamo gli abusi delle FF.OO. e la complicità della magistratura nel coprirli?
Ci associamo al cordoglio dei familiari, degli amici e del movimento No Tav per la scomparsa di Annamaria, attivista No Tav generosa e sempre in prima fila nella difesa della valle.
Ieri a Torino è andata in scena l’ennesima lunga giornata di resistenza contro il tentativo di Questura e Procura torinese di gettare discredito e soffoccare le lotte di Askatasuna, del Movimento No Tav e dello Spazio Popolare Neruda.
Questo giovedì, 15 dicembre, la Cassazione si esprimerà sulle misure cautelari per 11 compagni e compagne nel contesto dell’inchiesta per “associazione a delinquere” nei confronti di Centro Sociale Askatasuna, Spazio Popolare Neruda e Movimento No Tav.
Mancano quasi due miliardi per finanziare il TAV in Val di Susa. La notizia imbarazzante è stata data ieri dall’imbarazzato neo-ministro delle infrastrutture Salvini durante la riunione della conferenza inter-governativa con il suo omologo francese, Clément Beaunne.
Ieri il popolo No Tav è tornato in marcia per la giornata dell’8 Dicembre! Non la semplice celebrazione di quel giorno di 17 anni fa, quando la Valle si riprese l’area di Venaus destinata al primo cantiere dell’opera, ma una e vera e propria giornata di Lotta, alla moda nostra, in stile No Tav.
E sono i volti, scolpiti nella pietra delle montagne della Valsusa e allo stesso tempo dolci, di Nicoletta, Marisa e Paolo, mentre parlano nelle assemblee o discutono con gli “occupanti” oppure scrivono slogan con le bombolette spray sulle barriere del cantiere in Clarea, a rivelarci ancora quanta forza e quanta determinazione ci siano dietro a questa lotta.
Oggi la compagine che sostiene la costruzione del Tav Torino-Lione si misura con enormi difficoltà oggettive, determinate dalla stessa assurdità del progetto e dalla strenua resistenza del movimento, ma ciò che li spaventa di più è che il moltiplicarsi delle contraddizioni sistemiche collegate alla messa a profitto dei territori possa minare la stessa idea di modello di sviluppo che si propongono.