A parte le molte dichiarazioni e azioni razziste e violente fatte da Netanyahu e dai suoi alleati negli ultimi anni, il nuovo governo ha già dichiarato che il popolo ebraico ha “diritti esclusivi e inalienabili sull’intera Terra di Israele”.
Ahmad Sa’adat e il movimento dei prigionieri resistono in prima linea nella lotta e meritano i nostri sforzi, la nostra militanza e la nostra iniziativa attraverso ogni forma di solidarietà e di sostegno.
Nablus. Il ministero della Sanità palestinese ha dato l’annuncio, all’alba di oggi, giovedì, della morte di Amer Abu Zeitun, 16 anni, colpito alla testa da proiettili sparati da soldati dell’occupazione durante la loro aggressione alla città di Nablus, nel nord della Cisgiordania.
Il governo israeliano appena insediato si sta preparando allo sgombero forzato di otto dei 28 quartieri nell’area di Masafer Yatta, situata nelle colline a sud di Hebron, nella Cisgiordania occupata.
Israele spadroneggia da tempo nei cieli di Libano e Siria senza nessuna reazione difensiva. Lo scorso giugno, l’aeroporto di Damasco era stato messo fuori uso per diversi giorni a causa dei missili di Tel Aviv.
I pannelli luminosi che riportano la denuncia di Amnesty e la condanna dell’Apartheid israeliano devono spegnersi a Torino e mai accendersi a Milano.
Al via dentro la Knesset, il Parlamento di Tel Aviv, il dibattito che porterà alla nascita del governo israeliano più a destra di sempre, fondato sull’accordo tra il Likud di Netanyahu (di nuovo premier), l’ultradestra religiosa e di quella, ancora più a destra, di Potere Ebraico e Sionismo Religioso, espressione politica dei coloni più oltranzisti.
Disincantati dal modello politico fallito dell’Autorità Palestinese e sempre più impressionati dalla resistenza armata a Gaza, una ribellione armata in Cisgiordania è semplicemente una questione di tempo.
Grandi schermi luminosi posti alle fermate dell’autobus mostreranno un messaggio chiaro e semplice sul sistema di oppressione messo in atto da Israele nei confronti dei palestinesi.
L’info del giovedì si è spostata davanti allo Spazio Popolare Neruda per accompagnare il presidio permanente in attesa dell’esito della Cassazione che dovrà esprimersi sull’inasprimento delle misure cautelari voluto dalla Procura di Torino a riguardo di compagni e compagne accusate di associazione a delinquere.