Casa Pound Aosta aggredisce un compagno dell’assemblea studentesca valdostana
Una notte di follia quella che si è consumata alla festa di San Pantaleone di Courmayeur (Valle D’Aosta) ai danni di un compagno 16enne dell’Assemblea Studentesca Valdostana.
Pestaggio e minacce anche ai confini d’Italia. Gli aggressori? I fascisti del III millennio, gli idioti di Casapound. Nonostante la consueta tranquillità in cui regna la scena politica (militante) valdostana, ormai da anni il gruppettino di Di Stefano si distingue per misere e tristi iniziative: qualche striscione, qualche volantino…ma insomma, nulla di più.
La scorsa notte è venuta però fuori la vera natura di quei “bravi ragazzi” e a farne le spese è stato un nostro compagno. Paolo, il nome della vittima, insultato, preso a calci, a pugni e a ginocchiate in faccia ha resistito alla violenza di chi forte solo in branco ha voluto fargliela pagare per un suo gesto. Pochi giorni prima aveva bruciato uno dei volantini che i militanti di Casapound avevano lasciato, ovviamente come provocazione, davanti casa sua. Il tutto era stato postato su facebook perché lo studente aostano non ha avuto paura di nascondere il suo spirito antifascista e non ha avuto timore di rispondere al loro gesto intimidatorio.
Ciò che va evidenziato, ma che non ci sorprende di sicuro, è che all’aggressione era presente anche il candidato delle scorse elezioni comunali di Aosta con la lista di Sovranità. Insomma chi ha scelto di candidarsi ed essere quindi “rispettoso” della legge non ha fatto nulla per impedire che quell’aggressione avvenisse… anzi! Noi li conosciamo, sappiamo chi sono e non sarà di certo un cartellone elettorale ha coprire la natura di questi loschi individui. Pronti ad accaparrarsi qualche voto per la personale carriera politica, si prestano a ciò che sono in realtà. A Paolo sono stati diagnosticati meno di 5 giorni di prognosi e a lui esprimiamo tutta la nostra solidarietà e coraggio per chi ogni giorno fa dell’antifascismo una pratica quotidiana, e non una triste messa in scena da salotto istituzionale.
Il referente di Casapound Aosta riferisce alla Stampa che la versione dello studente aostano sarebbe da film: certo, il sangue che fanno scorrere loro è sempre una versione cinematografica non è vero?
Ora la scena si è scaldata nella piccola cittadina valdostana, forse per il buon lavoro svolto dai compagni aostani, tant’è che sono volate minacce (anche di morte) da parte dei fascistelli e in un’iniziativa hanno rubato uno striscione.
Esprimiamo quindi piena solidarietà a Paolo e a tutti i/le compagni/e che hanno subito pesanti minacce.
ORA E SEMPRE RESISTENZA!
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