Chemnitz, due giorni di offensiva neonazista
Una forte mobilitazione neonazista è in corso sin dalla scorsa domenica a Chemnitz, città chiamata Karl-Marx-Stadt ai tempi della DDR e ora – un po’ come gran parte della Germania Orientale – tra i luoghi dove più forte è la presenza di componenti organizzate come Pegida. Ma anche dove maggiore consenso sta avendo il partito nazionalista AfD, entrato per la prima volta in Parlamento nelle scorse elezioni con una retorica fortemente xenofoba e suprematista.
I fatti che hanno portato alla mobilitazione derivano dalla morte per accoltellamento di un uomo sabato scorso presumibilmente per mano di una coppia di migranti, uno siriano e uno iracheno, che al momento però sono solamente sospettati di aver commesso il fatto. Il tutto sarebbe a sua volta scaturito tra una lite tra i due e altri tre ragazzi, tra cui la persona che ha perso la vita.
Sin dalle prime ore di domenica in Rete, sul modello che purtroppo ben conosciamo, hanno incominciato a circolare false notizie secondo le quali l’aggressione sarebbe stata motivata da un tentativo di violenza sessuale su una ragazza da parte della coppia ora in carcere. Fomentando l’equazione migrante = violentatore che sin dagi atroci fatti del Capodanno 2017 a Colonia è tra le più abusate del neonazismo organizzato.
Nel pomeriggio di domenica numerosi nazisti, circa 800 secondo lo Spiegel, si sono scagliati contro qualunque persona non sembrasse “sufficientemente tedesca” brandendo bottiglie in una vera e propria caccia all’uomo nel centro cittadino. Un uomo afghano, uno siriano e uno bulgaro sono i tre uomini in condizioni più serie dei trenta che hanno riportato ferite.
Ma l’azione neonazista non si è sedata con lo “sfogo” domenicale. Per il giorno seguente lunedì 28 agosto Pegida ha lanciato un’altra manifestazione, mentre contemporaneamente su Twitter un rappresentante locale dell’AfD incitava all’autodifesa dei tedeschi contro i migranti, data la mancanza della protezione dello Stato nei confronti della “migrazione dei coltelli”. Tra le quattro e le cinquemila persone hanno risposto alla mobilitazione che doveva sfilare per il centro cittadino.
Alla piazza neonazi questa volta però si è contrapposto un concentramento antifa, chiamato a pochi metri di distanza da quello xenofobo, e partecipato da circa 2000 persone. Nonostante il numero soverchiante dei nazi, arrivati per gran parte da località limitrofe, gli antifa sono riusciti a impedire che la manifestazione xenofoba potesse agire liberamente per la città, contrapponendosi al corteo per quanto possibile. Il corteo xenofobo è però sfociato a sua volta, in tipico stile neonazi, in assalti tanti-contro-uno nel corso della notte che hanno portato a ulteriori feriti. Per una cronaca esauastiva, rimandiamo al live-tweeting di EnoughIsEnough.
La protesta ha un notevole spessore politico sia per quanto riguarda la strada che i palazzi. AfD punta moltissimo sulle prossime elezioni europee sul tema delle migrazioni, per provare ad erodere il dominio politico della Merkel e rivedere in senso ancora più nazionalistico le posizioni della Germania in merito all’Unione Europea. Per farlo ha sfruttato una pagina di cronaca nera, raccogliendo probabilmente anche più consenso di quanto avrebbe pensato, con due giornate indubbiamente problematiche e pericolose data l’alta partecipazione.
Le politiche di Merkel, sotto accusa sin dalla decisione del 2015 di dare la cittadinanza a più di un milione di siriani in fuga dal conflitto locale, sono ora al centro del dibattito pubblico e in passato anche il ministro dell’Interno Seehofer si è esposto in senso della necessità di ridurre ulteriormente le migrazioni in un paese che anche in forza degli accordi di Dublino non ha alcuna reale pressione migratoria al suo interno.
Per Giovedì e Sabato sono lanciate nuove mobilitazioni da parte dei nazi a Chemnitz. Ma proprio ora sono in corso mobilitazioni sotto il Parlamento regionale di Dresda, dove però gli antifa sembrerebbero superiori per numero ai nazi e mentre le istituzioni, impegnate anche nello sgombero dell’occupazione di Hambach, continuano a non andare oltre dichiarazioni di rito sul ristabilimento dell’ordine connivendo di fatto con la mobilitazione neonazista.
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