Fascista di Casapound si aggira per Lucca armato di pistola
Niente di sorprendente per chi è abituato a confrontarsi con i fascisti cittadini e la loro violenza. Forse più sorpresi saranno coloro abituati alla ‘faccia pulita’ dei bravi ragazzi di CPI, che pian piano si sono costruiti negli anni, contando sulla corta memoria di chi dimentica i gravi fatti di squadrismo ad opera di molti fascisti lucchesi negli ultimi dieci anni come aggressioni, minacce, agguati e tre tentati omicidi. Non persone dissociate dal movimento destrorso cittadino, ma camerati e amici, visto che all’Artiglio, sede cittadina dello stesso, sono stati organizzati eventi per sostenere alcuni ex Bulldog nelle spese processuali (come Adam Mossa e Stefano Vannucci, colpevoli di varie aggressioni, tra cui un agguato che ha portato alla perdita di un occhio di un giovane operaio).
È già iniziato il lavoro di dissociazione, tentando di eliminare ogni legame con Vitrano, come fatto già fatto in passato con lo stragista di Firenze, Casseri, nel 2011. Peccato che le foto siano state pubbliche su Facebook fino a ieri e fin troppo chiare nel ritrarre con l’amico fascista: Fabio Barsanti e Lorenzo Del Barga, rispettivamente responsabili di Sovranità e di CasaPound Lucca, anche ad un raduno nazionale 2015 del suddetto movimento.
Vitrano non è un caso isolato, è un membro importante degli squadristi lucchesi, che perpetua gli stili che contraddistinguono i fascisti: violenza e squadrismo. Ma il problema giudiziario ci interessa poco, il problema è strettamente politico.
Come dare credito alle istanze di sicurezza proposte da un gruppo i cui militanti si macchiano di reati che hanno a che fare con la bieca criminalità? Cade così la retorica politica di questi fascisti di cui ci piace ricordare le parole: “Laddove vi sia un problema di sicurezza, vi è nel 90% dei casi un problema legato a persone straniere” diceva poco tempo fa Fabio Barsanti. Ironico anche il fatto che la pistola provenga proprio da un furto in abitazione, quando si fomenta da mesi l’idea dell’epidemia di furti da imputare sempre a migranti, fuoco attizzato dai già citati gruppi politici.
Questo è il modello di sicurezza dei fascisti del terzo millennio? Militanti strafatti, armati e violenti?
Ci chiediamo anche dove rivedremo in futuro Vitrano, non ci stupirebbe se si aggiungesse alla lista, sempre più lunga, di fascisti lucchesi latitanti fuggiti in seguito ad episodi del genere sotto il silenzio e il beneplacito generale.
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