InfoAut
Immagine di copertina per il post

L’ora più buia

||||

Editoriale di Senza Soste pubblicato a poche ore dalla rinuncia all’incarico di Giuseppe Conte

Vogliamo essere chiari fin da subito. La nostra simpatia politica non si sposta di un millimetro a favore nè del presidente della repubblica nè della coalizione gialloverde che ha provato a formare il governo. Tantomeno ci schieriamo con fantasiosi interpreti della Costituzione, che si spingerebbero anche a dare poteri quasi dittatoriali a Mattarella, oppure con quei teorici del voto che darebbero mano libera a chiunque ottiene una maggioranza. 

 

La Costituzione italiana, il cui valore è stato confermato nel referendum del 2016, è una costituzione rigida. In omaggio alle grandi crisi degli anni ‘30, tra cui Weimar, non tutto è costituzionalmente ammesso come ad esempio, notoriamente, la ricostituzione del partito fascista. E neanche sono ammessi comportamenti di partiti, anche legittimati dal voto, che cerchino di forzare le prerogative del custode della Costituzione. Quello però su cui Mattarella è andato molto oltre, nel discorso in diretta tv dopo il fallito tentativo di governo Conte, è qualcosa che riguarda la motivazione del veto presidenziale. Mattarella, in un discorso storico, ha chiarito la gerarchia delle fonti di potere sovrano che vanno rispettate nella scelta del governo: l’euro, le agenzie di rating e, aggiungiamo noi interpretando le parole di Mattarella, la finanza globale. Il resto, dalla sovranità popolare e ai partiti, è subordinato. Mai un presidente aveva parlato così chiaro sulla gerarchia della sovranità della moneta continentale rispetto alle stesse scelte emerse dal voto prima e dal dibattito tra le forze politiche poi.

Intendiamoci, l’ibrido gialloverde è un grave problema per questo paese. Una coalizione tra un partito lepenista, che ha tante parole ma nessuna ricetta vera per uscire eventualmente dall’euro, e il movimento 5 stelle, che prima del voto aveva formato una squadra di governo da centrosinistra illuminato per poi voler governare con una destra retriva, risulta solo un’avventura con tante ambizioni ma senza prospettiva e spessore. Un governo euroscettico che voleva i fondi dall’Europa per governare (il programma ce lo siamo letto bene) è quel tocco di comico che ci mancava in questa crisi. Il grottesco, invece ce l’ha messo la stampa tedesca, che, persino nelle testate più serie (e certi giornali li monitoriamo regolarmente, verso altri alleati mai viste queste parole) ha trattato l’italia come una patria di cioccolatai, vagabondi e scrocconi. Alimentando stupidamente la campagna leghista. Campagna che parte con “prima gli italiani”, omettendo che Salvini riceve regolamente la visita dell’anima nera. della comunicazione e dei fondi di investimento, fondatore di Cambridge Analytica, Steve Bannon. Il quale da marzo, l’altro giorno su Sky tg 24, pontifica regolarmente, quando viene in Italia, su cosa dovrebbe fare la maggioranza gialloverde. Ma su questo ci torneremo.

Intendiamoci, questa crisi ha radici lontane. Dagli anni ‘80, dallo choc valutario del ‘92, dal crack finanziario del 2007. I gruppi di potere istituzionale hanno scommesso, da sempre, sull’euro come ancora di salvezza in questa crisi. I partiti, che da questa crisi hanno guadagnato elettoralmente, scommettono invece sul far saltare tutto come mezzo di promozione dei loro interessi e delle loro ambizioni. Il problema è che le loro ambizioni potrebbero farci regredire allo status economico dell’Italia preunitaria.

Il tutto in un contesto globale pieno di pericoli. Con la possibile nomina di un presidente del consiglio, Cottarelli, uomo del Fondo Monetario Internazionale, il killer dei servizi sociali a livello planetario, che vuol provare a introdurre (non si sa come) misure di austerità. E’ l’ora più buia. Con delle sinistre incosistenti e prive di credibilità, e dei sindacati intenti solo a sopravvivere con comportamenti di piccolo cabotaggio. Nel film di Joe Wright, L’Ora più buia, la Gran Bretagna trova, attorno a Churchill, la forza di non arrendersi all’attacco di Hitler. Da noi non si sa. L’unica certezza è che per uscire da questa situazione, con un paese che ha un povero ogni cinque abitanti (segno di paurosa regressione sociale), serviranno, come disse Churchill in un celeberrimo discorso a Westiminster, sangue, sudore e lacrime.

redazione, 27 maggio 2018

da http://www.senzasoste.it

 

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Approfondimentidi redazioneTag correlati:

ELEZIONI POLITICHE 2018ELEZIONIPOLITICHE2018

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

TRUMP II: La guerra commerciale si fa globale. 

Riprendiamo e traduciamo il contribuito che i compagni di Chuang hanno dato al neonato progetto editoriale “Heatwave”.  Buona lettura. In questo primo contributo al nuovo progetto Heatwave, rispondiamo alle domande di questo collettivo sull’impatto globale delle ultime ondate di dazi americani. La panoramica completa di questa inchiesta può essere letta sul loro sito web, insieme […]

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

“I padroni del mondo:come i fondi finanziari stanno distruggendo il mercato e la democrazia”

Venerdì 6 giugno presso il CSOA Askatasuna alle ore 19.30 si terrà insieme all’autore Alessandro Volpi la presentazione del libro “I padroni del mondo: come i fondi finanziari stanno distruggendo il mercato e la democrazia” (Laterza, 2024).  D’accordo con l’autore pubblichiamo l’introduzione del libro. Mappe. Esiste un legame evidente fra l’idea che serva una continua […]

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Il posto di Hamas (e di chi chi seguirà o precede) in Palestina

Qualche precisazione sul ruolo del movimento, all’interno di una più ampia cornice di lotta anticoloniale di Lorenzo Forlani, da lorenzoforlani.substack.com Mi sembra sia arrivato il momento, o forse non ha mai smesso di esserlo. Vogliamo parlare di Hamas? E parliamo di Hamas, una volta per tutte, tentando di scrollarci di dosso paranoie, tensioni mai sopite, […]

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Note preliminari sul «sistema degli Stati»

È generalmente noto che Karl Marx, nel piano del Capitale, prevedesse una sezione dedicata allo Stato – sezione di cui non scrisse nemmeno una bozza.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

L’uso dei reati associativi per contrastare il conflitto sociale: il processo contro il CSOA Askatasuna (1° parte)

Il processo contro 28 militanti del centro sociale Askatasuna e del movimento No Tav, conclusosi il 31 marzo scorso, costituisce il tassello principale di un’articolata strategia volta a contrastare il conflitto sociale a Torino e in Val di Susa

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Russia: i segreti della resilienza economica

Abbiamo tradotto il testo di Mylène Gaulard, docente di economia presso Università Pierre Mendes France – Grenoble 2, apparso originariamente su Hors-serie in quanto intende mettere a nudo l’enorme distanza tra la narrazione dominante occidentale (e principalmente europea) sul conflitto in Ucraina e la realtà materiale dei rapporti di forza economici e geopolitici che si stanno ridefinendo su scala globale.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Trump 2.0: una svolta epocale?

Un confronto sulla percezione che sulle due sponde dell’Atlantico si ha della crisi in corso è importante, ma deve scontare uno choc cognitivo dovuto alla difficoltà di mettere a fuoco una svolta forse epocale.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Blackout: è il liberismo bellezza!

Riprendiamo dal sito SinistrainRete questo contributo che ci sembra interessante per arricchire il dibattito a riguardo del recente blackout iberico. I nodi sollevati dall’articolo ci interessano e rimandando a ragionamenti complessivi sulla fase e la crisi energetica, che animano il nostro sito in questi ultimi tempi. Sembra interessante e da approfondire, il ruolo dei mercati finanziari nella gestione delle reti energetiche nazionali e come questo si intersechi con l’utilizzo di fonti rinnovabili, fossili e nucleari.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

György Lukács, Emilio Quadrelli e Lenin: tre eretici dell’ortodossia marxista

György Lukács, Lenin, con un saggio introduttivo di Emilio Quadrelli e una lezione di Mario Tronti, DeriveApprodi, Bologna 2025 di Sandro Moiso, da Carmilla La recente ripubblicazione da parte di DeriveApprodi del testo su Lenin di György Lukács (1885-1971), accompagnato da una corposa introduzione di Emilio Quadrelli (1956-2024) oltre che da un’appendice contenente una lezione di […]

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Torino. Dai forconi alla coalizione giallo-verde. Dibattito con Marco Revelli e Raffaele Sciortino

Con questo dibattito vorremmo proseguire una discussione collettiva e aprire uno spazio di confronto franco e aperto sulla fase politica in corso. Crediamo più che mai ci sia bisogno di nominare le contraddizioni che abbiamo davanti, forgiare nuovi strumenti di critica e provare ad anticipare alcune tendenze. Il vecchio mondo sta morendo… dove saremo nel […]

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Il populismo senza popolo al potere

Di Marco Revelli, da Il manifesto 2/06/2018 «Disordine nuovo» titolava il manifesto del 29 maggio scorso. E fotografava perfettamente il carattere del tutto inedito del caos istituzionale e politico andato in scena allora sull’ «irto colle» e diffusosi in un amen urbi et orbi. Ma quell’espressione va al di là dell’istantanea, e non perde certo […]

Immagine di copertina per il post
Editoriali

Lo scontro non fa male, mette a nudo l’anima!

Tanto tuonò, che piovve. Dopo “la più grande crisi dell’Italia repubblicana” abbiamo finalmente un esecutivo pronto a partire “per il bene del paese”. Un governo dove abbiamo, giusto per fare alcuni nomi: un ministro che è lo storico avvocato di Andreotti, un altro che è direttamente espressione dei professoroni montiani (quelli della legge Fornero, per […]

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Cinque crisi e un funerale

Cinque facce della crisi isitituzionale e il requiem del Partito Democratico. 1. crisi sul cambiamento di classe politica.È (stato) un (non) governo del cambiamento. Senza parentesi, anzi. Chi ha paura di dirlo? Il 4 marzo ha rappresentato un terremoto nel quadro politico. Lo ha fattivamente cambiato. La riproduzione di una classe politica è entrata in […]

Immagine di copertina per il post
Editoriali

Mattarella Santo Subito?

  Colpo di spugna domenicale niente governo Conte. Le ragioni Mattarella le ha spiegate per filo a per segno ieri, esplicitando il perimetro di una nuova cittadinanza e nominando senza fronzoli i referenti della democrazia costituzionalissima: “gli investitori e i risparmiatori, italiani e stranieri, che hanno investito nei nostri titoli di Stato e nelle nostre […]

Immagine di copertina per il post
Editoriali

Keep Calm!

  Care compagne e cari compagni calma.  Il governo Salvini, Di Maio sta per nascere già convulsamente pieno di contraddizioni. “E’ il governo più a destra della storia d’Italia dal dopoguerra” dice qualcuno, può darsi, è una bella gara però. Noi non crediamo che questo sia il punto.  Certo non mancano le parti del “contratto […]

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Tav e grandi opere sacrificati sull’altare della buona educazione istituzionale?

La Torino-Lione in trent’anni di storia è stata la cartina di tornasole di molte compagini politiche istituzionali dalla facciata “dell’opposizione.”  Un tema politico spinoso perché posizionato al centro tra una lobby decennale, trasversale e nutrita dal sistema grandi opere, e uno dei movimenti sociali più longevi del nostro Paese. Nel 2005, quando il movimento notav […]

Immagine di copertina per il post
Editoriali

Semaforo giallo verde

Mentre la cosa populista muovi i primi passi nella melma post-elettorale, avanziamo alcune considerazioni, a mò di appunti, dello strano viaggio che il sistema politico-istituzionale sta attraversando in queste settimane.  I binari sono chiari li ha ripetuti da Mattarella: si resta nei solchi ben definiti della fedeltà atlantica e dei vincoli di bilancio. I giornali […]