InfoAut
Immagine di copertina per il post

Londra, la lotta continua

“Ben Alì! Mubarak!… Cameron, you’re next!” (sei il prossimo!), recita un cartellone, tra i più eloquenti, della marcia studentesca del 28 gennaio, nel cuore della capitale britannica: la quinta grande manifestazione in tre mesi organizzata contro i tagli alla spesa pubblica, l’austerity imposta dal governo bicolore Cameron-Clegg, e soprattutto contro la spaventevole triplicazione delle tasse universitarie. Cosa è accaduto ai niente affatto timidi studenti inglesi? L’ultima volta che erano scesi in piazza era stato nel paleolitico 1998. Nessuno si aspettava questo marasma. Tra i quotidiani, tre su quattro sono tuttora alfieri di Ordine Patria & Gossip. L’élite bianca e benestante di Oxford-Cambridge continua a rappresentare una solida oligarchia. Le periferie di recente immigrazione sono sempre più povere; la vastità della conurbazione londinese è tale che chi abita a nord della città non conosce il sud, e intere aree sono abbandonate ad un consumismo degradante, catatonico.

A guidare la protesta ci sono solo gli studenti di buona famiglia? È emersa in questi mesi, è vero, una generazione chiamata di clicktivist, di militanti perbene che si mobilitano usando Twitter e Facebook. La mia amica Laurie Penny, ventiquattro anni e già firma stabile del New Statement, è un’autorità al riguardo. Eppure neanche i giornali più progressisti hanno potuto, o voluto, cogliere la novità vera: quelli in prima linea, a prendere le manganellate, sono tornati a essere i figli dei quartieri poveri, di Peckham, Brixton, Lewisham. I rappresentanti delle università occupate definiscono le tattiche, ma poi è questa minoranza nera, araba, caraibica, minorenne, spesso neanche iscritta a scuola e che non segue alcuna strategia, a costituire l’ossatura e il volto nuovo delle proteste. Ed è grazie a loro che il movimento fa oggi “notizia” e paura.

E poi: non è assolutamente vero che i “violenti” – ovvero quelli che non si limitano a sfilare in maschera e a sventolare bandiere – siano isolati dal resto della piazza e dagli intellettuali democratici come una minoranza d’imbecilli “troublemakers” (piantagrane), come avviene invece in Italia. La pratica d’assalto a banche e luoghi simbolici non è per niente un’esclusiva dei black bloc. Ed è la prestigiosa università Goldsmiths, non un centro sociale, a rivendicare la giusta durezza della protesta: “Nulla a confronto della violenza a cui sono sottoposti i ragazzi con le promesse mancate e la repressione in atto”. E quando il mediocre Evening Standard si scandalizzava: “I professori danno voto: 10 ai riots“ (disordini, sommosse), quelli gli hanno rispondono: “Sì, e allora?”.

La ribellione di questi mesi si è insomma rinsaldata con inquietudini covate per anni. Si è interconnessa col resto d’Europa in crisi. È sulla capacità di quest’area di restare “amalgama” senza perdere la spina dorsale, di restare nelle assemblee senza perdere di vista la complessità della sfida, che si giocherà la partita dei prossimi mesi. 

 

per Il Fatto Quotidiano: Paolo Mossetti, scrittore e giornalista, nato a Napoli nel 1983, tra i fondatori dei gruppi attivisti Il Richiamo e Through Europe, vive a Londra.

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Approfondimentidi redazioneTag correlati:

Londralottauniversità

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Trump all’attacco dell’America Latina con la scusa della “guerra alla droga”

La tensione nei Caraibi ed in America Latina si fa sempre più alta. Alcune note per comprendere quanto sta succedendo.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Gaza, un futuro di controllo della AI che ci riguarda

Se andiamo a leggere i piani di controllo dell’ordine pubblico prefigurati per la nuova amministrazione di Gaza, vediamo come questi convergano sulla previsione di un modello di sicurezza basato sull’integrazione di Intelligenza Artificiale (IA), robotica avanzata e sorveglianza aerea.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Un opuscolo su riarmo, genocidio e logistica della guerra

Ripubblichiamo un opuscolo realizzato dall’assemblea cittadina torinese STOP RIARMO.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Colonialismo accelerato: un piano contro la Palestina

Qual è la logica del piano Trump su Gaza? La costruzione di spazio meticolosamente controllato e depoliticizzato, cioè pacificato, per la circolazione, il consumo e la produzione del capitale.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Il bluff dell’ intelligenza artificiale

Perché la bolla speculativa è solo la punta dell’iceberg di un piano per consolidare il potere.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

L’ottavo fronte: la Cupola di Ferro Digitale di Israele e la battaglia narrativa

Mentre i suoi militari bombardano Gaza, nonostante l’accordo per un cessate il fuoco, Tel Aviv lancia un’offensiva parallela su internet volta a mettere a tacere le narrazioni della Resistenza, manipolare le percezioni globali e riprogettare la memoria digitale dei suoi Crimini di Guerra.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Ecocidio, imperialismo e liberazione della Palestina/1

La devastazione di Gaza non è solo genocidio, ma anche ecocidio: la distruzione deliberata di un intero tessuto sociale ed ecologico.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Perché Trump vuole “salvare” Milei

Swap multimilionario del Tesoro Usa in cambio dell’impegno a cacciare la Cina dall’Argentina. Sospetti di fuga di fondi speculativi.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Perché la Silicon Valley sostiene Trump

Nei racconti della Silicon Valley scritti da sé medesima, tutti disponibili in rete o in libreria, si legge di un capitalismo eccezionale, guidato da uomini fuori dal comune.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Lo storico israeliano Avi Shlaim ha abbandonato il sionismo molto tempo fa. Ora è al fianco di Hamas

Shlaim, dell’Università di Oxford, sostiene che Hamas incarna la resistenza palestinese e si allontana persino dai suoi colleghi più radicali.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

To Kill a War Machine. Un documentario su Palestine Action

Palestine Action è un collettivo che da anni porta avanti una campagna di sabotaggi ed iniziative in solidarietà con il popolo palestinese. Di recente il collettivo è stato dichiarato organizzazione terroristica da parte dello stato britannico.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Assange vince all’Alta Corte di Londra: potrà fare appello contro l’estradizione negli USA

Julian Assange ha ottenuto un’importante vittoria nella sua battaglia giudiziaria contro l’estradizione negli Stati Uniti d’America.

Immagine di copertina per il post
Editoriali

Il governo Meloni e noi. Appunti per la militanza..

Dopo i primi mesi di legislatura “democraticamente” eletta, cerchiamo di fotografare una prima parziale, ma quanto mai necessaria, analisi dei paradigmi, vecchi o nuovi che siano, su cui le istituzioni cercano di costruire la loro attuale legittimità di governo.

Immagine di copertina per il post
Sfruttamento

Torino: 4 Novembre Processo contro Glovo, riders in lotta

Il 4 novembre alle ore 10 si terrà l’udienza contro la multinazionale del food delivery Glovo, per questo è stato chiamato un presidio dentro e fuori il tribunale di Torino in solidarietà con i riders in lotta.

Immagine di copertina per il post
Intersezionalità

Divise e violenza sulle donne: nessun* ha più intenzione di tacere!

Sarah Everard è scomparsa la sera del 3 marzo a Londra, mentre stava tornando a casa. Il suo corpo è stato trovato dopo una settimana nel Kent.In questo momento un agente della polizia metropolitana si trova sotto accusa per averla rapita e, in seguito, assassinata. Dopo l’omicidio di Sarah, migliaia di donne hanno scelto di […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

LONDRA: ESTREMA DESTRA IN PIAZZA PER LIMITARE L’AGIBILITA’ POLITICA DI BLACK LIVES MATTER

Sabato scorso a Londra alta tensione tra polizia e manifestanti appartenenti a vari gruppi dell’estrema destra britannica, arrivati da tutto il paese per una manifestazione in difesa dei monumenti nazionali e delle statue. A far partire gli scontri il tentativo da parte di un gruppo di superare le transenne davanti a Downing Street, a cui […]

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Hackney, East London: ventenne nero ucciso dalla polizia. Notte di sommossa

Sfociano in scontri e barricate per tutto il quartiere le proteste di venerdì sera contro la polizia per l’uccisione da parte degli agenti di due giovani neri. Edson da Costa, 25anni, padre di un bambino piccolo era morto dopo un fermo di polizia a seguito di un posto di blocco. Venerdì scorso fa Rashan Charles, […]

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

London is burning: un rogo di classe

    Tratto da I Diavoli.com Londra è una città rigidamente divisa in classi sociali e bantustan etnici, compartimenti stagni tanto sovrapponibili quanto impossibili da esondare. Mentre l’inchiesta giudiziaria stabilirà quale è stata la scintilla che ha materialmente scatenato le fiamme alla Grenfell Tower, i motivi dell’incendio già li conosciamo. Il rivestimento, usato per rendere […]

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Impara l’arte e lotta contro gli abusi di potere. Il cuore della street art e lo scandalo dei “maiali” di San Basilio

http://it.wikipedia.org/wiki/Blu_(artista) Lo street artist inserito dall’autorevole The Observer in una lista comprendente i dieci artisti di strada più autorevoli del mondo, dopo aver regalato a Roma lavori importanti come quelli che possono essere ammirati sulle facciate del LOA Acrobax, di Porto Fluviale Occupato e dello Studentato Occupato Alexis, ha rivolto le sue attenzioni a San […]

Immagine di copertina per il post
Culture

Bologna, in mille in corteo per Francesco! Conclusa la tre giorni in zona universitaria

Un corteo- omaggio e riconoscimento – che ha fatto da trait-d’union tra quanto successo nel 1977 e quanto si muove oggi nella zona universitaria e non solo. Mille persone hanno attraversato il centro cittadino scandendo slogan che – oltre a ricordare quel maledetto 11 marzo – riprendevano l’opposizione quotidiana agli sfratti e agli sgomberi di […]