InfoAut
Immagine di copertina per il post

Reazione al solletico. Su isteria della stampa, guerra e prospettive di lotta

Schizofrenici, iperbolici e talvolta pure noiosi. Si passa da rievocazioni grottesche di un tempo passato ormai concluso, ad annunciazioni di surreali e pure patetiche misure precauzionali per il docente in questione. In risposta a cosa? Ad una contestazione. Eppure iniziative di questo tipo conoscono eguali dall’Inghilterra all’America e mai si è notato in loco un simile putiferio. Perché dunque tanta preoccupazione per cinque minuti di suoni bellici, accompagnati dall’esposizione di una netta contrarietà a posizioni guerrafondaie? Forse un nervo scoperto è stato toccato?

Che l’Italia sta per entrare in guerra doveva rimanere sconosciuto ai più, a giochi fatti se ne sarebbe parlato. Da Bologna abbiamo levato la nostra voce. L’università non è un’inoppugnabile torre d’avorio, garanzia scientifica a saperi neutrali. La conoscenza o è critica, e contesta il discorso dominante, o lo costruisce. Lunedì il soliloquio del potere è stato interrotto: forse che la riproducibilità di queste contestazioni possano metterlo in difficoltà? Forse che tanta stigmatizzazione cerca di arginare, contestando i metodi, il merito della questione?

Lo ripetiamo: non si tratta tanto di Panebianco, ma di un problema molto più ampio: l’Università non può né deve essere la sede dove si riproducono e diffondono saperi bellici e guerrafondai, ora più che mai alle porte della guerra neo/post coloniale in Libia. Che dire dei patti di collaborazione tra atenei e società del calibro di Eni e Finmeccanica? O ancora dei trattati con poli tecnologici come il Technion di Haifa per lo sviluppo bellico? Di progetti di ricerca con l’unico scopo di sviluppare conoscenze militari?
Di fronte a ciò si deve mettere in campo tutta la forza collettiva necessaria per costruire un’opposizione sociale all’altezza. Non si tratta di occupare per qualche ora una pur sempre sproporzionata bolla mediatica, anzi. Sappiamo sulla nostra pelle i riscontri sociali dalle operazioni militari. Disoccupazione, povertà, morte. Vediamo tutti i giorni le frontiere insanguinate, il Mar Mediterraneo riempirsi di corpi di uomini, donne e bambini. Vediamo l’ennesima guerra imperialista, l’ennesimo utilizzo di soldi pubblici a tutto vantaggio degli interessi di pochi. E i bisogni di molti? Ripartiamo da qui.
Come produrre attivazione sociale e critica nei confronti di questa nuova, imminente operazione bellica, come fare delle nostre università e dei luoghi di lavoro il contesto da dove avanzare una forte proposta politica nettamente ostile? Essere contro la guerra non può rimanere una posizione etica. Oggi significa lottare per la conquista dal basso ed autonoma di reddito e dignità, difendere i territori da interessi economici che negano e minano la salute e l’autodeterminazione delle popolazioni. Si tratta prima di tutto di rifiutare la quotidiana colonizzazione interna, di riuscire a mettere in relazione, sul piano del conflitto, quella con le sue propaggini esterne.
Partiamo dalle università, dalle scuole, dai magazzini della logistica, dalla difesa dei territori per contrastare qui e ora chi intanto, oltre i confini nazionali, vuole estendere per riprodurlo il suo sistema di dominio.

La possibilità di riprodurre con intelligenza e in modo capillare una pratica di contestazione alle operazioni belliche, iniziando proprio dai territori e dalle lotte sociali, ci pare uno spazio di possibilità politica da approfondire e sperimentare. Con la sola e pure misera bolla mediatica di questi giorni si fa ben poco!
E’ soltanto intrecciando un’istanza contro la guerra alle lotte per i bisogni e la dignità che crediamo si possano aprire spazi interessanti di opposizione. E’ ciò che proveremo a fare nelle prossime settimane.

Block the war! – Costruiamo opposizione sociale!

Collettivo Universitario Autonomo Bologna

tratto da Univ-aut

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Approfondimentidi redazioneTag correlati:

guerralottamedia

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Repressione di Stato e complicità con il genocidio: colpire i palestinesi per servire Israele

Riprendiamo da Osservatorio repressione Colpire i palestinesi in Italia per coprire il genocidio a Gaza. La criminalizzazione della solidarietà come arma politica al servizio israeliano. Ancora una volta lo Stato italiano colpisce le organizzazioni palestinesi presenti nel nostro Paese. Nove persone arrestate, la solita accusa di “sostegno a Hamas”, il solito copione costruito per criminalizzare […]

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Combattere la macchina genocidiaria!

Ripensare il due, la divisione, la rivoluzione

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Viva Askatasuna! Torino e la deindustrializzazione

Una volta chiamavano Torino la città dell’automobile.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Ancora catene da spezzare – Appunti su pratiche di libertà e ed autodifesa

Negli ultimi anni, all’interno dei movimenti transfemministi italiani ed europei, si è manifestata una dinamica preoccupante: l’uso di linguaggi e strumenti nati per la liberazione come dispositivi di delegittimazione e controllo.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Nuova strategia Usa e chi non vuol capire

A proposito della nuova strategia degli Stati Uniti e le reazioni che ha suscitato

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Bulgaria: cade il governo dopo le proteste. Quali scenari?

Giovedì il primo ministro della Bulgaria Rosen Zhelyazkov ha annunciato le sue dimissioni.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

L’importante non è partecipare

Penso tuttavia che il punto cruciale, l’oggetto della nostra critica, debba essere la democrazia nel suo pieno sviluppo: la democrazia politica moderna.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Ecomarxismo e Prometeo liberato

Nel Prometeo incatenato di Eschilo, Prometeo è una figura rivoluzionaria.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

I tatuaggi di Pete Hegseth, l’America Latina e la guerra che viene

Mentre scriviamo queste righe il Presidente degli Stati Uniti dichiara unilateralmente chiuso lo spazio aereo sopra il Venezuela.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Come i fondi di investimento “verdi” finanziano le armi

Gli investimenti Esg nelle aziende della difesa hanno subìto un’impennata negli ultimi anni fino a raggiungere i 50 miliardi di euro, sull’onda delle pressioni congiunte dell’industria bellica e della Commissione europea.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Nasce “HUB”, un bollettino sulla militarizzazione e le resistenze dei territori

Dal lavoro congiunto di mobilitazione, organizzazione e inchiesta degli ultimi mesi che ha coinvolto diverse realtà e lavoratorə di Pisa, Firenze, Livorno, La Spezia e Carrara nasce il primo numero di “HUB”

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Ci stanno preparando alla guerra. E lo fanno contro di noi

Se militarizzano la società e ci chiamano nemici, la risposta è una sola: disertare la loro guerra, sottrarsi alla paura, spezzare il linguaggio che la legittima, difendere lo spazio vivo del dissenso.

Immagine di copertina per il post
Culture

Emilio Quadrelli, un comunista eretico contro la guerra

Non vi può essere alcun dubbio che tutto il percorso intellettuale e politico di Emilio Quadrelli, scomparso nel 2024, si situi interamente nella scia dell’eresia.

Immagine di copertina per il post
Culture

Le guerre del Nord e il futuro degli equilibri geopolitici ed economici mondiali

A ben guardare, però, lo scontro apertosi ormai da anni, per il controllo delle rotte artiche e delle materie prime custodite dal mare di ghiaccio che corrisponde al nome di Artico ricorda per più di un motivo la saga della corsa all’oro del Grande Nord che l’autore americano narrò oppure utilizzò come sfondo in molti dei suoi romanzi e racconti.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Ucraina, prof Carpi: “Gli accordi veri saranno saranno sugli interessi riguardanti la futura ricostruzione”

“Ho poca fiducia che l’Europa possa effettivamente svolgere un ruolo di mediazione; gli europei stanno procedendo in ordine abbastanza sparso.