Alessandria: il Movimento per la Casa occupa 12 alloggi
Le bandiere che sventolano dai balconi di Corso Acqui 289 (uno stabile precedentemente di proprietà di Anas, passato poi alla Provincia di Alessandria ed infine abbandonato per anni) portano un messaggio di speranza e lotta, che gli striscioni rendono visibile a chiunque passi qui davanti. Un messaggio di riscatto, che per 12 famiglie significa una nuova casa, una nuova vita, una ritrovata dignità, in risposta ad una istituzione cittadina che per loro non aveva alcuna risposta, se non la strada.
Da anni il Movimento per la Casa denuncia la drammatica situazione in cui versano centinaia di famiglie alessandrine, costrette a vivere il dramma dell’emergenza abitativa, la precarietà di una vita sotto sfratto, l’insicurezza che origina il rischio di vedersi buttare in strada da padroni senza scrupoli e da ufficiali giudiziari impietosi.
La crisi, ora più che mai, morde, acuita dalle scellerate politiche di un governo, quello del PD, che ha falciato quanto rimaneva del welfare e dello stato sociale, e che, attraverso il piano casa e l’art.5 ha tentato di soffocare e criminalizzare i movimenti per il diritto all’abitare. Una strategia inumana ed insopportabile che si muove ad uso e consumo di grandi opere e grandi eventi inutili, pozzi senza fondo per tangenti e fondi neri, voltando la testa di fronte ad un’emergenza abitativa senza precedenti.
Perfettamente in linea con quanto succede a livello nazionale, anche Alessandria ha visto negli ultimi anni sbriciolarsi le garanzie di diritti e servizi sociali universali ed inalienabili, quali il diritto ad una casa, a crescere i propri figli ed alimentare le proprie speranze con un tetto sopra la testa.
I servizi istituzionali per le case popolari e di emergenza sono indietro di anni con le assegnazioni; e la volontà politica di chi dovrebbe garantire diritti e sicurezza ai cittadini è assolutamente ebete ed incapace di gestire un’emergenza che dilaga di stagione in stagione. Non serve ricordare quanto il presidente della Provincia (nonché sindaco), Rita Rossa, sia in questo momento in altri affari affaccendata e quanto la sua politica sia sempre più distante dai bisogni e dalle difficoltà contingenti della propria cittadinanza.
A fronte di chi, cieco e sordo, volge lo sguardo dall’altra parte e preferisce non vedere, il Movimento per la Casa, famiglie ed attivisti insieme, solidali e complici, hanno deciso di alzare la testa, di non farsi sopraffare e di lottare per i propri diritti, per la propria dignità, per una vita serena e tranquilla!
Oggi in Corso Acqui si chiude un ciclo di lotta e si apre un nuovo ciclo di vita per 12 famiglie, famiglie che, di fronte alla totale incapacità delle istituzioni di porsi a tutela dei più deboli, hanno deciso di non arrendersi e tutte assieme, organizzarsi per lottare, per riprendersi quei diritti che gli vengono negati, primo fra tutti, quello alla casa!
Ancora una volta il Movimento per la Casa segna il passo, in Alessandria, affermando a gran voce che l’autorganizzazione e la solidarietà sono gli strumenti più utili e potenti per affermare la propria dignità, e che quando vengono negati, i diritti si conquistano a spinta!
Movimento per la Casa – Alessandria
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