Appello sugli arresti dei sindacalisti di Piacenza
Segnaliamo il lancio pubblico di un appello a fianco dei 29 sindacalisti e lavoratori piacentini del SI Cobas sotto attacco repressivo dallo scorso 10 marzo.
Per aderire all’appello è possibile usare questo form online: https://docs.google.com/forms/d/e/1FAIpQLSclAiqzusmLj8Prt9L7odbuvNfLB_LI64mY405NXH6mIN_MOg/viewform
Oppure scrivere a: appelloperpiacenza@gmail.com
APPELLO SUGLI ARRESTI DEI SINDACALISTI DI PIACENZA
Il 10 marzo a Piacenza 29 persone sono finite sotto processo per uno sciopero in un magazzino della logistica, due di loro sono tutt’ora agli arresti domiciliari, cinque sono state allontanate dalle loro famiglie con il divieto di dimora, ad altre persone migranti è stata minacciata la revoca del permesso di soggiorno.
Questi sindacalisti e questi lavoratori appartengono al sindacato S.I.Cobas, uno dei più attivi e da anni e anni impegnato nel concreto miglioramento delle condizioni di lavoro nel mondo della logistica, un settore strategico dove tuttavia sussistono altissimi livelli di sfruttamento che arrivano spesso a ledere la dignità di chi vi lavora. Alle lotte che sono state portate avanti in questi anni a Piacenza (e non solo) si deve l’emergere di un “mondo di sotto” fatto di caporalato e sfruttamento che fa da contraltare all’ascesa di poteri economici e politici globali dei grandi marchi dell’e-commerce e delle piattaforme digitali.
La logistica è di fatto il terreno in cui si è andata realizzando la nuova rivoluzione industriale, quella appunto del commercio on line e del just-in-time. Piacenza è da sempre una delle capitali della logistica, e ne è stata capofila sia nella ristrutturazione territoriale e produttiva che in termini di percorsi di vertenzialità operaia sin dal 2011.
Per lo stato italiano, ciò ha significato il recupero di centinaia di milioni di euro ogni anno in termini di fiscalità e di contribuzione. Soldi che vanno quindi a pagare le opere pubbliche e le pensioni dell’Italia, e che prima dell’intervento del S.I.Cobas venivano spesso eluse tramite le condizioni di nero o semi-nero nelle quali erano intrappolati i lavoratori.
Carlo Pallavicini e Mohamed Arafat, i due sindacalisti arrestati, sono tra le persone che da oltre dieci anni costruiscono questo percorso di riscatto sociale, equità e dignità. Hanno giocato un ruolo fondamentale sia nell’organizzazione delle singole vertenze quanto nel far conoscere al grande pubblico questo lato sommerso del capitalismo 4.0. E proprio per questo sono stati colpiti. I loro avvocati sostengono che l’operazione coordinata fra Procura e Questura di Piacenza, che ne determina ora la condizione di arresto domiciliare, presenta una lunghissima serie di macroscopiche contraddizioni di merito e di metodo. Sottolineano come sia del tutto inusuale che la procuratrice di Piacenza abbia sostenuto l’assenza di reali motivazioni sindacali all’origine degli scioperi incriminati. È infatti materia ben nota in tutta Europa il tentativo di ristrutturazione messo in atto da Fedex-TNT, che avrebbe avuto, senza lo sciopero del S.I.Cobas, una pesantissima ricaduta in termini occupazionali anche nel piacentino. Questa vertenza è stata coordinata con altre sigle sindacali in 7 paesi europei, e questa accusa della procura risulta pertanto destituita di ogni fondamento logico.
L’operazione che coinvolge queste 29 persone è inoltre avvenuta a pochi giorni di distanza dalle manifestazioni promosse a Piacenza per i lavoratori dello spettacolo e di fronte ai cancelli di Amazon in occasione dello sciopero femminista dell’8 marzo. Questi ultimi fatti fanno propendere un occhio attento a cogliere una malcelata volontà di stroncare la grande capacità di catalizzazione che il lavoro del sindacato aveva in città anche all’infuori della logistica e soprattutto, cosa ancora più grave, per un ruolo di “esecutori” nel contrasto alla sindacalizzazione svolto dalle istituzioni per conto di poteri economici multinazionali ed esteri (la stessa Fedex-TNT, alla quale si riferisce l’impianto accusatorio, è come Amazon una multinazionale statunitense, la seconda dopo il colosso di Jeff Bezos per dimensioni).
I temi che sollevano gli scioperi come quello in questione ci pare che non possano essere oggetto delle aule di tribunale, ma in primo luogo di un dibattito pubblico e politico. Ci auguriamo che Pallavicini, Arafat e gli altri lavoratori incriminati possano al più presto tornare alle loro attività, poiché il loro lavoro sindacale che svolgono parla non solo della società presente ma anche di quella futura. Parla di cos’è il mondo del lavoro oggi, di cosa può essere il nuovo paradigma digitale per chi lavora, parla della ricerca di una strada che ponga in primo luogo al centro l’umanità, l’ambiente e un equilibrio ecologico dai tratti umani piuttosto che lo sfruttamento e la distruzione dell’ecosistema.
PRIME ADESIONI:
Zerocalcare, fumettista
Valerio Evangelisti, scrittore
Roberto Ciccarelli, giornalista Il Manifesto
Cristiano Armati, editore Red Star Press
Emanuele Caon – Fondazione Feltrinelli
Davide Grasso, scrittore e ricercatore
Antonio Casilli, Institut Polytechnique de Paris
Marco Briziarelli, University of New Mexico
Alessandro Delfanti, University of Toronto
Miriam Tola, Universita’ di Losanna
Livia de Tommasi, Universidade do Abc paulista
Niccolò Cuppini, Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana
Francesco Massimo, Sciences Po Parigi e Jacobin Italia
Emanuele Leonardi, Università di Parma & Centro de Estudos Sociais Universidade de Coimbra
Emanuele Andreoli, Berkeley University
Stefano Portelli, University of Leicester
Alessandro Peregalli, Universidad Nacional Autónoma de México
Irene Peano University of Lisbon, Instituto de Ciências sociais Department
Andrea Ghelfi, University of Nottingham
Valentina Castellini, University of Toronto
Luciano Nuzzo Universidade Federal de Rio de Janeiro
Sergio Bologna, presidente Agenzia imprenditori marittimi
Franco Cilenti, direttore del mensile Lavoro e Salute
Alberto Violante, RSU Istat Roma
Donatella della Porta, Scuola normale superiore
Marco Deseriis, Scuola Normale Superiore
Sandro Chignola, Università di Padova
Federico Chicchi, Università di Bologna
Sandro Mezzadra, Università di Bologna
Andrea Fumagalli, Università di Pavia, coll. Gigaworkers, Effimera.org, Bin-Italia
Andrea Bottalico, Università degli Studi di Milano
Andrea Coveri, Università di Urbino
Luca Bertocci, Politecnico di Torino
Gianluca De Fazio, Università di Bologna
Francesco E. Iannuzzi, Università di Padova
Niccolò Bertuzzi, Università di Trento
Maria Enrica Virgillito, Scuola Superiore Sant’Anna
Lucrezia Fanti, Università La Sapienza
Giovanni Dosi, Scuola Superiore Sant’Anna
Martina Consoloni, Università di Bologna
Dario Guarascio, Sapienza Università di Roma
Mauro Gallegati, Università Politecnica Marche
Jacopo Staccioli, Università Cattolica del Sacro Cuore
Alessandro Caiani, IUSS Pavia
Stefano Lucarelli, Università di Bergamo
Maria g Meriggi, Università di Bergamo
Roberta Pompili, antropologa, Perugia
Mattia Frapporti, Università di Bologna
Maurilio Pirone, Università di Bologna
Giuseppe Manenti, Università Cattolica del Sacro Cuore
Stefano Visentin, Università di Urbino “Carlo Bo”
Annalisa Murgia, Università degli Studi di Milano
Salvatore Palidda, Università di Genova
Angelo Salento, Università del Salento
Ivo Quaranta, Università di Bologna
Valeria Cirillo, Università degli studi di Bari
Margherita Grazioli, Gran Sasso Science Institute
Maria Luisa Bianco, Università Piemonte Orientale
Derek Eller, Politecnico di Milano
Paolo Pini, Università di Ferrara
Jelena Reljic, Scuola Superiore Sant’Anna
Gianni Del Panta, Scuola Normale Superiore
Maria Grazia Montesano, Università di Bologna
Osvaldo Costantini, Università di Messina
Adriano Tiribocchi, assegnista ricerca
Fulvia D’Aloisio, Università della Campania Luigi Vanvitelli
Gianluca Pozzoni, ricercatore indipendente
Armanda Cetrulo, Scuola Superiore Sant’Anna
Andrea Genoese, ingegnere ed ex assegnista di ricerca Università Roma Tre
Eugenio Caverzasi, Università degli Studi dell’Insubria
Lorenzo Cini, Scuola Normale Superiore di Pisa
Valentina Antoniol, Università di Bologna
Maurizio Bergamaschi, Università di Bologna
Paola Rudan (Università di Bologna)
Matteo Battistini (Università di Bologna)
MIchele Cento (Università di Bologna)
Luca Cobbe (La Sapienza, Roma)
Roberta Ferrari (Università di Bologna)
Giacomo Salvarani (Università di Urbino)
Isabella Consolati (Università di Bologna)
Giulia Catino, Universitá degli studi La Sapienza, Roma
Fabio Mostaccio, Università di Messina
Alexandra D’Angelo, Università di Torino
Enrico Gargiulo, Università di Bologna
Onofrio Romano, Università degli Studi di Bari “A. Moro”
Lorenzo Zamponi (Scuola Normale Superiore)
Rosalba Altopiedi Università del Piemonte Orientale
Antonio Latella (presidente Asi -associazione sociologi italiani)
Rossana Sampugnaro, Università di Catania
Tiziana Nupieri dottoranda Università di Roma La Sapienza
Caterina Manicardi, Rethinking Economics Pisa
Luca Lo Presti, Università degli studi di Bologna
Marco Fama, Università della Calabria
Marco Pedroni, Università di Ferrara
Gabriella Cioce Nottingham Trent University
Ernesto d’Albergo, Sapienza – Università di Roma
Giso Amendola, collettivo Euronomade, Università di Salerno
Gianluca De Angelis, Politecnico di Milano
Emilio Gardini, Università Magna Graecia di Catanzaro
Network Sociologia di posizione (SDP)
Anna Simone (Università di Roma Tre)
Giulia Melani, ricercatrice indipendente
Claudia Mantovan, Università di Padova
Sandro Busso, Università di Torino
Gianni Piazza, Università di Catania
Annalisa Dordoni, Università degli Studi di Milano-Bicocca
Leonardi Daniela, Università degli Studi di Torino
Marco Reggio, lavoratore universitario
Sabina Curti, Università di Perugia
Claudio Cozza, Università Parthenope
Luca Daminelli (Università di Genova)
Giorgio Grappi (Università di Bologna)
Jacopo Bonasera (Università di Bologna)
Maurizio Ricciardi (Università di Bologna)
Anna Nasser (Università di Napoli Federico II)
Matteo Rossi (Università di Torino)
Alessandra Spano (Università di Catania)
Leonardo Ravaioli (Università di Roma III)
Clemente Parisi (Università di Bologna)
Matteo Rinaldini Università di Modena e Reggio Emilia
Enrico Padoan, Scuola Normale Superiore di Pisa
Alessandro Somma, Sapienza Università di Roma
Arianna Martinelli, Scuola Superiore Sant’Anna
Luigi Marengo, LUISS
Arianna Martinelli, Scuola Superiore Sant’Anna
Matteo Pomaro, Università degli Studi di Torino
Mirco Di Sandro, Università Roma Tre
Maria Rosaria Marella, Università di Perugia
Fabio de Nardis, Università di Foggia
Luca Guzzetti, Università di Genova
Francesca Vianello, Università di Padova
Paolo Borghi, Università degli Studi di Milano
Carlo Clericetti, giornalista
Teodoro Marcianò – Medico, Ospedale di Piacenza
Elena Murmura Medico
Gabriele Chiappini RSU CGIL PMPN Piacenza
Sara Devoti – operatrice socio sanitaria
Devoti Sara operatrice socio sanitaria (CGIL)
Daniela Di Pasquale operatrice socio sanitaria presso l’ospedale di Piacenza
Sara Zanisi, storica, Milano
Carlo Antonicelli, insegnante
Italo Di Sabato, coordinatore Osservatorio Repressione
Cristina Morini, ricercatrice indipendente
Redazione del mensile Lavoro e Salute
Cannibali e Re – Cronache Ribelli
Spazio Catai, Padova
Associazione “Casa del popolo Berta Càceres”
Potere al Popolo Padova
Rivista Figure
OfficinaPrimoMaggio
Associazione culturale Casa Rossa Spoleto
Collettivo “autoconvocat* – contro la crisi”
Vincenza Pellegrino, Università di Parma
Cirus Rinaldi, Università di Palermo
Bernadette Ingrosso, OSS Scuola Primaria
Angelo Baracca, Firenze
Tiziana Dal Pra femminista attivista dei dritti umani. Imola Diritti
Edoardo Esposto, assegnista di ricerca
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