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SI Cobas: pistola puntata verso gli operai di Verona e aggressione con metodo mafioso a Prato

Gravissima vicenda fuori dai cancelli della Maxidi di Belfiore, in provincia di Verona: una guardia giurata ha puntato la pistola in faccia ai lavoratori in sciopero da mesi per chiedere l’applicazione del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro, oltre che a salari e condizioni di lavoro migliori.

Il gruppo italiano della grande distribuzione opera con una rete commerciale composta da più di 675 punti vendita distribuiti tra Veneto, Lombardia, Emilia Romagna, Piemonte e Valle d’Aosta: le insegne controllate dal gruppo, verso le quali i Si Cobas chiedono il boicottaggio, sono A&O, Famila, Galassia, DPiù, C+C Cash and Carry. Altro fattaccio che ha visto coinvolto un lavoratore Si Cobas si è registrato a Seano, frazione situata nel comune di Carmignano, provincia di Prato: un lavoratore della Acca è stato aspettato sotto casa e aggredito da due uomini incappucciati. E’ il quinto agguato verso un lavoratore della Acca, come denunciato dai Si Cobas di Prato e Firenze.

Nell’intervista ai nostri microfoni Tiziano Loreti, dell’esecutivo nazionale Si Cobas, ci anticipa anche le ragioni del proclamato sciopero generale nazionale in tutte le categorie del comparto pubblico e privato per l’intera giornata di venerdì 23 febbraio: contro il genocidio a Gaza, contro le guerre imperialiste e contro il governo Meloni, “governo dei padroni”. I Si Cobas lanciano poi l’appuntamento per un corteo, sabato 24 febbraio a Milano.

Da Radio Onda d’Urto

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