InfoAut
Immagine di copertina per il post

Sciopero e proteste continuano a Leroy Merlin.

Sono molte le iniziative di solidarietà nei confronti dei lavoratori in sciopero a Leroy Merlin di Piacenza, grande centro logistico del colosso che rischia la chiusura. A Bologna, Milano, Torino i lavoratori dei negozi della catena francese hanno messo in atto azioni di protesta nei negozi sparsi nelle varie città, riempiendo carrelli e gettando la merce a terra con l’obiettivo di boicottare il normale svolgimento dell’attività e provocando un danno economico e di immagine all’azienda.

Riprendiamo questo contributo da Radio Onda D’Urto che fa il punto sulle iniziative promosse dai SI Cobas su tutto il territorio nazionale.

Continua la mobilitazione su tutto il territorio nazionale dei 470 operai del magazzino Leroy Merlin di Castel San Giovanni a Piacenza, ai quali da oltre un mese la multinazionale francese dei “fai da te” ha comunicato la chiusura a breve del sito con contestuale licenziamento. Per questo motivo il sindacato Si-Cobas ha aperto lo stato di agitazione a partire dal 16 ottobre. Dal 19 ottobre proseguono ad oltranza i presidi ai magazzini di Castel San Giovanni e Mantova, mentre nei giorni scorsi i lavoratori hanno fatto irruzione in diversi punti vendita tra cui Genova, Terrazza Coste (PV) , Assago e Rozzano invitando la clientela a non acquistare da Leroy Merlin fin quando i padroni non faranno marcia indietro.

“Ricordiamo che il magazzino di Castel San Giovanni, aperto nel 2015 con soli 60 operai, in questi anni ha ampliato le proprie attività a dismisura, fino ad impiegare più di 500 lavoratori tra dipendenti diretti e manodopera in appalto, garantendo a Leroy Merlin profitti milionari: tutto ciò grazie agli sforzi e all’abnegazione dei lavoratori, i quali hanno sacrificato le proprie vite svolgendo straordinari anche il sabato e la domenica. La verità è che il disegno padronale punta a colpire questo magazzino non perché “in perdita” (persino alcuni manager di parte padronale hanno ammesso che le eventuali “inefficienze” sono state causate unicamente dalla cattiva gestione aziendale e da investimenti sbagliati), bensì perché in questi anni il sito di Castel San Giovanni ha registrato un tasso di sindacalizzazione prossimo al 100%, con i lavoratori quasi tutti iscritti al SI Cobas. Ciò ha significato notevoli miglioramenti sia in termini salariali che di diritti, con stipendi che arrivano anche a 2000 euro al mese, in un contesto come quello della logistica che, come noto, è ancora in larga parte caratterizzato da alti livelli di sfruttamento e salari da fame. Evidentemente sono questi gli unici “costi” che Leroy Merlin intende abbattere, chiudendo il magazzino piacentino e trasferendo tutta la merce su 3 nuovi siti (Rivalta, Settala e Mantova), non sindacalizzati e nei quali, quindi, i padroni possono da un lato sfruttare i lavoratori a proprio piacimento, dall’altro accaparrarsi degli sgravi e delle defiscalizzazioni che il governo mette come sempre a disposizione delle aziende, favorendo di fatto tali operazioni speculative e predatorie” scrivono i Si Cobas.

Dopo la prima settimana di mobilitazione, lo scorso 30 ottobre si è svolto un primo incontro in Prefettura, nel quale l’azienda, in cambio di una generica “disponibilità a trattare” e di un nuovo tavolo convocato per il 10 novembre, pretendeva la sospensione delle iniziative di lotta e dello stato di agitazione. “Ma i lavoratori, soprattutto quelli di Leroy Merlin che da anni hanno esperienza di come solo la lotta porta risultati, non sono stupidi, e sanno bene che quando i padroni prendono tempo senza assumere impegni chiari, quasi sempre nascondono lo scopo di logorare e dividere il fronte dei lavoratori”.

Per questo motivo le azioni e i presidi sono continuati senza sosta e oggi, martedi 28 novembre, la lotta è arrivata anche a Chiari nel bresciano.

Ruben Bongiovi’ dei Si Cobas

Di seguito ripubblichiamo il comunicato dei SI Cobas in merito allo stato di agitazione a Torino.

La protesta dei lavoratori di Piacenza sbarca a Torino. Lotta operaia per salario e posto di lavoro.

TORINO LEROY MERLIN SBARCA LA PROTESTA OPERAIA
I LAVORATORI IN SCIOPERO LASCIANO CENTINAIA DI CARRELLI PIENI DALLA CASSE

LA LOTTA DEI LAVORATORI LEROY MERLIN NON CONOSCE SOSTA
PER GARANZIA SALARIO E POSTO DI LAVORO
CONTRO LICENZIAMENTI E PRECARIETÀ
SCIOPERO NEI MAGAZZINI E PROTESTE NEI NEGOZI

Continua la mobilitazione su tutto il territorio nazionale dei 470 operai del magazzino Leroy Merlin di Castel San Giovanni (PC), ai quali da più di un mese la multinazionale francese dei “fai da te” ha comunicato la chiusura a breve del sito con contestuale licenziamento.

Mentre prosegue ad oltranza il presidio sui magazzini di Castel San Giovanni e Mantova, oggi i lavoratori hanno fatto irruzione nei punti vendita di Torino (negozi di Moncalieri, Collegno e corso Giulio Cesare), portando li la loro protesta e invitando la clientela a non acquistare da Leroy Merlin fin quando i padroni non faranno marcia indietro.

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Bisognidi redazioneTag correlati:

leroy merlinscioperosi cobas

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Un rito meneghino per l’edilizia

Sul quotidiano del giorno 7 novembre, compare un suo ultimo aggiornamento sotto il titolo “Il Salva-città. Un emendamento di FdI, chiesto dal sindaco Sala, ferma i pm e dà carta bianca per il futuro”.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

La parabola della salute in Italia

È un potente monito in difesa del Servizio sanitario nazionale quello che viene dall’ultimo libro di Chiara Giorgi, Salute per tutti. Storia della sanità in Italia dal dopoguerra a oggi (Laterza, 2024). di Francesco Pallante, da Volere la Luna Un monito che non si limita al pur fondamentale ambito del diritto alla salute, ma denuncia […]

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Cuba: blackout ed embargo

Cuba attraversa la sua maggiore crisi energetica, con la pratica totalità dell’isola e con 10 su 11 milioni di abitanti privati di elettricità.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Movimento No Base: Fermarla è possibile. Prepariamoci a difendere la nostra terra!

Da mesi le iniziative e le mobilitazioni contro il progetto strategico di mega hub militare sul territorio pisano si moltiplicano in un contesto di escalation bellica in cui il Governo intende andare avanti per la realizzazione del progetto di base militare.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Sanità: dalle inchieste torinesi al G7 Salute di Ancona

Due approfondimenti che riguardano la crisi sanitaria per come viene messa in atto dalle istituzioni locali e nazionali.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Alberto non c’è più, ma la lotta è ancora qui!

Alberto non c’è più, ma la lotta è ancora qui.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Comunicato del cs Rivolta di Marghera sulla manifestazione di sabato 28 ottobre

Sabato 28 settembre una straordinaria ed imponente manifestazione ha attraversato le vie di Mestre per ricordare Jack e stringersi forte alla sua famiglia e a Sebastiano. Oltre 10000 persone, forse di più, si sono riprese le vie della città, una città che ha risposto nel migliore dei modi alle vergognose dichiarazioni di Brugnaro e dei suoi assessori. Comitati, associazioni, centri sociali, collettivi studenteschi con la rete “riprendiamoci la città” e una marea di cittadine e cittadini, hanno trasformato una parola d’ordine in una pratica collettiva.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Per Jack, per noi, per tutt*. Riprendiamoci la città, sabato la manifestazione a Mestre.

Mestre (VE). “Per Jack. Per noi. Per tutt*”. Manifestazione in ricordo di Giacomo, compagno 26enne del centro sociale Rivolta ucciso venerdì a Mestre mentre – con un altro compagno poi rimasto ferito – cercava di difendere una donna da una rapina. Il 38enne aggressore si trova in carcere.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

MESTRE: UN COMPAGNO UCCISO E UNO FERITO NEL TENTATIVO DI DIFENDERE UNA DONNA VITTIMA DI RAPINA

La scorsa notte un compagno è stato ucciso ed un altro ferito a Mestre nel tentativo di sventare una rapina nei confronti di una donna. Come redazione di Infoaut esprimiamo la nostra solidarietà e vicinanza nel dolore ai compagni e alle compagne di Mestre.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Cosentine in lotta per il diritto alla salute

Il collettivo Fem.In Cosentine in lotta nasce nel 2019 e da allora si occupa del tema dell’accesso alla sanità pubblica, del diritto alla salute, con uno sguardo di genere.

Immagine di copertina per il post
Sfruttamento

Strike in USA. Sulla conflittualità sindacale negli Stati Uniti.

Abbiamo parlato con Vincenzo Maccarrone, corrispondente del Manifesto, dell’aumento della conflittualità sindacale negli Stati Uniti

Immagine di copertina per il post
Sfruttamento

Sudd Cobas Prato: lo sciopero continua dopo lo Strike Day

Lo Strike Day iniziato domenica scorsa ha visto il coinvolgimento di 8 fabbriche di cui soltanto 5 nella frazione di Seano (Prato), sono state ben 7 le vittorie portate a casa dal sindacato Sudd Cobas per ottenere ciò che viene rappresentato con 8×5..

Immagine di copertina per il post
Sfruttamento

Lotte operaie: migliaia di persone in corteo a Seano (Prato) contro lo sfruttamento e per il diritto allo sciopero

Migliaia di persone hanno partecipato domenica pomeriggio alla manifestazione a Seano, Comune di Carmignano (Prato), indetta a sostegno del diritto di sciopero e contro lo sfruttamento dopo l’assalto notturno ad un picchetto di operai e sindacalisti Sudd Cobas che scioperavano davanti ad una ditta nel distretto tessile della zona.

Immagine di copertina per il post
Sfruttamento

Prato: Ronde armate di spranghe contro chi sciopera

Assalto di stampo mafioso al picchetto degli operai pakistani e del sindacato di base Sudd Cobas, quattro feriti. “La prossima volta vi spariamo”. In risposta scioperi del turno di notte degli operai migranti del “distretto parallelo”, e domenica manifestazione davanti ai cancelli dell’azienda dove si stava svolgendo il presidio di protesta. “Lottiamo per il diritto […]

Immagine di copertina per il post
Sfruttamento

Portuali in sciopero negli USA

Negli Stati Uniti è in corso uno dei più grossi scioperi dei lavoratori portuali della costa est dagli anni 70.

Immagine di copertina per il post
Sfruttamento

Tutti contro Elkann: scioperi al quotidiano Repubblica e di tutto il settore dell’automotive

John Elkann è, tra le altre cariche, anche presidente di Stellantis, gruppo automobilistico in cui è confluita l’ex Fiat, che il 18 ottobre si fermerà per sciopero nazionale dei lavoratori di tutti i settori dell’automotive, indetto da Fim, Fiom Uilm.

Immagine di copertina per il post
Sfruttamento

USA: sciopero all’azienda Boeing

Lo sciopero alla Boeing, grande azienda statunitense che produce aerei civili e militari, ha coinvolto moltissimi lavoratori nell’area di Seattle che hanno aderito allo sciopero a seguito di una negoziazione sindacale che ha disatteso diversi obiettivi.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Appello dei lavoratori palestinesi per la Giornata della Terra. Lottiamo per la nostra terra e per la nostra libertà

Il 30 marzo in Palestina è il Giorno della Terra, che ricorda i caduti negli scontri del 30 marzo 1976 quando l’esercito israeliano inviò le proprie forze in tre paesi (Sachnin, Arraba e Deir Hanna) allo scopo di reprimere le manifestazioni che ebbero luogo a seguito della decisione delle autorità israeliane di espropriare vasti terreni agricoli.