Contro la mafia di Stato, la resistenza non si arresta! La Val Susa paura non ne ha!
Alle sei di questa mattina lo Stato ha nuovamente deciso di colpire la resistenza del Movimento No Tav in Val di susa. I poteri forti, gli speculatori quelli che si arricchiscono alle spalle dei beni comuni cercano attraverso l’ingiustizia e la paura di punire chi ha lottato e continuerà a lottare contro la violenza di un cantiere piazzato in mezzo ad una valle per costruire un’opera inutile e dannosa come la TAV. Alle prime luci dell’alba in tutta Italia la polizia ha fatto irruzione in decine di abitazioni arrestando 26 persone con l’accusa di resistenza aggravata per la manifestazione che si è svolta in Val di Susa il 3 luglio dell’anno scorso. Anche a Genova, Gabriele, un ragazzo di 25 anni, un nostro compagno, è stato portato via e rinchiuso nel carcere di Marassi. Resistenza è la parola chiave di questa situazione. Perché, nonostante i mezzi di informazione cerchino in ogni modo di distorcere la realtà dei fatti, quello che è avvenuto il 3 luglio in Val di Susa appare limpido e chiaro. Alla violenza dello Stato che, per tutelare l’interesse speculativo di pochi ricchi, ha militarizzato una valle inviando centinaia di poliziotti in assetto da guerra, militari e corpi speciali, la popolazione ha reagito. Legittimamente. Uomini, donne giovani, anziani anche bambini hanno cercato di riprendere quel pezzo di terra sottratto alla Valle. La violenza della polizia si è espressa nelle sue massime forme. Oltre a sanguinosi pestaggi, migliaia di candelotti lacrimogeni di un gas tossico e cancerogeno sono stati sparati verso chi cercava di avvicinarsi al cantiere intossicando la montagna e le persone. Ma la Val Susa e l’Italia quel cantiere mostruoso non lo vogliono. Il movimento No Tav è fatto di corpi che si mettono in gioco sfidando la violenza della polizia, sfidando la tossicità dei gas con i limoni e le maschere antigas. Il movimento No Tav fa paura perché è legittimo, è giusto e soprattutto perché non china la testa. Lo Stato non riesce a spezzare la resistenza di fronte al cantiere e quindi ora cerca di spezzarla attraverso gli arresti, la negazione della libertà. Vuole diffondere insicurezza e paura. Gli arresti e le accuse di questa mattina sono illegittimi. Sono un abuso di potere ed un ulteriore prova di come questo governo e questa società non siano in grado di dialogare con le esigenze dei cittadini, con i bisogni del bene comune ma attivino mezzi e risorse solo per proteggere gli interessi speculativi della mafia imprenditoriale di questo paese attraverso imposizioni e violenze. In Val Susa c’eravamo tutti, e quello che abbiamo fatto ha un nome: resistenza. La nostra solidarietà attiva va a Gabriele e a tutti gli arrestati di questa mattina. Non lasceremo al potere la possibilità di giocare con la vita e la libertà delle persone. Devono essere liberati subito. Sarà Dura ma la resistenza continuerà in val di Susa come in tutta Italia. LIBERI TUTTI SUBITO.
AutAut Tre Cinque Sette
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