Diaz: non serve una sentenza per dire chi sono i criminali!
Cosa non abbiamo sentito con le nostre orecchie in questi anni, quante porcherie dette su carlo giuliani, quante offese e mortificazioni e farneticazioni e quanti potenti e governanti pazzi, si, pazzi e deliranti che a saperli lì con il timone del comando dell’Italia in mano c’è da rabbrividire e invece oggi siamo tutti qui a gioire per una minchia di sentenza che prescrive tutto e non dice niente di quanto noi, già allora, non avessimo già detto. Anzi attenua.
E tanti anni a rimuovere il dolore e la rabbia e le ferite e a lottare e a tenere viva la memoria e ancora dobbiamo sentire offesa la nostra intelligenza. E scusate se ve la dico così di pancia ma mi fa piangere di rabbia questa cosa perché io c’ero e c’eravamo in tanti e non mi frega niente di sentenze e giudici e stronzate varie. Ci sono poche persone che rischiano anni di galera per una cazzo di vetrina e sono liberi torturatori, fascisti, merde umane che presidiano l’ordine pubblico in questa nazione. Ma di che stiamo parlando? Quale successo? Quale risultato? Per chi, per cosa, non per me e non so per gli altri. Una sentenza che legittima le mille sentenze contro compagni che vengono arrestati perché in Italia non esiste diritto di dissentire contro chi ti impone tirannia.
Li ho visti morire di dolore, ho visto morire la speranza, d’un colpo solo la disillusione e l’amarezza, sono queste le forze dell’ordine, quelle che dovrebbero tutelarci e invece sono dei crudeli assassini, degli infidi vermi che non meriterebbero di esistere in luoghi cosiddetti civili, figuriamoci presidiarne l’ordine. Vedere cosa è in grado di fare un uomo in divisa quando si ritiene garantito dall’impunità. Il vero volto della “giustizia” nel mondo.
A me ‘st’idea di consegnare ai giudici la responsabilità e il potere di ricostruire la storia di un paese comincia veramente a darmi sui nervi. Siamo intrappolati. Non si può dire che i fascisti sono stragisti perché un giudice non l’ha stabilito e non si può dire che uno della polizia è un criminale perché qualcun@ l’ha fatto liberare. Ma in quale tempo e luogo la società civile affida la ricostruzione storica delle proprie lotte e sconfitte ad un giudice? Non dico che non ne abbiano il diritto, soprattutto quelli che devono difendersi perché arrestati. Ma la storia io la conosco se principalmente l’ho vissuta e non se me la racconta uno con la toga che nemmeno c’era.
Sono i partigiani che hanno fatto la resistenza e non esistono giudici che hanno sancito quella cosa. La storia la riscrive, la revisiona, la mistifica chi vince e noi abbiamo perso, fino ad ora, e questa riscrittura che sa di contentino funzionale alla legittimazione di poteri dello Stato che fanno pena e che non rappresentano niente e nessuno se non se stessi, è pietosa. Ridicola. Dobbiamo noi scrivere la verità. Noi siamo custodi, partecipi, ché la viviamo e la facciamo la storia.
Solo io mi lamento del fatto che la storia non la puoi scrivere a colpi di sentenze o di querele per diffamazione se dai del fascista pezzo di merda ad un fascista pezzo di merda ché però non l’ha detto la cassazione?
Non so, di pancia, di cuore, di testa, sto soffrendo. Non mi viene altro da dire. Non ho altro da dire.
Per me la merda è merda e non mi serve una sentenza per stabilirlo.
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