InfoAut
Immagine di copertina per il post

Dichiarazione di chiusura al processo delle Pussy Riot

 
Nella dichiarazione di chiusura ci si aspetta che l’imputato si penta, provi rimorso per quello che ha fatto o elenchi le circostanze attenuanti. Nel mio caso, così come in quello delle mie compagne del gruppo, è completamente inutile. Voglio invece dar voce ai miei pensieri rispetto alle ragioni che stanno dietro a ciò che ci è successo.

Che la Cattedrale del Cristo Salvatore sia diventata un simbolo significativo nella strategia politica delle autorità era chiaro a molte persone pensanti quando il precedente collega [nel KGB] di Vladimir Putin, Kirill Gundyayev, è diventato capo della Chiesa ortodossa russa. Dopo di che la Cattedrale del Cristo Salvatore ha iniziato a essere apertamente utilizzata come uno sfondo appariscente per la politica delle forze di sicurezza, che costituiscono la principale fonte di potere [in Russia]. 

Perché Putin sente il bisogno di sfruttare la religione ortodossa e la sua estetica? Dopo tutto, egli avrebbe potuto impiegare i suoi strumenti di potere, decisamente più secolari – per esempio, le imprese controllate dallo Stato, o il suo minaccioso sistema poliziesco, oppure il suo obbediente sistema giudiziario. Può darsi che le dure e fallimentari politiche del governo Putin, l’incidente del sottomarino Kursk, il bombardamento di civili alla luce del giorno e altri spiacevoli momenti della sua carriera politica lo abbiano costretto a riflettere sulla possibilità che fosse venuto il momento di dare le dimissioni; altrimenti, i cittadini russi lo avrebbero aiutato a farlo. Apparentemente, è stato allora che ha sentito il bisogno di garanzie più persuasive e trascendenti per la sua lunga permanenza al vertice del potere. É stato allora che è diventato necessario fare uso dell’estetica della religione ortodossa, che è storicamente associata al massimo splendore della Russia imperiale, quando il potere veniva non dalle manifestazioni terrene come le elezioni democratiche e la società civile, ma da Dio stesso.

Come ha fatto? In fondo noi abbiamo ancora uno Stato laico e ogni intersezione delle sfere religiose e politiche dovrebbe essere trattato con severità dalla nostra società vigile e dotata di spirito critico, non è vero? Qui, apparentemente, le autorità hanno approfittato di un certo deficit dell’estetica ortodossa in epoca sovietica, quando la religione ortodossa aveva un’aura di storia perduta, qualcosa che era stata schiacciata e danneggiata dal regime totalitario sovietico, e dunque rappresentava una cultura di opposizione. Le autorità hanno deciso di appropriarsi di questo effetto storico di perdita e di presentare un nuovo progetto politico di restaurazione dei valori spirituali russi smarriti, un progetto che ha poco a che fare con una genuina preoccupazione per la preservazione della storia e della cultura ortodosse in Russia.

É stato anche abbastanza logico che la Chiesa ortodossa russa, visti i suoi legami mistici e di lunga data con il potere, emergesse come il principale esponente del progetto sui media. É stato deciso che, diversamente dall’era sovietica, quando la chiesa si è opposta innanzitutto alle brutalità delle autorità verso la storia stessa, la Chiesa ortodossa russa dovrebbe ora confrontarsi con tutte le perniciose manifestazioni della cultura di massa contemporanea e con il suo concetto di diversità e tolleranza.

La realizzazione di questo progetto interamente politico ha richiesto considerevoli quantità di illuminazione professionale e di attrezzature video, lunghe ore di diretta sulle televisioni nazionali, e numerosi sfondi per nuove storie moralmente ed eticamente edificanti dove poter presentare i discorsi ben costruiti del Patriarca, aiutando così i fedeli a fare la scelta politica corretta durante i tempi difficili che Putin ha attraversato prima della elezioni. Inoltre, il film deve essere continuativo, le immagini necessarie devono essere bruciate nella memoria, bisogna dare l’impressione di qualcosa di naturale, costante e obbligatorio.

La nostra improvvisa apparizione nella Cattedrale del Cristo Salvatore con la canzone “Madre di Dio, caccia Putin” ha violato l’integrità dell’immagine mediatica che le autorità hanno speso così tanto tempo a fabbricare e mantenere, e ha rivelato la sua falsità. Nella nostra performance abbiamo osato, senza la benedizione del Patriarca, unire l’immaginario visuale della cultura ortodossa e quello della cultura di protesta, suggerendo così alle persone intelligenti che la cultura ortodossa appartiene non solo alla Chiesa ortodossa russa, al Patriarca e a Putin, e che potrebbe anche allearsi con la ribellione civile e con lo spirito di protesta in Russia.

Forse l’effetto sgradevole e di vasta portata della nostra incursione mediatica nella cattedrale è stata una sorpresa per le stesse autorità. All’inizio hanno provato a presentare la nostra performance come uno scherzo giocato da atei militanti e senza cuore. É stato un grave errore da parte loro, perché a quel punto eravamo già conosciute come un gruppo punk femminista anti-Putin che effettua i suoi assalti mediatici contro i principali simboli politici del paese.

Alla fine, considerando tutte le irreversibili sconfitte politiche e simboliche causate dalla nostra innocente creatività, le autorità hanno deciso di proteggere il pubblico da noi e dal nostro pensiero non conformista. Così è finita la nostra complicata avventura punk nella Cattedrale del Cristo Salvatore.

Ora ho sentimenti contrastanti su questo processo. Da una parte, ci aspettiamo un verdetto di colpevolezza. Rispetto alla macchina giudiziaria noi non siamo nessuno, e abbiamo perso. Dall’altra parte, abbiamo vinto. Il mondo intero adesso vede che il procedimento penale contro di noi è stato fabbricato. Il sistema non può nascondere la natura repressiva di questo processo. Ancora una volta, il mondo vede la Russia in modo differente da come Putin cerca di presentarla nei suoi quotidiani incontri internazionali. Chiaramente, nessuno dei passaggi che Putin aveva promesso verso lo stato di diritto sono stati fatti. E la sua affermazione secondo cui questo tribunale sarà obiettivo ed emetterà un verdetto giusto è l’ennesimo inganno verso il paese e la comunità internazionale. Questo è tutto. Grazie.

* Pubblicato su chtodelat news

Traduzione per la versione italiana a cura di Uninomade.org

 

[Il processo contro il gruppo punk femminista Pussy Riot ha attirato una grande attenzione in tutto il mondo. É invece meno conosciuto, ma altrettanto grave e importante, il fatto che almeno altri venti compagni delle mobilitazioni contro Putin sono in carcere o in stato di detenzione, aspettando un “processo” fabbricato attraverso false accuse dopo i violenti scontri con la polizia dello scorso 6 maggio.]

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Bisognidi redazioneTag correlati:

pussy riotrussia

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Un rito meneghino per l’edilizia

Sul quotidiano del giorno 7 novembre, compare un suo ultimo aggiornamento sotto il titolo “Il Salva-città. Un emendamento di FdI, chiesto dal sindaco Sala, ferma i pm e dà carta bianca per il futuro”.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

La parabola della salute in Italia

È un potente monito in difesa del Servizio sanitario nazionale quello che viene dall’ultimo libro di Chiara Giorgi, Salute per tutti. Storia della sanità in Italia dal dopoguerra a oggi (Laterza, 2024). di Francesco Pallante, da Volere la Luna Un monito che non si limita al pur fondamentale ambito del diritto alla salute, ma denuncia […]

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Cuba: blackout ed embargo

Cuba attraversa la sua maggiore crisi energetica, con la pratica totalità dell’isola e con 10 su 11 milioni di abitanti privati di elettricità.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Movimento No Base: Fermarla è possibile. Prepariamoci a difendere la nostra terra!

Da mesi le iniziative e le mobilitazioni contro il progetto strategico di mega hub militare sul territorio pisano si moltiplicano in un contesto di escalation bellica in cui il Governo intende andare avanti per la realizzazione del progetto di base militare.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Sanità: dalle inchieste torinesi al G7 Salute di Ancona

Due approfondimenti che riguardano la crisi sanitaria per come viene messa in atto dalle istituzioni locali e nazionali.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Alberto non c’è più, ma la lotta è ancora qui!

Alberto non c’è più, ma la lotta è ancora qui.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Comunicato del cs Rivolta di Marghera sulla manifestazione di sabato 28 ottobre

Sabato 28 settembre una straordinaria ed imponente manifestazione ha attraversato le vie di Mestre per ricordare Jack e stringersi forte alla sua famiglia e a Sebastiano. Oltre 10000 persone, forse di più, si sono riprese le vie della città, una città che ha risposto nel migliore dei modi alle vergognose dichiarazioni di Brugnaro e dei suoi assessori. Comitati, associazioni, centri sociali, collettivi studenteschi con la rete “riprendiamoci la città” e una marea di cittadine e cittadini, hanno trasformato una parola d’ordine in una pratica collettiva.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Per Jack, per noi, per tutt*. Riprendiamoci la città, sabato la manifestazione a Mestre.

Mestre (VE). “Per Jack. Per noi. Per tutt*”. Manifestazione in ricordo di Giacomo, compagno 26enne del centro sociale Rivolta ucciso venerdì a Mestre mentre – con un altro compagno poi rimasto ferito – cercava di difendere una donna da una rapina. Il 38enne aggressore si trova in carcere.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

MESTRE: UN COMPAGNO UCCISO E UNO FERITO NEL TENTATIVO DI DIFENDERE UNA DONNA VITTIMA DI RAPINA

La scorsa notte un compagno è stato ucciso ed un altro ferito a Mestre nel tentativo di sventare una rapina nei confronti di una donna. Come redazione di Infoaut esprimiamo la nostra solidarietà e vicinanza nel dolore ai compagni e alle compagne di Mestre.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Cosentine in lotta per il diritto alla salute

Il collettivo Fem.In Cosentine in lotta nasce nel 2019 e da allora si occupa del tema dell’accesso alla sanità pubblica, del diritto alla salute, con uno sguardo di genere.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Vertice dei Brics a Kazan: si prospetta la fuoriuscita dal dollaro?

In questi giorni si è tenuto l’incontro internazionale dei Brics+ che ha coinvolto 36 Paesi a Kazan, alla guida la Russia di Putin.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Le armi uccidono anche se non sparano

Le guerre ci hanno catapultato nel vortice di una furiosa corsa al riarmo globale, come non accadeva da prima dell’89 del ‘900.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

L’Europa morirà americana?*

Qual è oggi lo stato dei rapporti transatlantici nel quadro del conflitto ucraino e sullo sfondo del montante scontro Usa/Cina?

Immagine di copertina per il post
Culture

Quando il polemos si fa prassi

Majakovsky aveva paura che «una corona» avrebbe potuto «nascondere la sua fronte così umana e geniale e così vera» e «che processioni e mausolei» avrebbero offuscato la «semplicità di Lenin».

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

La Russia, l’ISIS e lo scacchiere della Jihad internazionale

La Russia è da tempo nel mirino dell’Isis e il gravissimo attentato di Mosca ne è la conferma. L’Isis, nonostante la sconfitta del Califfato nato tra Siria e Iraq, continua ad essere forte nel Caucaso, nel cosiddetto Khorasan e in Africa.

Immagine di copertina per il post
Editoriali

Macron, à la guerre!

Il presidente francese si lancia in dichiarazioni apparentemente scomposte sulla guerra russo-ucraina, palesando lo “spirito dei tempi” di una parte delle elites europee. Il tronfio militarismo da prima guerra mondiale ci avvicina al disastro.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Guerre, decoupling ed elezioni negli USA. Intervista a Raffaele Sciortino

Le prospettive del conflitto sociale saranno sempre più direttamente intrecciate con le vicende geopolitiche mondiali, con l’evoluzione delle istanze che provengono da “fuori” e dunque anche con la tendenza alla guerra scaturente dall’interno delle nostre società

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Ucraina-Russia: il fenomeno della renitenza alla leva è tutt’altro che marginale

Nel quadro della guerra Russo-Ucraina, la renitenza alla leva è un fenomeno di cui si parla ancora pochissimo.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Faccia a faccia nel Mar Nero dei velivoli USA di Sigonella con i caccia russi

Confronto-scontro aereo Usa-Russia sul Mar Nero. Lunedì 28 agosto si è sfiorato l’incidente diplomatico-militare tra due droni di US Air Force e due cacciabombardieri russi nella regione sud-occidentale del Mar Nero.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Appello per la liberazione del sociologo marxista Boris Kagarlitsky arrestato in Russia

La notizia dell’arresto del sociologo marxista Boris Kagarlirsky in Russia conferma che la guerra non fa altro che restringere gli spazi democratici e favorire la deriva autoritaria. Kagarlitsky era stato già schedato come «agente straniero» nel 2022 sulla base della normativa repressiva.