Donne precarie e disoccupate occupano Comune di Napoli
Un folto gruppo di disoccupate si sono quindi recate in mattinata direttamente a far visita al primo cittadino. In loco polizia e carabinieri che hanno subito reagito con nervosismo e aggressività, facendo irruzione nel palazzo, sfondando le porte e manganellando le disoccupate che si trovavano all’interno per successivamente portarle in Questura, mentre alcune di loro sono riuscite e resistere sul balcone. Una di loro si è messa in bilico tra due balconi e minaccia di buttarsi, mentre non sono intenzionate a scendere.
Contemporaneamente un altro gruppo di disoccupati si è recato all’inceneritore di Acerra, bloccando i cancelli, impedendo ai camion carichi di rifiuti da sversare all’interno dell’impianto. Anche qui per protestare contro la mancata convocazione di un tavolo interistituzionale per discutere della vertenza Bros e per chiedere una bonifica ambientale della zona.
Questa mattina un gruppo di disoccupati, in prevalenza donne, hanno occupato il comune di Napoli mettendo al centro dell’attenzione la mancanza di lavoro e le situazioni sempre più drammatiche di precarietà che riguardano cittadini e cittadine del territorio napoletano, oltre a rimarcare le responsabilità da parte delle istituzioni al tavolo di confronto sull’utilizzo di effettivo dei fondi già stanziati ma di cui non se ne vede l’ombra, atti a dare soluzione alle vertenze dei precari e delle precarie. Un folto gruppo di disoccupate si sono quindi recate in mattinata direttamente a far visita al primo cittadino. In loco polizia e carabinieri che hanno subito reagito con nervosismo e aggressività, facendo irruzione nel palazzo, sfondando le porte e manganellando le disoccupate che si trovavano all’interno per successivamente portarle in Questura, mentre alcune di loro sono riuscite e resistere sul balcone. Una di loro si è messa in bilico tra due balconi e minaccia di buttarsi, mentre non sono intenzionate a scendere.
Contemporaneamente un altro gruppo di disoccupati si è recato all’inceneritore di Acerra, bloccando i cancelli, impedendo ai camion carichi di rifiuti da sversare all’interno dell’impianto. Anche qui per protestare contro la mancata convocazione di un tavolo interistituzionale per discutere della vertenza Bros e per chiedere una bonifica ambientale della zona.
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