Fascisti e polizia all’università: Rettore Ajani muto e complice
Questa mattina nell’atrio di Palazzo Nuovo, sede, insieme al Campus Universitario Einaudi, delle facoltà umanistiche di Torino, uno sparuto gruppo di fascisti appartenenti al FUAN ha tentato un volantinaggio.
Non si è fatta attendere la risposta degli studenti che, spontaneamente, si sono subito radunati in presidio nell’atrio dell’ateneo e al grido di “fuori i fascisti dall’università!” si sono diretti verso il gruppetto di fascisti, decisi a cacciarli da uno spazio che mai gli è appartenuto.
Dopo un breve contatto tra gli antifascisti e i militanti del FUAN, subito sedato dagli agenti della Digos presenti sul posto già dalla mattina presto, un nutrito cordone di celere in antisommossa si è interposto a difesa dei fascisti, impedendo agli studenti di esercitare il loro sacrosanto diritto di cacciarli dall’ateneo.È iniziato così un speakeraggio informativo da parte del presidio antifascista, che ha portato ad una sempre maggiore solidarietà da parte di ragazze e ragazzi che si stavano recando a lezione.
Quando ormai l’assembramento aveva raggiunto il centinaio di persone, una brutale carica a freddo da parte della celere, all’interno dell’atrio, ha tentato selvaggiamente di disperderlo. È solo con una seconda carica che il presidio si è trasformato in corteo, ha lasciato l’ateneo e si è diretto verso il rettorato per chiedere conto dell’accaduto ad Ajani, rettore dell’università, il quale, come testimoniato dagli stessi funzionari della Digos, ha autorizzato l’ingresso e “l’utilizzo” della forza pubblica negli spazi interni di Palazzo nuovo.
Durante le cariche, spintesi fino alla soglia delle aule dove si tenevano le lezioni e che hanno visto diversi studenti feriti, sono stati effettuati due fermi da parte della polizia, Carlos e Cecilia.
L’università dovrebbe essere un luogo di formazione e condivisione, a cui tutti dovrebbero avere il diritto di accedere. Ma questo non è più possibile perchè l’università è diventata, come un’azienda, un luogo di PRODUZIONE di materiale umano, utile al capitale per i suoi profitti. Il sapere non è più un bene primario, anzi, e l’istruzione, come la cultura, sono i primi servizi che vanno ridotti drasticamente. Questo è il ragionamento di chi sta sulle poltrone.
Le scuole crollano, l’Edisu si mangia fior fior di tasse universitarie ma taglia in continuazione l’erogazione delle borse di studio, gli studentati chiudono e si privatizzano, si abbandonano biblioteche e mense. In poche parole se non hai i soldi perdi il diritto di studiare. E il diritto allo studio, così come per tutti i diritti, è un valido motivo per cui dover lottare se non viene rispettato.
E cosa c’entra il Fuan in tutto questo?
Nel FUAN militano i giovani del PDL (quel partito il cui leader ha messo in ginocchio l’Italia) e i nuovi fascisti che si sono messi la maschera della “faccina pulita”, come il consigliere comunale Maurizio Marrone e la consigliera regionale Augusta Montaruli (indagata, per aver mangiato decine di migliaia di euro, all’interno dell’inchiesta di “rimborsopoli”). Chi conosce bene questi due individui ha ben presente la foto che si son fatti fare col braccio teso a Predappio, sulla tomba di Mussolini, o quando hanno fatto irruzione al Csa Murazzi imbrattandolo di scritte inneggianti al duce e di insulto ai partigiani.
E gli studenti del FUAN oggi non sono diversi. E se proprio loro, fascistoidi del PDL, che sono la causa della nostra miseria, ti vengono a dare un volantino per il diritto allo studio, contro i tagli ai servizi e altre quattro frasette populiste da campagna elettorale, la rabbia e l’indignazione degli studenti è l’unica risposta che si possano aspettare. E se la risposta a questa indignazione sono cariche della polizia e teste rotte, allora vediamo che i fascisti non sono solo quelli che distribuiscono il loro volantino.
Come è mai possibile che questi quattro infami volantinino con la scorta della polizia? E come IL RETTORE ABBIA AUTORIZZATO LE FORZE DELL’ORDINE A “INTERVENIRE” all’interno dell’università? Proprio lui che si finge democratico e sinistroide ha permesso che gli studenti venissero caricati, malmenati ed arrestati nella “sua” università.
L’università deve essere un luogo di formazione e condivisione perchè DOVREBBE darti quel sapere critico e gli strumenti intellettuali per capire che un volantino del FUAN non può che suscitare indignazione e rabbia. Fortunatamente la massiccia presenza di studenti al presidio antifascista di questa mattina a Palazzo Nuovo ci ha dato la prova che gli studenti non accettano all’università la presenza di fascisti e polizia.
Rimane ancora la rabbia e la frustrazione per i due ragazzi fermati, Carlos e Cecilia. Il primo, studente spagnolo, è stato denunciato e rilasciato. Per Cecilia invece è stato convalidato l’arresto.
Esprimiamo tutta la nostra solidarietà agli studenti che hanno manifestato il loro dissenso, a quelli che sono stati picchiati selvaggiamente dalle forze dell’ordine, ma soprattutto a Cecilia che sarà trasferita al carcere delle Vallette per il solo motivo di essere antifascista.
FUORI FASCISTI E POLIZIA DALL’UNIVERSITA’!
L’ANTIFASCISMO NON SI ARRESTA!
CECILIA LIBERA SUBITO!
Comitato Antifascista Torino Sud
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