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Genova, occupata l’Ilva di Cornigliano. Lavoratori in corteo

Pretendono serietà e ribadiscono la volontà che al tavolo convocato il 4 Febbraio il Governo non mandi i soliti tecnici ma che siano presenti i Ministri del lavoro e dello sviluppo economico. Stanchi di una situazione che non trova risposte accettabili ma che come sempre accade rischia di peggiorare col passare del tempo, i lavoratori hanno deciso di farsi sentire anche con l’occupazione dell’impianto.

Che la tensione per l’incertezza nella quale sono condannate le maestranze stia sempre più salendo è un dato non nuovo. Ma le parole del segretario della Fiom di Genova Bruno Manganaro sono chiare: “Vogliamo un incontro con i Ministri e il Governo, non con altri tecnici, rivendichiamo l’applicazione dell’Accordo di Programma del 2005. Ma sappiamo che il Governo non lo vuole rispettare perché c’è la procedura di vendita, il messaggio che manda è che nella procedura di vendita vuole avere le mani libere, non vuole creare nessun vincolo ai privati. Lo sta facendo con noi ma anche a Taranto e Novi Ligure, quindi spero che anche i lavoratori degli altri impianti capiscano che ci stanno prendendo in giro”.

Inutile dire che come al solito i sindacati gialli e parte della politica ligure e nazionale stanno gridando allo scandalo e all’insostenibilità delle iniziative che quest’oggi i lavoratori hanno portato avanti. La compiacenza di questi specialisti degli accordi al ribasso è arci nota, la storia lo insegna. Ma pare che in questo caso i lavoratori non permetteranno che la storia la scrivano sempre i soliti.

Di seguito riportiamo l’intervista realizzata da Radio Onda d’Urto con il segretario Fiom Bruno Manganaro:

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