InfoAut

La lotta per la casa non si arresta!

E se la lotta per la casa non si arresta, sono i militanti ad essere arrestati. Sembrerebbe questa la logica perversa con la quale ieri la magistratura capitolina ha inasprito le misure cautelari per i compagni Paolo e Luca, esponenti rispettivamente dei Blocchi Precari Metropolitani e del Coordinamento Cittadino di lotta per la casa di Roma.

Al termine di una settimana di mobilitazione che ha visto scendere nelle piazze romane – e non soltanto in quelle – migliaia di persone determinate a ribadire il più vivo dissenso verso il “Piano-Casa”, dopo un percorso su scala nazionale di mobilitazione e di lotte intrapreso il 19 ottobre e mai arrestatosi, la risposta delle istituzioni reitera quel carattere intimidatorio col quale la magistratura italiana tenta di soffocare la libertà dei compagni/e e ogni variegata forma di conflitto sociale.

E infatti proprio ieri – giornata in cui un copioso corteo ha sfilato per le strade della capitale sino al Colosseo (sfidando il novello protocollo sulla sicurezza per Roma Capitale, presentato due giorni fa dal ministro dell’Interno Angelino Alfano) – al termine della conferenza stampa indetta dai movimenti per il diritto all’abitare in seguito all’approvazione definitiva alla Camera del “Piano-Casa” (passato con 272 voti favorevoli e 92 contrari), gli agenti della Digos capitolina hanno arrestato Luca e Paolo, colpevoli di lottare insieme a un movimento che, di arrestarsi, non ci pensa lontanamente.

Le motivazione del magistrato inquirente sembrerebbero configurarsi come un monito per chi continua a lottare ed esprime alti livelli conflittuali: le misure cautelari, infatti, sarebbero scattate a causa della recidività che ha contraddistinto il percorso di lotta dei due compagni.

Luca e Paolo infatti, dopo la richiesta di revoca dell’obbligo di firma imposto dopo i fatti del 31 ottobre di via del Tritone, si sono visti notificare in piazza, davanti agli occhi resistenti del movimento romano – anziché nelle loro abitazioni – gli arresti domiciliari, che parrebbero ordinati dalla magistratura in seguito ai fatti del 12 aprile. Ed è proprio questo modus operandi, che ammonisce pubblicamente chi, nonostante i divieti della magistratura, continua a resistere (non a caso poco prima dell’arresto il movimento di lotta per la casa aveva indetto un’assemblea pubblica per oggi), a palesare la natura del tutto intimidatoria di queste misure restrittive, tese a colpire chi si batte nella lotta per quel diritto inalienabile che è la casa.

L’approvazione alla Camera del cosiddetto “Piano-Casa” ha, infatti, tutto il sapore di un attacco ai movimenti per il diritto all’abitare: se decreti fatti ad hoc per inibire le occupazioni e le riappropriazioni non riescono a fermare un movimento di lotta forte e determinato, se un governo risponde all’emergenza abitativa con un decreto (l’articolo 5, fortemente pregno di incostituzionalità) contestatissimo in tutto il territorio nazionale, ecco che, qui come in Val di Susa, arriva la magistratura, che tenta di impedire le lotte territoriali e di movimento accanendosi giuridicamente su alcuni compagni/e.

Il collettivo PrendoCasa di Torino, insieme agli occupanti e agli sfrattati, esprime la più viva solidarietà a Luca e Paolo, ribadendo con forza che quella lotta che abbiamo così a cuore, quella della casa, non si fermerà nédopo questi arresti né in seguito all’approvazione di questo decreto che salvaguardia solamente gli interessi dei palazzinari, della banche e del potere costituito.

Luca e Paolo liberi, liberi subito!

 

PrendoCasa-Torino

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Bisognidi redazioneTag correlati:

arresti romamovimento per la casapiano casaprendocasatorino

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Quando il popolo si organizza, il sistema vacilla

L’ultimo periodo di lotte ha mostrato che il potere trema solo quando il popolo smette di obbedire.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

E’ ancora il momento di bloccare tutto!

Il 28 novembre sarà sciopero generale, coordiniamoci in tutte le città, in tutte le provincie, in tutti i paesi per bloccare ancora una volta in maniera effettiva tutto il territorio nazionale.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Torino: Askatasuna ‘bene comune’, iniziati i lavori di riqualificazione

Entra nel vivo la trasformazione dello storico centro sociale Askatasuna di corso Regina Margherita 47 a Torino, occupato 29 anni fa e da allora perennemente sotto minaccia di sgombero, in bene comune.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

“Una legge di bilancio di matrice classista” quella del governo Meloni. L’analisi del Professor Alessandro Volpi

Si accende il dibattito rispetto alla iniqua manovra del governo, in particolare su fisco e pensioni.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

“Piano Casa”: il governo Meloni di fronte alla crisi abitativa strutturale

In questi giorni il governo Meloni sta discutendo del “Piano Casa”. Creazione dell’Autorità per l’Esecuzione degli Sfratti, abbreviate le procedure e le tempistiche: tutto sembra aggravare una situazione di crisi abitativa già critica.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Milano: svendita di San Siro e Olimpiadi Invernali, tegole giudiziarie sulla città “appaltata” ai grandi eventi

La gip di Milano Patrizia Nobile ha sollevato davanti alla Consulta la questione di “legittimità costituzionale” del decreto del Governo Meloni del 2024.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Asl di Torino: un sistema di favori al servizio della politica?

L’Italia è un paese anziano e in calo demografico ma gli investimenti nel comparto sanitario e socio-assistenziale sono sempre meno.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Diritto all’abitare: presentato il DL Sfratti. Unione Inquilini: “Ennesimo attacco ai diritti di chi vive in precarietà abitativa”

La maggioranza accelera sul “Piano Casa” della premier Meloni, che in realtà è un piano…sfratti.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Free Party: a tre anni dall’entrata in vigore del decreto anti-rave migliaia di giovani occupano a Campogalliano (Mo)

Violente cariche e lacrimogeni contro le persone presenti al Witchtek. Ci sono feriti e fermati.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Da Mompantero a Susa, vent’anni dopo: la fiaccolata del movimento No Tav illumina ancora la valle

Vent’anni dopo la battaglia del Seghino, la Valsusa torna a camminare insieme, fiaccola alla mano, per ribadire che la lotta non è mai finita.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Torino: riflessioni attorno “all’assalto squadrista alla sede della Stampa” e alla libertà di informazione

Il centro sociale Askatasuna di Torino è tornato al centro del dibattito politico nazionale dopo l’azione alla redazione de La Stampa del 28 novembre durante la manifestazione nel giorno dello sciopero generale

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Appello di docenti, ricercatori e ricercatrici universitarie per la liberazione di Mohamed Shahin

Riportiamo l’appello di docenti, ricercatori e ricercatrici per la liberazione di Mohamed Shahin, per firmare a questo link.

Immagine di copertina per il post
Formazione

Mobilitazione studentesca in decine di città contro il riarmo per scuola e formazione

Contro l’escalation bellica, per la Palestina e non solo, ieri, venerdì, è stato sciopero studentesco in decine di città italiane

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Tubercolosi al Neruda: no alle speculazioni sulla malattia

Riprendiamo il comunicato del Comitato per il diritto alla tutela della salute e alle cure del Piemonte sulla vicenda che vede coinvolto lo Spazio Popolare Neruda.

Immagine di copertina per il post
Formazione

Occupazioni a Torino: cronaca di un mese senza precedenti.

Una cronaca dalle occupazioni e autogestioni delle scuole torinesi del mese di ottobre.