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LOGISTICA: CARICHE, LACRIMOGENI E TANTA RESISTENZA OPERAIA FUORI DALLA FEDEX-TNT DI PIACENZA

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Tensione, cariche, lacrimogeni e tanta resistenza operaia stanotte, tra martedì 1 e mercoledì 2 febbraio, fuori dal magazzino FedExTnt di Piacenza.

Dalla tarda serata gli operai hanno iniziato a presidiare i cancelli della multinazionale Usa contro l’annunciata volontà di eliminare 650 lavoratori. nell’ambito di un più generale piano di tagli del personale che a livello europeo, ha annunciato la stessa multinazionale del settore logistico, prevede il taglio di 6.300 posti di lavoro.

Per questo da tempo è in corso una mobilitazione, guidata dal Si Cobas, fuori gli stabilimenti FedeEx-Tnt. A Piacenza però, poco prima delle ore 23 la polizia ha caricato, facendo largo uso di lacrimogeni.

“Diversi operai – spiegano i Si Cobas Piacenza in un comunicato stampa – hanno riportato ematomi evidenti al cranio e tagli dovuti al meccanismo esplodente dei lacrimogeni. Numerose anche le ustioni”.

Il presidio non ha comunque mollato ed è tornato, fino a notte, con l’arrivo di  altri operai e solidali dalle realtà più vicine, a bloccare nuovamente FedEx-Tnt di Piacenza e impedendo l’uscita della quarantina di camion previsti.

Dal presidio fuori FedeEx-Tnt la voce di un compagno Si Cobas da Piacenza

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Da Radio Onda d’Urto

Di seguito il comunicato stampa del SI COBAS:

Nella notte fra lunedi e martedi violento pestaggio dei lavoratori FedEx-TNT da parte dei reparti celere.

Gli operai presidiavano pacificamente i cancelli della multinazionale statunitense per protestare contro l’annunciata volontà di eliminare 650 lavoratori.

Per la città di Piacenza, già duramente colpita dalla recessione dovuta al Covid-19, un colpo non sostenibille.

Sebbene gli oltre 300 operai presenti fossero del tutto pacifici, intorno alle 22:30 la polizia ha attaccato il presidio con lancio di lacrimogeni CS (vietati dalle convenzioni internazionali) e con violente cariche dei lavoratori rimasti storditi a terra.

Diversi operai hanno riportato ematomi evidenti al cranio e tagli dovuti al meccanismo esplodente dei lacrimogeni. Numerose anche le ustioni, di cui purtroppo molte ai volti.

Questa logica di gestione delle emergenze sociali quali problemi di ordine pubblico è del tutto inaccettabile per un paese civile.

Prefettura e questura dovrebbero preoccuparsi di non permettere alle multinazionali americane di umiliare e sbattere in mezzo alla strada i cittadini della loro città, piuttosto che di operare come loro guardie private.

Gli operai somo tornati davanti ai cancelli senza paura, e continueranno la loro lotta sino ad ottenere le opportune garanzie.

COORDINAMENTO PROVINCIALE SI COBAS PIACENZA

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