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Napoli: 10 arresti e 15 obblighi di dimora per i Precari Bros

Più nello specifico si contestano mezzi estorsivi per ottenere trattamenti privilegiati nell’assegnazione e uso, talvolta clientelare, di risorse pubbliche per l’erogazione di contributi, la concessione di sussidi e l’avvio al lavoro. Come sempre la  Magistratura e la stampa borghese individuano nel legittimo esercizio sociale del contropotere sui bisogni quotidiani (avere un tetto sopra la testa e ottenere un reddito per arrivare a fine mese) l’imposizione di una “violenza”, che diventa tanto più insopportabile (per lor signori) quando si esercita contro figure istituzionali dotate di potere e arbitrarietà nell’elargire posti casa, sussidi e altre concessioni.

Se infatti vengono contestati l'”incendio di cassonetti di rifiuti, danneggiamento e incendio di autobus, autovetture private ed arredi pubblici” – il linguaggio con cui il potere interpreta la pratica dei blocchi stradali – quel che più spaventa sono le  “violenze in danno di pubblici ufficiali e sofisticate campagne intimidatorie in danno di personalità politiche politiche ritenute ostili”… ma poiché a poche persone oggi può fregargliene qualcosa di una supposta violenza agita contro pubblici ufficiali, giudici e media tengono a precisare che gli atti criminosi provocano anche “grave danno per l’ordine pubblico nonchè per la tranquillità dei cittadini e l’ordinato svolgersi della vita economica e sociale della città di Napoli, sovente financo costretta alla paralisi”.

Non saranno certo queste misure a frenare le mobilitazioni dei precari di ogni latitudine per riprendersi ciò che spetta loro. Non a caso molt* compagn* dei colpiti dalle misure cautelari  questa tamattina erano già in piazza del Gesù, nel centro di Napoli, per un altro appuntamento di lotta di identico contenuto. Il corteo ha quindi di muoversi in direzione della Questura…

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