InfoAut
Immagine di copertina per il post

A 17 anni rifiuto l’arruolamento nell’IDF

Con l’avvicinarsi del mio compleanno, divento sempre più ansioso perché un’organizzazione di terroristi professionisti addestrati che si definisce un esercito vuole che io sia uno di loro. E se dico di no, il risultato sarà una pena detentiva.

Fonte: English version
Di Fred Hidvegi – 27 aprile 2023

Essendo uno studente di scuola superiore israeliano prossimo ai 18 anni, l’arruolamento è l’unica cosa che mi aspetta dopo che avrò finito i miei studi tra sei mesi. Organizzano seminari a settimane alterne, che ci dicono quanto sia importante servire e completare un “servizio significativo” per il Paese. Naturalmente, un servizio significativo significa servire in ruoli di combattimento, ruoli che includono la violenza.

Recentemente ho ricevuto una convocazione dall’IDF per partecipare ad una selezione destinato ai futuri paracadutisti. Io, ovviamente, non voglio essere un paracadutista. Non voglio avere niente a che fare con l’IDF, per ovvie ragioni.

Non voglio prendere parte all’applicazione dell’Apartheid, del colonialismo e dell’oppressione violenta. Per l’IDF, però, questo non è sufficiente. Come ho appreso di recente, l’esercito non esenta nessuno solo per motivi ideologici. In altre parole, posso odiare l’esercito, posso odiare il Paese, il suo governo e le cose che rappresenta, ma non posso rifiutarmi di diventare un soldato.

Perché la punizione per questo è una pena detentiva.

Divento sempre più ansioso di giorno in giorno perché un’organizzazione di terroristi professionisti addestrati che si definisce un esercito vuole che io sia uno di loro. E non posso dire di no.

Ma, agli occhi del governo, specialmente quello puramente fascista che abbiamo adesso, dovrei essere orgoglioso di servire. Dovrei essere onorato di poter contribuire “alla sicurezza del nostro Stato”.

E come persona idonea a ricoprire un ruolo di combattente, dovrei essere fiero di sacrificare la mia vita e quella degli altri per il Paese.

Dovrei essere pronto a uccidere. I combattenti dell’esercito hanno letteralmente la licenza di uccidere. E come se non bastasse, la propaganda a cui siamo sottoposti a scuola è esasperante. La maggior parte delle persone conosce il mito dei soldati israeliani che fanno parte dell’esercito più morale del mondo. Ma qui, sono circondato da compagni di classe di 17 e 18 anni che credono e difendono l’idea che l’IDF sia in qualche modo anche vicina all’essere “morale”. Chiunque creda che i palestinesi meritino l’autodeterminazione e il loro diritto di nascita a vivere liberamente viene etichettato come uno “sporco comunista” o come nazista.

Tutti gli israeliani di 18 anni devono espletare il servizio di leva, ma quelli che comprendono la gravità delle azioni dell’esercito, quelli che si oppongono più fermamente ad esso, devono mettere da parte i loro sentimenti e sopportare di essere un oppressore per milioni di palestinesi che vivono una vita pacifica.

Distruggere e prendere vite è la missione principale di un soldato dell’IDF. Tutto il resto è secondario.

Ecco perché ci viene detto di servire, svolgere un servizio significativo ed essere pronti a uccidere.

Ecco perché sarò un paracadutista se non resisto. Se non li sfido. Se non li sfidiamo tutti.

Perché se nessuno osa opporsi a Israele, continueranno a fare ciò che gli riesce meglio.

E questo non è essere l’esercito più morale del mondo.

Ecco perché sto dicendo loro di no.

Ecco perché sto rischiando di andare in prigione.

Sto dicendo di no all’IDF, in modo che capiscano come ci si sente quando qualcuno cerca di forzare le tue convinzioni, proprio come hanno fatto loro con gli altri per tutto questo tempo.

Fred Hidvegi è un liceale israeliano di 17 anni che rifiuta il servizio di leva nell’IDF.

Traduzione: Beniamino Rocchetto – Invictapalestina.org

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Conflitti Globalidi redazioneTag correlati:

DISERZIONEesercito israelianopalestina

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Vittoria dei portuali di Marsiglia e Genova. Rimaste a terra le mitragliatrici, la nave cargo diretta ad Haifa viaggia vuota

La nave è dovuta ripartire vuota di armamenti israeliani, e vuota farà tappa sabato a Genova soltanto per un “rifornimento tecnico”.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Genova: i portuali pronti a rifiutare di caricare il cargo di armi per Israele

I portuali in Francia si rifiutano di caricare il cargo di armi per Israele: pronti al blocco anche a Genova.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Militari israeliani in “libera uscita” in Italia

Stress da genocidio? Se vuoi rilassarti vieni nel Bel Paese! Non è uno slogan pubblicitario di un mondo distopico, ma potremmo rappresentarcela così l’offerta, comprensiva di relax,  tour turistici alle bellezze naturalistiche e culturali delle Marche, di cui ha usufruito a fine 2024 un gruppo di giovani militari israeliani in “libera uscita”, ma pur sempre scortati e protetti dalla DIGOS per garantirne la massima riservatezza.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

El Salvador: Sei anni di Bukele con poteri ampliati, stato d’emergenza e detenzione degli oppositori

La deriva autoritaria del presidente di El Salvador.

Bukele celebra il suo sesto anno di mandato e il primo dalla sua controversa rielezione, sostenendosi su un regime d’emergenza che accumula denunce per violazioni dei diritti umani e la persecuzione delle voci critiche.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Catania: salpata la nave umanitaria della Freedom Flotilla “per rompere l’assedio di Gaza”

In circa una settimana di navigazione, l’imbarcazione umanitaria Madleen della Freedom Flotilla dovrebbe raggiungere le acque basse della Striscia di Gaza.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

“Non lasceremo loro nulla”. La distruzione del settore agricolo e dei sistemi alimentari di Gaza /2

Questo rapporto “Non lasceremo loro nulla” (*) affronta la distruzione del settore agricolo e delle strutture legate alla produzione alimentare durante l’assalto militare israeliano in corso sulla Striscia di Gaza dal 7 ottobre 2023. di Palestinian Centre for Human Rights, da ECOR Network Qui la prima parte. II. La distruzione israeliana del settore agricolo e dei sistemi […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Brescia: contestato il Ministro Tajani “Contro il genocidio in Palestina e le complicità anche italiane. Palestina Libera!”

A Brescia forte contestazione di almeno 150 tra studenti e attivisti contro la presenza alla facoltà di Giurisprudenza del ministro degli esteri e vicepremier Tajani, invitato dall’Ateneo per inaugurare un corso di laurea.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

“Indignazione per le dichiarazioni di Netanyahu: ‘Nessuna carestia a Gaza, i palestinesi sono sovrappeso’”

Il primo ministro sostiene che le immagini di migliaia di prigionieri palestinesi seminudi dimostrerebbero che hanno cibo a sufficienza, mentre esperti internazionali lanciano l’allarme su una carestia imminente.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Palestina: militarizzazione degli aiuti e silenzio internazionale. Il punto della situazione con Eliana Riva

Ogni giorno porta nuove atrocità in Palestina: oggi, almeno 17 persone sono state uccise dall’esercito israeliano in tutta Gaza, tra cui otto vittime durante un raid contro la casa del giornalista Osama al-Arbid, nel nord della Striscia. Il giornalista sarebbe sopravvissuto, ma molti dei suoi familiari sono stati uccisi.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Manifestazione nazionale contro il riarmo, la guerra e il genocidio in Palestina: 21 giugno a Roma

La data per la manifestazione nazionale a Roma contro il riarmo e la guerra è stata individuata nel 21 giugno, poco prima che si tenga il summit NATO all’Aja dal 25 al 25 giugno sulla Difesa e la spesa militare.

Immagine di copertina per il post
Confluenza

Gli aceri di corso Belgio a Torino incontrano un gelso di Gerusalemme: la Storia e le storie narrate dagli alberi

Il Comitato Salviamo gli Alberi di corso Belgio ha organizzato domenica 18 maggio un incontro pubblico con Paola Caridi, autrice del saggio Il gelso di Gerusalemme – L’altra storia raccontata dagli alberi, pubblicato l’anno scorso da Feltrinelli. Si è scelta questa data anche per commemorare  la Nakba, la “catastrofe”, l’espulsione di 700.000 palestinesi dalle loro terre operata dagli Israeliani nel 1948. 

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Disarmiamoli: verso il 21 giugno a Roma

Ripubblichiamo il comunicato uscito dall’assemblea nazionale chiamata dalla Rete dei Comunisti, da Potere al Popolo e USB a Roma che guarda alla data di manifestazione nazionale del 21 giugno. In questa fase ogni mobilitazione nella prospettiva di attivarsi contro il riarmo generale, contro la militarizzazione della società e a sostegno della resistenza palestinese è da sostenere e attraversare.

Immagine di copertina per il post
Formazione

Breaking the Wall Conference for Palestine – Convegno per la Palestina

Giovedì 29/05 – Venerdì 30/05, Polo Carmignani, Università di Pisa

In una fase storica di mobilitazione bellica globale, di intensificazione del genocidio in Palestina, di sollevazione di milioni di persone in solidarietà con il popolo palestinese, le università e la produzione della conoscenza sono diventati un terreno di scontro e di cambiamento.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Il posto di Hamas (e di chi chi seguirà o precede) in Palestina

Qualche precisazione sul ruolo del movimento, all’interno di una più ampia cornice di lotta anticoloniale di Lorenzo Forlani, da lorenzoforlani.substack.com Mi sembra sia arrivato il momento, o forse non ha mai smesso di esserlo. Vogliamo parlare di Hamas? E parliamo di Hamas, una volta per tutte, tentando di scrollarci di dosso paranoie, tensioni mai sopite, […]