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Aggiornamenti sulle condizioni di Muhammed Al-Qiq

Al-Qiq continua il suo sciopero senza nessun compromesso: inizialmente ha rifiutato di ricevere cure in cambio della sospensione della detenzione amministrativa iniziata a novembre, ora il governo Israeliano ha proposto al giornalista di liberarlo a marzo in cambio della fine di questo sciopero e Al-Qiq ha rifiutato continuando a non mangiare malgrado le sue pessime condizioni fisiche chiedendo la liberazione immediata. Ci spiega Sumoud- segreteria dell’organizzazione Adameer e amica di Al-Qiq- che la detenzione amministrativa è una forma di reclusione applicata a persone che fanno attivismo politico, che può durare anche per dieci anni ad intervalli di tempo in cui l’attivisra entra ed esce dalla prigione senza che sia formulata nessuna accusa e senza che sia celebrato alcun processo. Questo ovviamente con la chiara intenzione da parte delle forze dell’ordine di sfinire l’attivista sottoposto a tali misure.

La cosa che rende il caso di Mohammed un caso eccezionale è proprio che il giornalista ha iniziato lo sciopero della fame al quarto giorno di interrogatorio quando le forze dell’ordine israeliane hanno iniziato a compiere violenze, fisiche e mentali contro di lui ed è la prima volta che succede una cosa del genere.

In solidarietà a Muhammed in tutte le città gli attivisti hanno manifestato sia ieri mattina, compresi i palestinesi dentro Israele (mentre a Ramallah è stata occupata la sede delle nazioni unite) sia in serata a Gaza, davanti all’ospedale dov’è ricoverato il giornalista a A-fallad, a Hebron e a Jenin mostrando il totale sostegno di chi è fuori e chiede insieme a Muhammed la liberazione immediata.

Dai corrispondenti di Infoaut e Radio Onda d’Urto – Palestina 11 Febbraio 2016

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