Attentato suicida a Istanbul. La polizia uccide il quattordicenne kurdo Ümit a Sirnak
L’attentato è stato rivendicato poche ore dopo dal Partito/Fronte Popolare di Liberazione (Dnkp/C), un’organizzazione marxista-leninista turca.
Nella serata di ieri, nel Kurdistan turco, e per la precisione nella provincia di Sirnak, distretto di Cizre, durante una manifestazione di un’organizzazione giovanile legata al Pkk (Partito dei Lavoratori del Kurdistan), la polizia ha ucciso a colpi d’arma da fuoco un ragazzo di 14 anni, Ümit Kurt. Secondo testimoni, diversi mezzi blindati della polizia sono entrati nel quartiere di Cuda e hanno attaccato la manifestazione facendo fuoco sulla folla. Oltre a Ümit che ha perso la vita, sono state ferite diverse persone.
Nella giornata di oggi migliaia di persone hanno condotto in città il feretro del piccolo Ümit in corteo, brandendo bandiere del Pkk, foto di Ümit e di Abdullah Ocalan.
Tre sono stati i morti, nella sola provincia di Sirnak, nel mese di dicembre per gli scontri tra kurdi e movimenti islamisti. Il Kurdistan turco, che lotta per la propria liberazione da decenni, è attraversato da gravi tensioni da quando, negli ultimi mesi, il governo turco ha mantenuto un atteggiamento a dir poco ambiguo nei confronti dell’Isis (Stati Islamico) che tenta di occupare la provincia kurda liberata del Rojava in territorio siriano. Nonostante la Turchia abbia in vari modi ostacolato il passaggio della frontiera verso la Siria, favorendo di fatto gli islamisti, l’organizzazione armata YPG sta prevalendo in queste settimane sull’Isis.
Soltanto in ottobre, quando queste contraddizioni sono esplose, sono stati uccisi dalla polizia e dall’esercito turco decine di kurdi in diverse città.
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