InfoAut
Immagine di copertina per il post

Da Tel Aviv a Toronto, Los Angeles a Londra, Chicago a San Francisco, Gli Ebrei Dicono No al Genocidio Israeliano

Vi preghiamo di unirvi a noi – organizzate picchetti, proteste, azioni creative, sit-in, manifestazioni ed azioni dirette di protesta – gridando il più forte possibile – contro il brutale massacro e la pulizia etnica del popolo palestinese.


Aggiungete il vostro nome agli oltre 2.000 firmatari della 
seguente dichiarazione degli Ebrei per il Diritto Palestinese al Ritorno.

Inviate i report delle vostre azioni ad ijan@ijsn.netjewsagainstgenocide1948@gmail.com in modo che possiamo far sapere al mondo come molti di noi entrino in azione per fermare i crimini di Israele.

 

LONDRA

IJAN ha fatto parte di un “blocco ebraico progressista” oganizzato dalla Young Jewish Left (Giovane Sinistra Ebraica)(vedi foto a sinistra) per la manifestazione di sabato 19 luglio in cui 100.000 persone sono scese in strada.La rivista on-line, Vice ha scritto: “Sia per gli Ebrei che per i non Ebrei l’idea di un Ebreo antisionista può sembrare una contraddizione in termini – un abuso del più famoso aforisma etico di Rabbi Hillel, “Se io non sono per me stesso, chi sarà per me.” Ma per Sam Weinstein, e per circa 30 altri membri, compreso me, stretti in un piccolo blocco ebraico nella manifestazione per Gaza a Londra, marciare contro Israele è esattamente quello che ci richiede il nostro passato. “Vengo da una tradizione ebraica che si è sempre battuta per gli oppressi,” mi ha detto Sam mentre dispiegava uno striscione della Rete Internazionale Ebraica Antisionista (IJAN)nel caldo soffocante. “Una tradizione che si batte per la giustizia sociale perché storicamente noi siamo stati quelli a essere ammazzati dallo stato”.

 

TORONTO

A Toronto ed Hamilton, Canada, membri di IJAN aiutano a organizzare e partecipano a manifestazioni contro l’attacco militare di Israele a Gaza e il popolo palestinese, e in risposta all’appello della società civile palestinese. Le rivendicazioni comprendono la fine dell’appoggio incondizionato del Canada ad Israele “giusto o sbagliato” e il riconoscimento del collegamento tra le politiche israeliane verso i Palestinesi e il genocidio del Canada contro i popoli indigeni qui a Turtle Island.

Venerdì 11 luglio a Toronto, oltre 3.000 persone hanno protestato e marciato dal consolato israeliano al grande incrocio di Younge e Bloor Street. La settimana dopo, si sono tenuti presidi ogni mezzogiorno davanti al consolato israeliano a Toronto da parte di membri di Independent Jewish Voices (IJV), IJAN Candada, Pax Christi e altri, e il culmine è stata un’altra manifestazione sabato 19 luglio. Inoltre il 19 luglio membri di IJAN hanno preso parte a una manifestazione ad Hamilton, dove oltre 1,000 persone hanno protestato contro i crimini israeliani. Altre azioni sono in programma, compresa una dichiarazione congiunta con IJV contro recenti attacchi contro dei Mussulmani e un centro della comunità mussulmana.

 

CHICAGO

Martedì 22 luglio 2014, Stand With Us, un gruppo di destra USA pro-Israele, ha organizzato una protesta Stand with Israel (Appoggiamo Israele) fuori del consolato israeliano nel centro di Chicago. La Coalition for Justice in Palestine, una coalizione di organizzazioni delle comunità plestinesi, mussulmane ed arabe, di religiosi e studenti di Chicago, ha riunito una contro-protesta Stand with Gaza (Appoggiamo Gaza). In un movimentato martedì pomeriggio nel cuore di Chicago, le due manifestazioni si sono fronteggiate, con la manifestazione pro-Palestinesi in numero chiaramente maggiore e con l’appoggio di pedoni e automobilisti dalle strade affollate.

Durante la manifestazione, Jews for Justice for Palestine (JJP), un collettivo di Ebrei di Chicago in solidarietà con i Pelestinesi nella loro lotta contro l’occupazione israeliana, ha scaricato una pila di bamboline insanguinate pienamente visibili dalla manifestazione pro-Israele e dal consolato. Le bambole sono il simbolo dei bambini innocenti che muoiono a causa del terribile bombardamento e dell’invasione di Gaza da parte di Israele nelle ultime settimane.

JJP appoggia il popolo palestinese in lutto per i 550 [ora più di mille. N.d.R] Palestinesi a Gaza che sono stati uccisi, per gli oltre 3.000 feriti e gli oltre 80.000 che sono fuggiti dalle loro case da quando è incominciato l’attacco israeliano. JJP sostiene anche la comunità palestinese in tutto il mondo mentre scende in strada e resiste all’occupazione. Da Ebrei, siamo determinati che questo bagno di sangue non possa continuare a nome nostro, e ci appelliamo agli Ebrei in tutto il mondo a continuare ad appoggiare il popolo palestinese, a protestare alle ambasciate e ai consolati israeliani e ad ampliare il movimento per BDS per porre fine all’occupazione e vincere la giustizia per la Palestina.

Occupazione ed Apartheid Non Sono Valori Ebraici!

Solidarietà e Liberazione Sì!


SAN FRANCISCO

Nessuna Copertura per la Brutalità Israeliana: Ebrei di Coscienza Inceppano il Consolato Generale Israeliano di San Francisco.

Mentre le bombe piovono su Gaza e Israele intensifica i suoi più recenti attacchi genocidi con una grande invasione, il Jewish Community Relations Council, la Jewish Community Federation and Endowment Fund, e il Board of Rabbis of Northern California hanno ospitato “Basta Sirene in Israele: Una Riunione di Solidarietà in Emergenza” al Tempio Emanu-E1. “Basta Sirene” è un tentativo nazionale sostenuto dal Reform Movemenent e guidato dalla Jewish Federations of North America. A San Francisco il Console Generale israeliano ha parlato, o tentato di parlare.

2014-07-21-09.39.14-224x300Membri della Rete Internazionale Ebraica Anti-sionista e altri Ebrei di coscienza hanno inscenato sette interruzioni all’interno dell’evento, mentre membri di Queers Undermining Israeli Terror, Jewish Voice for Peace ed IJAN manifestavano fuori. Il nostro messaggio è stato chiaro: qualsiasi istituzione che cerca di offrire una copertura politica per la brutalità di Israele affronterà opposizione e isolamento.

“C’erano tra noi figli e nipoti di sopravvissuti al genocidio nazista, e abbiamo interrotto la cerimonia gridando “Basta al genocidio israeliano dei Palestinesi” e “Mai più per nessuno.”

La nostra azione è stata inscenata assieme a una marcia funebre organizzata dall’Arab Resource and Organizing Center – nel centro di San Francisco vi hanno assistito a migliaia. L’azione ebraica ha scoraggiato i dimostranti reazionari sionisti e ha gettato lo scompiglio nella cornice dei media di “Ebrei contro Arabi” facendo valere una voce ebraica in forte opposizione contro gli attacchi e l’assedio di Gaza e l’occupazione della Palestina. L’azione è stata riportata dalle fonti dei media televisivi popolari come KTVU e CBS.

Com’era prevedibile, dei membri del pubblico sionista e dei contro-dimostranti hanno reagito con violenza – con spinte, pugni e attacchi verbali agli attivisti.

Dei critici ci hanno accusato di profanare un luogo sacro. Ma è vero il contrario: invitando un difensore dei crimini di guerra israeliani, e offrendo preghiere per l’Israeli Defence Force, sono stati gli ospitanti sionisti a profanare il luogo sacro. Respingiamo la fusione tra Sionismo e Giudaismo che si fa gioco dei valori ebraici, e manipola e abusa le storie delle persecuzioni contro gli Ebrei pretendendo che Israele agisca per proteggere gli Ebrei. Ci appelliamo agli Ebrei dappertutto perché stiano solidi, perché agiscano per esigere la fine dei bombardamenti, dell’assedio, dell’occupazione e della colonizzazione israeliana.

Opponiamoci al massacro di Israele a Gaza, sosteniamo l’auto-determinazione e la resistenza palestinese, stiamo dalla parte della vita.

Un breve video della protesta e delle nostre interruzioni:

 

LOS ANGELES

 MANIFESTAZIONE PER LA FINE DELLA GUERRA DI GAZA

Venerdì 25 luglio, h 11:30-14

Consolato Israeliano

11766 Wilshire (tra Bundy e Barrington)

Ebrei per la Pace di Los Angeles vi invitano a unirvi a noi nella MANIFESTAZIONE PER LA PACE di fronte al Consolato Israeliano

email: info@LAJewsforPeace.org

web: http://lajewsforpeace.org/

Facebook: https://www.facebook.com/groups/LAJews4Peace/

 

SEATTLE

Brigata Rumorosa Anti-Genocidio invito alla partecipazione da Ebrei di Coscienza.

Venerdì 25 luglio, h 19

Seattle Central College

1701 Broadway, Seattle, Washington 98122

Uniamoci ad altri che rifiutano di permettere che le atrocità contro i popoli palestinesi continuino senza una FRAGOROSA PROTESTA. Portiamo pentole e padelle, strumenti musicali, e noi stessi! ogni settimana. Marceremo il solidarietà con i popoli palestinesi che resistono all’occupazione dei colonizzatori israeliani.

 

#freegaza      #freepalestine

 

Se fate un’azione, mandateci un report a ijan@ijsn.net e jewsagainstgenocide1948@gmail.com

 

Per maggiori info sulle attività visitare il sito dell’International Jewish Anti-Zionist Network: http://ijsn.net

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Conflitti Globalidi redazioneTag correlati:

antisionismopalestina

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

“Un milione di corpi in movimento, di bandiere, striscioni, messaggi a pennarello su pezzi di cartone”

Pubblichiamo di seguito il contributo di Nicoletta Dosio in merito al corteo nazionale per la Palestina dello scorso sabato a Roma. Buona lettura!

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Bambini con armi anticarro: orrore a Palermo al villaggio dell’Esercito

Bambini con armi in mano più grandi di loro, giri sui carri armati, mentre nel maxischermo vengono proiettate immagini di soldati in azione.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Aggiornamento Adalah riguardo ai membri della Flottiglia detenuti illegalmente da Israele

Numerosi partecipanti della flottiglia hanno denunciato maltrattamenti fisici, umiliazioni e trattamenti disumani durante e dopo l’intercettazione

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Comunicato stampa del Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina sul cessate il fuoco

Il raggiungimento dell’accordo di cessate il fuoco e avviarne la prima fase è un risultato significativo e il primo passo di un lungo cammino verso la fine delle sofferenze del nostro popolo.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Continuano le piazze per la Palestina e nella notte nuovo abbordaggio della Flottilla

Ieri, 7 ottobre, in particolare in due città italiane, Torino e Bologna, si sono tenuti appuntamenti per continuare la mobilitazione in solidarietà alla Palestina. Entrambe le piazze sono state vietate dalle rispettive questure in quanto considerate “inopportune”.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Salvini contestato a Livorno per il suo sostegno allo stato sionista

Dopo due settimane di mobilitazioni, in una data simbolica come quella del 7 ottobre, Salvini è arrivato a Livorno.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Aria frizzante. Un punto di vista dalla provincia sulla marea del «Blocchiamo tutto»

Riprendiamo questo ricco contributo di Kamo Modena, in attesa dell’incontro di questo weekend a partire dalla presentazione del documento «La lunga frattura»

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

La voce di Jose Nivoi, di ritorno da Gaza

Imbarcato sulla Global Sumud Flotilla per il CALP e l’USB, José Nivoi è rientrato in Italia dopo essere stato sequestrato e incarcerato dalle forze d’occupazione israeliane.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Réflexions à chaud sur le mouvement « Bloquons tout »

Traduzione in francese dell’editoriale “Riflessioni a caldo sul movimento Blocchiamo tutto”. Il est presque impossible de dresser un bilan organique de ces journées incroyables. Le mouvement « Bloquons tout » a représenté une véritable rupture politique et sociale dans l’histoire italienne.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

11 nuove barche della Freedom Flotilla cariche di medicine stanno navigando nel Mediterraneo, ormai prossime alle coste di Gaza, decise a rompere l’assedio israeliano.

Novanta medici,infermieri, operatori sanitari, tra cui sei italiani, sono a bordo di quello che loro stessi hanno definito “un ospedale galleggiante pieno di farmaci”.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

DDL Gasparri, per imbavagliare la solidarietà alla Palestina

Il Decreto prevede pesanti ricadute su scuola e università.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Anan Yaeesh in sciopero della fame

Riprendiamo il comunicato pubblicato dalla campagna Free Anan e ci uniamo alla solidarietà ad Anan Yaeesh.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Leonardo ammette l’export di armi in Israele e fa cadere la maschera del governo

Riprendiamo questo articolo di Duccio Facchini, direttore di Altraeconomia apparso originariamente sulla rivista medesima e poi ripreso da osservatoriorepressione.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Comunicato di solidarietà all3 compagn3 fermate il 22 settembre a Milano: Ettore e Mina liber3 subito!

Ripubblichiamo il comunicato di solidarietà nei confronti di Ettore e Mina, ora agli arresti domiciliari a Milano scritto e pubblicato dal coordinamento cittadino Torino per Gaza

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Bloccata la Global Sumud Flottila: aggiornamenti dalle piazze di tutta Italia

Dalle 20.30 di ieri sera circa è iniziato l’abbordaggio da parte delle navi militari dell’IDF nei confronti delle imbarcazioni della Global Sumud Flottilla.

Immagine di copertina per il post
Antifascismo & Nuove Destre

Appunti di lotta da Milano

Riflessioni di fine estate. Ci sembra necessario un momento analitico per riuscire a navigare le correnti agitate che stanno attraversando il paese e in particolare la nostra città, dalla fine di agosto a questa parte. Oggi più che mai occorre opporsi alla generale intimidazione preventiva delle lotte che tenta di far cadere i gruppi autorganizzati […]