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Erdogan consegna 6 feriti curdi delle YPG ai qaedisti di Nusra. Chi è il terrorista?

Un rappresentante dell’HDP, partito della sinistra filo-curda e progressista turca, svela la sorte di sei combattenti delle YPG, legalmente entrati nel paese per curare le ferite riportate in combattimento contro l’ISIS. Mentre l’intera popolazione del Rojava è mobilitata in una lotta che – nonostante l’isolamento e la scarsità di mezzi – sta dissanguando le fila dei boia del sedicente califfato, l’assordante silenzio occidentale sulla pericolosa escalation erdoganiana continua.

Qui le dichiarazioni riportate dall’agenzia Firat News (ANF):

E’ stato rivelato come la Turchia abbia consegnato sei combattenti curdi feriti delle YPG in cura sul suo territorio alle bande jihadiste di Jabhat Al-Nusra.

Nei giorni precedenti, i combattenti delle YPG Ahmed Şêrko, Omer Qadir, Rêber Seyho, Ehmed Helûm, Cemal Ehmed e Beşîr Mihemed sono stati messi in detenzione a seguito di un raid in una pensione nella capitale turca Ankara.

I sei combattenti delle YPG, che sono stati detenuti prima del completamento delle cure, erano stati condotti al Dipartimento Immigrazione della polizia per essere deportati.

Tuttavia, i sei combattenti feriti non sono stati deportati attraverso il valico di Mürşitpınar, controllato dalle YPG/YPJ che porta a Kobanê, ma attraverso quello di Cilvegözü (Bab El Hewa) controllato da Al-Nusra nel distretto di Reyhanlı ad Hatay.

Quindi lo stato turco ha consegnato sei combattenti delle YPG, feriti difendendo la loro terra dalle bande jihadiste, a Jabhat Al-Nusra – un’altra organizzazione di jihadisti fascisti sul territorio siriano.

Con una dichiarazione ad ANF a riguardo İbrahim Ayhan, rappresentante dell’HDP di Urfa ha riferito che dopo tutti gli insuccessi dei propri tentativi di scoprire la sorte dei combattenti YPG feriti, di avere finalmente appreso dal Dipartimento Immigrazione della polizia che tutti e sei erano stati deportati dal valico di Cilvegözü.

“I combattenti feriti del Rojava dovevano entrare nel Cantone di Efrîn, ma non lo hanno fatto, come abbiamo appreso dagli ufficiali di li con cui abbiamo parlato. Lo stato turco ha mandato apertamente a morte queste sei persone. Questo non è solo un atto che va contro il diritto nazionale, ma anche un omicidio”, ha dichiarato il rappresentante dell’HDP di Urfa.

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