Hollywood Strike: firmato un contratto storico
Dopo 146 giorni si conclude lo sciopero portato avanti dagli sceneggiatori e sceneggiatrici di Hollywood, grazie al sostegno del sindacato SAG.
Questo sciopero si inserisce in quella che altrove Salvatore Cannavò ha definito “il risveglio della working class statunitense da un lungo letargo”, riferendosi al recente sciopero nel settore automobilistico, ma anche al trend delle dimissioni che ha seguito la pandemia e al ritorno sulla scena dei sindacati come attori politici.
Ad Hollywood, le parti sono arrivate alla firma di un accordo di tutela per chi lavora nel comparto creativo dell’industria cinematografica, a fronte dello strapotere delle grandi case di produzione – specialmente Disney, Netflix, NBC/Universal, Warner Bros./S Discovery – le cui pretese evolvono costantemente a seconda delle domande di mercato e agli sviluppi dell’intelligenza artificiale.
Queste stesse case di produzione hanno visto nel 2022 accrescere i loro ricavi a 68 miliardi di dollari, ma a livello contrattuale non c’è stato un corrispettivo di redistribuzione di questi incassi per chi lavora nel mondo del cinema e delle serie tv. Quella di Hollywood rappresenta quindi una grossa conquista.
Abbiamo intervistato Luca Celada che ha seguito questo sciopero per il Manifesto:
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